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Snowflake Cold

Arriva la neve persino in Kuwait: "Non era mai successo prima"

neve Kuwait

La neve sarebbe caduta per la prima volta in Kuwait la mattina di giovedì 28 gennaio, come testimoniano le foto e i video a corredo dell'articolo. Le temperature sono crollate nel corso degli ultimi giorni
e le foto del deserto spruzzato di bianco hanno fatto il giro del web. Nei mesi estivi la colonnina di mercurio sale fino a 50°C e anche in inverno 20°C sono la norma: eppure giovedì la minima registrata era di 3°C. Secondo i media locali non nevica nel Paese da tempi immemorabili, anche se in passato si è avuta sia grandine che gelo nella stagione fredda. Un abitante del Kuwait ha riferito a Middle East Eye di non avere memoria di un tale evento nel Paese, e che tutti sono stati sorpresi dal vedere i fiocchi cadere dal cielo.

Nonostante il giubilo dei residenti però, secondo Jon Erdman, meteorologo per weather.com, la "nevicata" in realtà non era altro che grandine che cadendo al suolo ha creato uno strato di ghiaccio, cosa che sembrerebbe confermata anche da Kuwait News Agency (KUNA). Secondo l'esperto quindi potrebbe trattarsi di piccoli chicchi di grandine, oppure di graupel.

Fatto sta che il freddo e il gelo hanno avvolto non solo il Kuwait ma anche la vicina Arabia Saudita, dove giovedì, nella città di Rafha in particolare, le temperature sono scese fino a -2°C, com'è possibile notare nelle foto in basso.

In entrambi i Paesi, comunque, ci si attende un'innalzamento dei valori fino a 19-20°C nei prossimi giorni.


Video of snow falling in Kuwait this morning, for the first time in the country's history. pic.twitter.com/bmfafZUvny

— Rori Donaghy (@roridonaghy) 28 Gennaio 2016


Northern Saudi Arabia sees snow most years and today footage shows Rafha covered in snow. pic.twitter.com/6biP8Obb7l

— Rori Donaghy (@roridonaghy) 28 Gennaio 2016


In the northern Saudi city of Rafha today snow covers the ground, as temperatures plummet to -2 degrees. pic.twitter.com/xDpstdGcqh — Rori Donaghy (@roridonaghy) 28 Gennaio 2016




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Arabia Saudita: neve nel nord del Paese, non accadeva da 85 anni

neve in arabia saudita

In Arabia Saudita ha nevicato: non accadeva da almeno 85 anni. Da circa due settimane i fiocchi bianchi scendono con regolarità nella zona a nord del Paese, tanto da costringere le autorità (giovedì scorso) a sospendere tutte le scuole. Venerdì la neve ha raggiunto anche Rafha, dove le temperature sono crollate fino a -2°C.


Le precipitazioni nevose si stanno verificando in zone in cui ciò accade regolarmente da almeno tre anni, mentre su altre si tratta di un evento unico, che non si verificava da quasi un secolo. Ancor più importante, la perturbazione non sembra destinata a lasciare presto il Paese: secondo il Centro Meteorologico, nuove nevicate si registreranno nei prossimi giorni.

Rappresentando un evento insolito la Mezzaluna Rossa si è attrezzata per tempo mettendo a disposizione un numero verde per le emergenze, mobilitando squadre di volontari e allestendo scorte di carburante per chiunque ne avesse necessità. Le autorità hanno invitato i cittadini a prendere tutte le precauzioni utili per fronteggiare le abbondanti nevicate e soprattutto il freddo intenso: tra i consigli anche quello di guidare con cautela e indossare indumenti caldi.

Anche la Protezione civile ha messo a disposizione un'unità di crisi e personale qualificato e ben equipaggiato per ogni intervento.

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Siccità record, situazione drammatica al Centro/Nord: FOTO shock da Torino, Roma e Firenze

fiume Po torino
© LaPresse/Marco Alpozzi
Il caldo anomalo di quest'inverno e l'assenza prolungata di precipitazioni stanno rendendo sempre più grave la situazione della siccità che da mesi attanaglia l'Italia centro/settentrionale, in modo particolare nelle Regioni tirreniche e al nord/ovest. A Torino negli ultimi tre mesi sono caduti appena 10mm di pioggia a fronte di una media storica di 170mm, il Piemonte è letteralmente a secco ed è la Regione più colpita da un deficit idrico impressionante. E' un "disastro silenzioso", con gravi ripercussioni sull'ambiente, sulla natura e sull'economia.

Nelle immagini che pubblichiamo nelle gallery in coda all'articolo possiamo osservare i fiumi di Torino, Po e Dora Riparia, clamorosamente in secca. Situazione analoga a Firenze per l'Arno e a Roma per il Tevere. E nei prossimi giorni continuerà a fare caldo, a splendere il sole e soprattutto a non piovere, almeno fino al 3-4 febbraio. Alcuni corsi d'acqua rischiano addirittura di rimanere prosciugati, o quasi. Un vero e proprio incubo che nei prossimi giorni si aggraverà ulteriormente.


Roma, Fiume Trevere
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trevere
© LaPresse/Vincenzo LivieriRoma, Fiume Trevere

trevere
© LaPresse/Vincenzo LivieriRoma, Fiume Trevere
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© LaPresse/Vincenzo LivieriRoma, Fiume Trevere

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Etiopia, la peggiore siccità negli ultimi 30 anni

siccità etiopea

Situazione critica in Etiopia a causa della siccità: sono necessari almeno 500 milioni di dollari di aiuti alla popolazione di circa 10,2 milioni di persone, già alle prese con una preoccupante scarsità di cibo. Lo rende noto il World Food Programme delle Nazioni Unite.


siccità etiopia
siccità etiopia
siccità etiopia
siccità etiopia

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Taiwan: l'ondata di gelo provoca 85 vittime

neve taiwan

Nemmeno l'Oriente sembra essere risparmiato dal grande freddo. In Taiwan sono morte 85 persone, mentre in Corea del Sud 60mila turisti sono rimasti bloccati sull'isola di Jeju a causa delle nevicate, che ha portato alla chiusura dell'aeroporto. Il grande freddo ha raggiunto anche Hong Kong, Cina meridionale e Giappone.
In Taiwan, le vittime erano gran parte persone anziane, che vivevano a Taipei e Taoyuan. Altre 16, invece, sono morte nella città di Kaohsiung, nel sud.

La causa della morte di così tante persone, in un paese dove la maggior parte delle case non ha il riscaldamento centrale, è stata il calo improvviso delle temperature. Le autorità hanno consigliato alle persone di rimanere al caldo, soprattutto gli anziani. Diverse vittime sono state registrate in Giappone, dove 5 persone hanno perso la vita e oltre un centinaio sono rimaste ferite. L'ondata di gelo ha interessato anche il Vietnam e la Thailandia. Ad Hanoi, infatti, sono stati registrati 6 gradi, la più bassa in vent'anni.

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Caldo folle, l'Europa bolle: picchi di +23°C in Francia, +18°C in Germania, +13°C nei fiordi norvegesi!

mappa meteo dell'europa

Il caldo che da oggi è tornato su gran parte d'Italia, soprattutto sulle Alpi e al Nord, non è limitato al nostro Paese: è infatti provocato da una grande ondata di calore che dal Maghreb si estende fino alla penisola Scandinava, con temperature elevatissime persino nei fiordi norvegesi e nel mare del Nord.
Sono ore molto calde sul Mediterraneo occidentale, nell'Europa centrale e settentrionale, mentre continua a fare molto freddo in Russia, Ucraina, nel Mar Nero, in Turchia e in Medio Oriente, con nevicate fin nelle zone desertiche e persino a Creta e Cipro nel Mediterraneo orientale. Nei prossimi giorni la neve arriverà persino in Egitto e nel Sinai.

Il grande anticiclone continuerà ad imperversare per almeno una decina di giorni, fino alla prima decade di febbraio, su gran parte dell'Europa. Oggi prima giornata di grande caldo. Dalla Francia arrivano temperature pazzesche, in modo particolare dall'area pirenaica con +23°C a Pau, +21°C a Biarritz e Tarbes, +20°C a Ciboure, Cazaux e Biscarrosse. Ma ha fatto caldo in generale in tutto il Paese con +18°C a Dax e Vichy, +17°C a Bordeaux e Ajaccio, +16°C a Bourges e Auxerre, +15°C a Tours, Troyes, Bastia, Nantes, Le Mans e Cannes, +14°C a Parigi, Metz, Nizza, Limoges, Nancy e Le Havre, +13°C a Lione, Grenoble, Marsiglia e Tolosa.

Gran caldo anche in Belgio e Olanda con +16°C a Maastricht ed Eindhoven, +14°C a Rotterdam, +13°C ad Amsterdam e Twente. Temperature di gran lunga superiori rispetto alle medie del periodo anche nel Regno Unito, con +14°C a Londra, Manchester, Liverpool, Edimburgo e Birmingham, +13°C a Belfast, Newcastle, Britol, Leeds, Nottingham, Cambridge e Glasgow.

E' stata una giornata eccezionalmente calda anche in Spagna con +22°C a Santander, +20°C a Bilbao e San Sebastian, +19°C a Siviglia, Granada e Palma di Maiorca, +18°C a Madrid e Melilla, +17°C a Malaga, Valencia, Cordoba, Girona, Toledo e Ibiza, +16°C a Barcellona, Almeria e Salamanca.

In Germania picco eccezionale di +18°C a Geilenkirchen nella Renania Settentrionale-Vestfalia, poi +14°C a Friburgo, Colonia, Düsseldorf e Mönchengladbach, +13°C a Mannheim e Stoccarda, +12°C a Francoforte, Dortmund e Brema, Augusta e Hannover, +10°C a Lipsia, +9°C a Berlino.

Nel Nord Europa gran caldo alle isole Fær Øer con +11°C a Tórshavn. Temperature folli anche in Norvegia con +13°C a Krakenes e Furuneset e +12°C a Bergen, tra i fiordi che in questo periodo dell'anno dovrebbero essere congelati. Caldo anche in Danimarca con +8°C a Odense e +7°C a Copenhagen, e in Svezia con +5°C a Malmö.

Nei prossimi giorni farà ancora più caldo in tutto il continente, mentre l'ondata di gelo nell'Europa orientale si sposterà sempre più verso il Medio Oriente. Continuerà a far freddo soltanto in Turchia e nelle zone più interne della Russia (ma su Mosca e San Pietroburgo le temperature si impenneranno di oltre 10°C). La neve cadrà fin sul deserto in Egitto e persino in Arabia Saudita mentre in Europa le temperature saranno folli, fino a 15°C sopra le medie del periodo sempre a causa di questo mostruoso e inarrestabile anticiclone fuori stagione.

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Terremoto 6.3 tra Spagna e Marocco: ancora scosse di assestamento nel pomeriggio

terremoto gibilterra

Sono almeno altre 3 le scosse superiori a magnitudo 4 nell'area colpita questa mattina dal forte terremoto di magnitudo 6.3 nel Mare di Albonar, poco ad est dello Stretto di Gibilterra, fra la Spagna e il Marocco
. Gli ipocentri dei sismi minori sono stati individuati fra i 10 e i 20 chilometri di profondità.

Qui riportiamo la cronologia principale degli eventi:
  • Magnitudo 4.5, ore 15,52
  • Magnitudo 4.4, ore 17,02
  • Magnitudo 4.2, ore 19,17

  • N
    on sappiamo quanto ancora continueranno le scosse di assestamento, però è probabile che possano protrarsi per diversi giorni, poiché, in genere, dopo un rilascio di energia importante, la terra continua a tremare fino a ritrovare il suo assestamento.

    Attention

    Terremoto 7.1 in Alaska: il più forte dall'inizio del 2016, oggi un'altra scossa di assestamento

    terremoto alaska

    La scossa di magnitudo 7.1 che alle ore 1.30 locali del 24 Gennaio ha colpito la Penisola di Kenai nell'Alaska Meridionale è finora la più forte scossa di terremoto da inizio 2016
    . Il sisma ha generato tanta apprensione, ma solo qualche danno, più che altro concernente le rotture di tubature dell'acqua, tagli delle linee elettriche, fenditure nel manto stradale, qualche piccola esplosione di gasdotti, e caduta di merci dagli scaffali dei negozi.

    Oggi, alle 9,06 (ora italiana), una scossa di assestamento di magnitudo 4.5 ha interessatola stessa area ad una profondità di 108 chilometri. Molte di più le scosse comprese fra i 2 e i 4 gradi della Scala Richter, le quali, probabilmente, interesseranno l'area per diverso tempo.

    Frog

    La raganella che si pensava estinta 137 anni fa in India è viva ed è un nuovo genere

    raganella
    www.greenreport.it

    Un team di scienziati guidato dal famoso biologo Sathyabhama Das Biju, che in India è chiamato The Frog Man ha fatto una eccezionale scoperta nelle giungle del nord-est dell'India: ha ritrovato una raganella che era stata dichiarata estinta ben 137 anni fa e ora si spera che questi anfibi siano in realtà ancora presenti in una vasta area tra la Cina e la Thailandia.

    Gli studi sulla raganella hanno inoltre portato gli scienziati a riclassificarla come un nuovo genere. Questo anfibio delle dimensioni di una palla da golf vive nelle cavità degli alberi fino a un'altezza di 6 metri dal suolo e queste sue abitudini arboree potrebbero aver contribuito a tenerla nascosta per tutto questo tempo. Ma altri scienziati pensano che sia passata inosservata per 137 anni semplicemente perché ce ne sono pochissimi esemplari che vivono in una regione remota.

    Attention

    Terremoti: forte scossa magnitudo 6.6 al largo del Messico, Nota Tsunami

    terremoto messico
    Pochi minuti fa, precisamente alle 19,07 (ora italiana), una forte scossa di magnitudo 6.6 si è registrata al largo del Messico. Secondo l'EMSC l'epicentro del sisma è avvenuto poco distante dalla costa messicana di Jalisco, ad una distanza di 338 chilometri ad O di Colima, città che ospita quasi 130.000 abitanti. L'ipocentro del sisma è stato localizzato a 40 chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita a Puerto Vallarta, tuttavia non ha generato danni a cose o a persone, però è stata emessa una nota tsunami da parte del Pacific Warning Tsunami Center, senza un effettivo pericolo per le coste messicane.

    La costa messicana di Jalisco scossa Messicoè stata colpita molte volte da eventi tellurici anche molto violenti. Il 3 Giugno 1932 un violentissimo terremoto di magnitudo 8.2, con ipocentro 60 chilometri di profondità, colpì sul confine fra Messico e Guatemala, provocando uno tsunami con un run-up di 3 metri nella Baia di San Pedrito e facendo registrare anche 400 vittime. La scossa durò ben 95 secondi e l'intensità massima raggiunse il X grado della scala Mercalli.