Poco fa, precisamente alle 18,39 (ora italiana), una scossa di magnitudo 6 è stata registrata nel Mar Antartico, non molto lontano dall'arcipelago delle Balleny Islands, costituito da 3 isole di origine vulcanica completamente disabitate. Secondo l'EMSC il terremoto si è avuto ad una distanza di 2.480 chilometri a S di Wellington, quindi molto lontana dalle coste abitate, a sud della Nuova Zelanda. L'ipocentro del sisma è stato individuato a circa 40 chilometri di profondità.

La scossa non ha fatto scattare nessuna nota o allerta tsunami.

Qui sono molte le scosse che si verificano annualmente per via dello scontro fra la Placca Antartica, la Placca del Pacifico e la Placca Australiana. Nel 1998 il terremoto più forte si è verificato proprio presso le Balleny Islands. L'evento fu di magnitudo 8.1.

Il fenomeno che era iniziato come una piccola crepa nei primi mesi del 2015, è diventato ora un gigantesco crepaccio nel terreno di quasi un chilometro di lunghezza, che attraversa il villaggio di Aponte, in Colombia. La frattura nel terreno ha causato enormi danni alle strade e le case nel villaggio di Aponte a Nariño.

Almeno 210 famiglie sono state colpite da questa anomalia geologica e la spaccatura è in crescita e la situaziona sta diventando davvero preoccupante, ma nessuno conosce al momento la sua origine. Il crepaccio che continua ad allargarsi nel terreno, al momento inspiegabile, è lungo 1.200 metri e largo 50 centimetri, e in alcuni posti la sua profondità arriva fino a quattro metri. L'enorme crepa ha causato ingenti danni alle strade di Nariño, comprese fognature e tubazioni dell'acqua potabile, e 170 abitazioni sono state lesionate ed evacuate solo ad Aponte, con 210 famiglie che sono attualmente colpite dal fenomeno.

Dal dicembre 2015, dieci famiglie stanno monitorando i cambiamenti lungo il crack. I risultati mostrano che dal dicembre 24 crepe aumentato 20-50 mm. Alcuni giorni, come voci nel vento che soffia dalla terra si sentono. In quei giorni, la separazione a volte raggiunge un centimetro. Un battaglione del genio è stato inviato da Bogotà per indagare il fallimento. Secondo gli antichi indiani Inca che vivono in quella terra antica, la Terra è alla ricerca di modi per attirare l'attenzione al danno che sta attualmente soffrendo.

La linea di faglia, che ogni giorno sta guadagnando più ampiezza e lunghezza, colpisce gran parte del centro e la periferia della riserva indiana." Tra gli edifici che sono stati danneggiati c'è la scuola, una parte dell'asilo del convento e la stazione radio locale. "Temendo un disastro, i bambini chiaramente non vanno a scuola.

La comunità di questa regione ha invitato le autorità regionali ad effettuare un sopralluogo per nominare una commissione di esperti al fine di per condurre studi per determinare le cause che stanno causando la fratturazione del terreno. Una ipotesi che sostengono i residenti è che le crepe si generino a causa dell'instabilità del terreno dovuta alle forti pioggie facendo diventare la linea di faglia più ampia. "Al momento Croce Rossa, Protezione Civile e altre organizzazioni umanitarie locali stanno organizzando un canale di aiuti alle vittime", ha detto il commerciante Harold Cordoba.



tratto da Alertas Rojas

Pacifica è una città nella Contea di San Mateo, in California, sulla costa dell'Oceano Pacifico, situata tra San Francisco e Half Moon Bay. La Città di Pacifica si sviluppa lungo un tratto di costa di 10 km, dove spiagge sabbiose si alternano a scogliere rocciose. Pacifica è ben nota come zona frequentata dai surfisti ma le immagini che giungono in questi giorni la rendono popolare per altre situazioni, ben più gravi.

Infatti, con il forte El Niño di quest'anno, è ancora più drammatica l'erosione sulla costa che ha portato decine di abitazioni sull'orlo del crollo nell'oceano come mostra il video realizzato da un drone e le immagini che giungono dalla località americana. Come evidenziato dalle immagini molte abitazioni e aziende si trovano ormai a ridosso della scogliera e a rischio crollo, e sono state evacuate e dichiarate inagibili in quanto sull'orlo di precipitare in mare in caso di nuovo cedimento della costa, nel contesto di una situazione che sta diventando sempre più pericolosa.

Sono giorni che una serie di spaventosi incendi stanno devastando le foreste della Tasmania con alberi antichissimi stanno lottando contro l'avanzare implacabile delle altissime fiamme. Specie uniche ed irripetibili che potrebbero essere ridotte in cenere in uno dei disastri ambientali più gravi mai registrati negli ultimi anni. Sono ben 11mila gli ettari di foreste sulla piccola isola che stanno andando in fumo.

Gli alberi della Tasmania sono tra i più rari al mondo e sono inseriti in una riserva protetta che copre oltre due terzi dell'isola. La particolarità delle foreste della Tasmania è l'altezza degli alberi che appaiono tra i più imponenti al mondo. Sono oltre ottanta gli incendi che sono stati segnalati sull'isola favoriti dalle condizioni climatiche caratterizzate da temperature alte e secche che, secondo le previsioni, si protrarranno fino all'autunno. Parole pesantissime quelle pronunciate dagli esperti che hanno spiegato come i tempi di recupero per ecosistemi così delicati potrebbero essere anche millenni.

La tempesta JONAS ha lasciato dietro di sé pesanti disagi in gran parte degli stati orientali degli USA: 70 cm di neve a Washington, quasi un metro nel Maryland, New York travolta da mezzo metro di neve fresca; nel corso delle prossime ore le condizioni meteo tenderanno a peggiorare su tutta la costa est, con nuove ed intense nevicate. Nulla di paragonabile, tuttavia, alla tempesta Jonas.

LE PREVISIONI -Un minimo depressionario che staziona sul Canada traslerà verso sud est, richiamando aria gelida dal nord del paese, direttamente dal Polo Nord. Questo afflusso di correnti molto fredde determinerà un brusco calo delle temperature su tutto il Midwest, con particolare riferimento agli stati che si affacciano sulla regione dei Grandi Laghi: Michigan, Missouri, Illinois vedranno abbondanti nevicate da qui a Sabato 30 Gennaio anche a causa del Lake Effect Snow. La situazione meteo tenderà a migliorare a partire da Domenica 31 Gennaio, ma attenzione perché intorno al 2 Febbraio si avranno nuove e intense nevicate su una vasta area degli Stati Uniti centrali, tra Denver e Minneapolis.

COSTA OVEST, TANTA PIOGGIA - Molta pioggia in California oggi, 29 Gennaio 2016, con abbondanti precipitazioni che sfileranno verso est nel corso delle prossime ore; si tratta di uno degli inverni più piovosi degli ultimi anni, le piogge abbondanti nei mesi scorsi hanno causato allagamenti e danni in molte contee californiane.

LES, LAKE EFFECT SNOW - E' così chiamato il particolare fenomeno che porta abbondanti nevicate su tutta la regione dei Grandi Laghi, con forti blizzards (tempeste di neve e vento): l'aria gelida proveniente dal Canada solleva l'aria più mite presente sulla superficie lacustre portando copiose nevicate sulle coste bagnate dai laghi Michigan ed Erie.

Nella giornata di mercoledì la neve ha colpito le Isole Giapponesi, comprese quelle meridionali, come le Isole di Oshima ed Okinawa dove non era mai nevicato a memoria d'uomo. Questo insolito evento ha provocato paralisi nei trasporti, ma anche otto vittime ed oltre 600 feriti. Una vittima si è verificata a Nichinam, a causa del crollo di un tetto causato dal peso della neve fresca. Per i prossimi dieci giorni sono previste sul paese nevicate abbondanti e oltre un metro di neve fresca su buona parte dell'Arcipelago. Sono previste inoltre abbondanti nevicate anche sui rilievi della Cina Meridionale. A causa delle pesanti nevicate e del freddo insolito si sono registrate 85 vittime a Taiwan.

Poche ore fa, precisamente alle 21,07 (ora italiana) una scossa di magnitudo 5.3 è stata registrata a Coquimbo, in Cile. L'epicentro del terremoto si è avuto ad una distanza di 47 chilometri a SO di Coquimbo. L'ipocentro del sisma è stato localizzato a circa 40 chilometri di profondità. L'evento è stato distintamente avvertito dalla popolazione, provocando un po' di apprensione, ma nessun danno.

Ricordiamo che il Cile, infatti, è abituato a terremoti anche molto violenti. Il più forte evento tellurico mai registrato è avvenuto proprio in questo paese e fu di magnitudo 9.5, il 22 Maggio del 1960.

Il sisma odierno è, molto probabilmente, una replica del forte terremoto di magnitudo 8.3 a Illapel, il 16 Settembre 2015, che aveva provocato uno tsunami con runup di circa 4.5 metri e 14 vittime.

Dopo il terremoto che oggi alle 15,25 (ora locale) ha colpito la penisola della Kamchatka, nell'estremo oriente russo, sono giunte alcune testimonianze direttamente dal territorio colpito. L'area di massimo risentimento è quella intorno alla città di Petropavlovsk-Kamchatskiy, specialmente nel nord del capoluogo, da dove sono giunte diverse segnalazioni.

"E' stata una scossa molto lunga e molto intensa!" dice una persona a 116 chilometri dal luogo dell'epicentro del terremoto. "Era da lungo tempo che non se ne verificava una così forte e così duratura." afferma un altro anonimo dal territorio 118 a sud dell'epicentro.

Ad ogni modo, per quanto il sisma abbia causato apprensione fra la popolazione locale, non ha provocato danni gravi alle strutture pubbliche o agli edifici privati. Inoltre non è stato segnalato nessun ferito, anche se sono caduti alcuni soprammobili e suppellettili dagli scaffali, si sono verificate brevi interruzioni dell'energia elettrica e poco altro. Molte le chiamate ai vigili del fuoco che hanno passato molte ore a calmare le persone che hanno avvertito nettamente il movimento tellurico.

Ieri tre escursionisti sono stati travolti da una valanga sul Buelenhorn, presso Davos, a nord di Bergün. Due sono sopravvissuti e vani invece sono stati i tentativi di rianimare la terza persona. Quando la Guardia aerea svizzera di soccorso è giunta sul posto, il 49enne cittadino era purtroppo già deceduto.

Pochi minuti fa, precisamente alle 17,25 (ora italiana), una nuova scossa di magnitudo 4.4 è stata registrata ad est dello Stretto di Gibilterra, a seguito del forte terremoto di magnitudo 6.3 che il 25 Gennaio ha colpito il Mare di Alboran. Oltre ad essere la scossa più forte negli ultimi 2 giorni quella di oggi pomeriggio presenta una caratteristica diversa dagli eventi precedenti, poiché ha avuto il suo epicentro diverse decine di chilometri più a nordest rispetto al sisma della settimana scorsa.

Infatti, secondo l'EMSC, il terremoto sarebbe avvenuto proprio a ridosso delle coste dell'Andalusia, ad una distanza di 17 chilometri ad E di El Varadero, con una popolazione di 2.000 abitanti, e 56 chilometri a SE di Granada, città che ospita quasi 235.000 abitanti. L'ipocentro del sisma è stato rilevato ad una profondità di circa 10 chilometri ed è stato nettamente avvertito in quasi tutta l'Andalusia, da Malaga ad ovest ad Almeria ad est, e da El Varadero a sud fino a Jaen a nord.