"Tutto lascia prevedere che avremo un Renzi-bis" dicevo ieri nel mio
editoriale di pandoratv.it. E, come accade spesso ai profeti, sbagliavo, ingannato da un Mattarella in edizione Napolitano-2.
Invece Matteo Renzi ha rifiutato, sdegnato. Non si addice a uno come lui il ruolo di gestore di una qualsiasi transizione. Non è nemmeno andato alla consultazione. Ci ha mandato le mezze figure: doppio vantaggio, e non piccola vendetta contro il mondo intero, che lo ha schernito. Nel tritacarne ci entrerà prima qualcun altro.
E non mi azzardo più a tentare previsioni.
Ma, dietro le quinte, non c'è Renzi. C'è l'Europa della trojka, che non vuole altre sorprese. E che non potrebbe essere più lontano dal
saggio invito alle élites di Steven Hawking, dalle colonne del Guardian, che suonava in sostanza così: "non siate superbi, ciò che sta accadendo è il risultato della vostra insipienza e miopia". Un Renzi-bis non è dunque possibile: la sconfitta del 4 dicembre è stata troppo grande per permetterlo. Ed è anche una sconfitta per questa Europa.
Dovranno accontentarsi, per ora, di una soluzione intermedia che, oltre ad approvare la legge di bilancio, vari una
legge elettorale. E qui cominciano i guai. La casta italo-europea rischia grosso anche con un porcellum revisionato. Dunque faranno tutto il possibile per tenere insieme un PD che, a sua volta, è a un passo dal tracollo dopo aver perso il leader, e subito una botta così dura, tutto da solo. Ma il fatto è che siamo entrati tutti in una prateria dove già vagano
piccole mandrie di bisonti impazziti; ciascuno senza grandi mete, ciascuno per conto proprio; ciascuno alla ricerca della sopravvivenza; gruppi e singoli, di destra e di sinistra, non importa, pronti a cambiare non una ma due o tre casacche. Se occorre. E occorrerà.
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