Figli della SocietàS


Handcuffs

La Cina, la finanza e le manette

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© piccolenote.ilgiornale.it
Sul Corriere della Sera del 4 novembre Guido Santevecchi dà notizia dell'arresto di Xu Xiang, «il più audace e misterioso finanziere» della Repubblica popolare cinese, il quale possiede «"un patrimonio di due miliardi di euro, guadagnati giocando in Borsa con i suoi Hedge fund»".

Spiega Santevecchi: "«La specialità di Xu era di entrare con una quota di minoranza in aziende quotate in Borsa a Shangai, spingendo con vari sistemi più o meno leciti il titolo al rialzo, per rivendere subito realizzando grandi profitti»".

L'uomo, che «"è arrivato a gestire fondi di decine di miliardi di yuan"», è stato accusato di insider trading, ma soprattutto di aver partecipato attivamente al crollo della Borsa di Shangai avvenuto questa estate (che in pochi giorni ha polverizzato i risparmi di milioni di cittadini cinesi).

Nota a margine. Riportiamo la notizia per due motivi. Il primo è politico. Con questo arresto eccellente e spettacolare (per eseguirlo le autorità hanno chiuso per trenta minuti il ponte sulla baia di Hangzhou, il più lungo del mondo) la Cina ha dato un segnale per il futuro, avvertendo che non tollererà più i grandi giochi finanziari sulle spalle del suo popolo. E se è vero che è impossibile porre rimedio ai pericoli della finanza selvaggia, è sempre possibile rendere più difficoltoso il suo agire.

La seconda ci riguarda da vicino: in Occidente speculazioni del genere sono la norma. Con mezzi più o meno leciti, o meglio tutti leciti stante che nel settore finanziario vige la de-regulation, i grandi gestori della finanza internazionale distruggono patrimoni e risparmi, abbattono il valore delle monete senza dover rispondere di nulla a nessuno. Una totale impunità che è insieme conseguenza e premessa della preminenza della finanza sulla politica.

Handcuffs

A Huston un uomo accoltellato per aver preso l'ultimo pezzo di pollo

Reinaldo Cardoso Rivera
© Houston Police DepartmentReinaldo Cardoso Rivera, 38, of Houston is accused of stabbing a friend because the man grabbed the last piece of chicken.
Un uomo è morto e un altro è accusato di averlo accoltellato mortalmente - tutto per un pezzo di pollo.

Reinaldo Cardoso Rivera, 38enne, residente a Houston è stato accusato la scorsa settimana di omicidio in relazione alla morte di Darwin Perez Gonzalez, 34enne, di Houston.

Cinque uomini cenavano e bevevano in un appartamento situato nel Houston occidentale. Ma la polizia ha detto che Rivera si arrabbiò quando Gonzalez ha preso l'ultimo pezzo di pollo.

Un argomento sfociò in una scazzottata che continuò fuori, nel parcheggio del complesso. Rivera poi accoltellò Gonzalez e scappò via con il coltello, ha dichiarato la polizia.

Rivera poi e tornato sulla scena del crimine e ha ammesso alla polizia di aver accoltellato Gonzalez. Rivera, il cui fascicolo dice che non è un cittadino statunitense, è stato arrestato, accusato e detenuto nella carcere di Harris County a cauzione di $200,000.

La sua prossima data del processo è il16 Dicembre.

"Penso che uccidere un essere umano per un pezzo di pollo mi sembra assolutamente assurdo," il vicino di casa John McDonald ha detto a KPRC-TV, di Houston.

Magic Hat

Yara, la difesa di Bossetti: "Il video del furgone è stato taroccato"

Bossetti 01
Svolta nel caso Yara? Nella giornata più importante del processo (fino ad oggi), Salvagni e Lago stanno discutendo di una prova decisiva: un filmato in cui a detta degli inquirenti (fino ad oggi) appariva il furgone di Massimo Bossetti che gira freneticamente intorno alla palestra di Brembate la sera in cui è scomparsa Yara.

Si è detto tante volte, lo hanno spiegato gli inquirenti: "È il predatore che si mette in caccia della sua preda". È il filmato che ha creato non poche tensioni tra Marita e Massimo Bossetti: "Tu quella sera erì li! Ti ho visto con il furgone! Che cosa facevi?". Anche lei aveva visto il filmino dei Ris e lo aveva creduto vero. Ieri, come racconta Luca Telese su Libero, è apparsa una nuova verità in Aula. E a rivelarla è stata un carabiniere. Quel documento è stato confezionato dai Ris e diffuso ai media, ma che incredibilmente non compare nel fascicolo processuale. E subito dopo ho scoperto un secondo elemento: questo filmato, immaginifico e decisivo, è un falso. Un filmino tarocco. E a rivelarlo sono i dialoghi, come sottolinea Telese, tra l'avvocato e il carabiniere dei Ris.

Commenta: A seguire i processi mediatici in Italia viene subito il mal di testa, oppure una strana sindrome da opinionista, da parte di quelli che seguono costantemente decine di ricostruzioni di un ipotetico accaduto su decine di talk show e settimanali che hanno il solo scopo di far tanto cassa quanto è più alta la confusione sul delitto del momento. L'adrenalina che scorre nelle vene degli italiani per dire a se stessi, "io so chi era l'assassino!" è grande per quanto sia incomprensibile come non ci sia mai una certezza su chi sia il colpevole. E' il tripudio delle opinioni! Tanto le opinioni sono MIE e sempre legittime. Ergo, non trovandosi mai il colpevole - anche a processo chiuso - IO avrò sempre ragione e quindi non avrò mai sbagliato a dire la mia... la verità non serve, esiste solo la ricostruzione mia e del mio partito.

A volte ci si chiede a quando gli italiani, a cominciare da quelli in Procura, cominceranno a sciogliersi qualche nodo nel cervello e smetterla di godere nel farsi prendere in giro senza accorgersene, per anni. Il fatto è che non li prende in giro nessuno, ma lottano fino allo sfinimento, dalle aule fino ai blog, per prendersi in giro con le loro stesse convinzioni basate sul nulla, seguendo le loro "logiche" formulabili solo dalla mente di un italiano.

Da Meredith a Poggi, dalla Franzoni a Bossetti, il mondo intero ci guarda con pena infinita.


Attention

Chi fa entrare Buonanno nelle case degli italiani, oggi, deve farsi un esame di coscienza

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Volevo ignorarlo, Buonanno, perché uno cosi va cercando solo pubblicità. Volevo ignorarlo quando ha proposto un bonus di 250€ nel suo Comune per acquistare una pistola. Ma oggi non posso ignorare uno che fa pure il parlamentare europeo e si presenta in tv con una pistola a perorare la causa della corsa alle armi di massa, utilizzando la storia dolorosa del pensionato che ha sparato a chi tentava di rubare in casa sua. È chiaro: questa è la Lega, questi sono i Salvini e i Buonanno.

Ci avevano già provato, quando volevano fare di Graziano Stacchio un simbolo. E la risposta migliore alle loro scempiaggini l'ha data proprio Stacchio che anche oggi in una intervista rifiuta per se' e per altri il titolo di "eroe", pur chiedendo comprensione per chi ha paura. Certa politica è dannosa, inutile e cerca l'avvelenamento della società.
Ho conosciuto GRAZIANO STACCHIO a Bruxelles... L'ho invitato a Borgosesia proponendogli la cittadinanza onoraria !!! pic.twitter.com/gAuZ1krdxP

— Gianluca Buonanno (@BuonannoG) 25 Marzo 2015

V

L'autunno caldo di Matteo Renzi sta arrivando. Novembre fa il pieno di scioperi e proteste: dal pubblico impiego ai medici

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L'autunno caldo sta arrivando. Archiviato il disastro politico di Roma e ottenuta la cacciata di Ignazio Marino dal Campidoglio, il premier Matteo Renzi può guardare avanti. Sapendo però che il mese di novembre segna l'inizio delle contestazioni di piazza e degli scioperi. Le vicende della Capitale hanno fatto passare in secondo piano tutte le proteste messe in cantiere e sollevatesi dopo l'approvazione della legge di stabilità. Ma ora i sindacati tornano alla carica.

Novembre si annuncia un mese bollente. Le maggiori contestazioni arrivano nel settore dei dipendenti pubblici, "umiliati" per le risorse che la manovra finanziaria di Renzi ha stanziato. Soldi che avrebbero dovuto sopperire al blocco dell'indicizzazione dei contratti bocciato successivamente dalla Corte Costituzionale. Più che soldi, sarebbe il caso di parlare di spiccioli, visto che a conti fatti i dipendenti del servizio pubblico si ritroveranno in tasca circa 5 euro in più al mese. Quattro caffé o poco di più, protestano i sindacati. Ora promettono battaglie e scioperi per le strade della Capitale. Non solo il pubblico, però: a protestare saranno anche gli operatori del commercio e della grande distribuzione (con uno sciopero il 1 di novembre) e poi i medici. Infine, nel settore privato sono già stati annunciati uno sciopero delle federazioni dei sindacati confederali e Ugl alla Ericsson il 3 novembre e quello proclamato da Snater a Telecom Italia (60 minuti a fine turno e blocco straordinario) dal 5 al 28 novembre. Ma andiamo con ordine.

Il comparto scuola ha indetto lo sciopero generale per il 13 novembre. Incroceranno le braccia gli insegnanti, dirigenti, educatori, Dsga e Ata che aderiscono alle sigle Unicobas, Anief, Cub, Cobas, Usi Surf. "Nel volgere di due settimane, in pratica, tutto il mondo sindacale si mobilitera' per sensibilizzare un Governo che sul rinnovo contrattuale di oltre 3 milioni e 200mila lavoratori dello Stato rimane fermo alle buone intenzioni. E' evidente che la misura e' colma - fa sapere l'Anief - basta ricordare i contenuti del comma 1 dell'articolo 37, da cui si evince che i 300 milioni di euro stanziati per il rinnovo contrattuale, bloccato dal 2009, basterebbero a malapena per coprire dieci euro a ognuno dei dipendenti pubblici per il solo semestre del 2015".

L'appuntamento per i manifestanti è alle 10 davanti al Miur e alle 12 davanti al Parlamento.
"Non vogliamo la cattiva scuola di Renzi - afferma il leader dei Cobas Piero Bernocchi - ma investimenti rilevanti per le strutture e il personale, dopo 20 anni di continui tagli alla scuola pubblica e ai salari di docenti ed Ata".

Quenelle - Golden

Quentin Tarantino in piazza contro la violenza della polizia di New York: "Sono un essere umano con una coscienza"

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Il regista Quentin Tarantino ha sfilato per le strada di New York con gli attivisti per protestare contro la brutalità della polizia. Centinaia di persone sono partite da Washington Square Park di Manhattan per due miglia, per chiedere giustizia per le vittime della polizia.
"Sono un essere umano con una coscienza - ha detto Tarantino - e se credete che gli omicidi non accadano per caso allora avete bisogno di alzarvi e protestare. Sono qui per dire che non sono dalla parte dell'assassino".
I manifestanti hanno sfilato tra i cordoni degli agenti di polizia, agitando cartelli con le foto dei defunti, per lo più giovani uomini di colore.

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Non è la prima protesta organizzata dal gruppo RiseUpOctober. Tra i manifestanti, con Tarantino, c'era Temako Williams. Suo figlio, La-Reko Williams, è stato ucciso dalla polizia nel 2011 a Charlotte, Carolina del Nord. Una giuria federale ha stabilito che un ufficiale di polizia di Charlotte-Mecklenburg, ha condannato l'agente solo a un risarcimento di 500.000 dollari perché non aveva usato una forza eccessiva. Ma il denaro non è sinonimo di giustizia.
"La vita di mio figlio non ha prezzo - ha detto Tameko Williams - la nostra è una ferita che non guarirà".

X

Riscaldamento globale. Si può criticare pubblicamente il catastrofismo climatico? In Francia no

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© tempi.itL’uomo del meteo della tv di Stato denuncia in un libro lo « scandalo planetario » delle bugie ambientaliste e improvvisamente sparisce dal video. Poi accusa: « Sono scioccato, sono diventato un paria »
In Francia si può dire pubblicamente che i partigiani del riscaldamento globale sono troppo «allarmisti» e che il loro «catastrofismo è esagerato»? No e il caso che ruota attorno a Philippe Verdier, uomo meteo di France 2, e al suo nuovo libro lo dimostra.

IL LIBRO SCANDALO. France 2, equivalente di Rai 1, è la più importante emittente pubblica del paese. Verdier, oltre a presentare le edizioni del meteo delle 13 e delle 20, ricopre anche il ruolo di responsabile del servizio meteo di France Télévisions. Il giornalista, che detiene un master di secondo livello in Sviluppo sostenibile e che ha coperto le conferenze sul clima di Bali (2007), Copenaghen (2009) e Cancún (2010), ha appena pubblicato un libro per Ring Editions dal titolo Climat Investigation.

CONFERENZA SUL CLIMA. Il periodo di pubblicazione è strategico, visto che a dicembre si terrà la Conferenza sul clima di Parigi (COP21), dove gli esperti sperano che le potenze mondiali si accordino per contenere il riscaldamento globale a 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Secondo le stime, non sempre attendibili, per raggiungerlo il mondo si può permettere di emettere solo altri 1.200 miliardi di tonnellate di Co2 da qui alla fine del secolo. Ma al ritmo attuale, ci metteremmo 30 anni a raggiungere i 2 gradi e nei 60 successivi supereremmo abbondantemente la soglia. La Cina da sola, per fare un esempio, emette 10,4 miliardi di tonnellate di Co2 all'anno.

ATTACCO AL CATASTROFISMO. Nel suo libro, apprezzato da alcuni, contestato da molti, Verdier parla di «manipolazioni» dei dati scientifici, di «conflitti di interessi» in seno alle più grandi organizzazioni che chiedono la riduzione delle emissioni e di «scandalo planetario» a riguardo del catastrofismo ingiustificato, vista la confusione sui dati e i dubbi sull'origine umana di molti fenomeni climatici. Attacca poi le lobby, le ong ambientaliste e i governi. Nel suo libro, infatti, è contenuta anche una lettera aperta rivolta al presidente della Repubblica François Hollande.

LA LETTERA A HOLLANDE. Rivolgendosi all'inquilino dell'Eliseo, Verdier scrive:
«Tra due mesi la Francia accoglierà la COP21, conferenza delle Nazioni Unite sul clima. I suoi uomini l'avranno sicuramente informata che non servirà a niente, esattamente come le venti precedenti. Allora perché continuare a far finta di salvare il pianeta? Da più di un anno, un refrain "green" sull'avvenire del pianeta ritorna in ogni suo discorso. Lei esagera ogni volta per sottolineare la sua volontà di riunirsi con le altre potenze e sventare il cataclisma annunciato. Ma nelle sue parole ritrovo a stento la sincerità e l'intenzione di agire in modo posato e costruttivo. Nelle sue mani, il clima non è che una carta come tutte le altre».

Book 2

Canada, leggi un libro in vetrina e ti fanno lo sconto. Accorrono in centinaia. I proprietari: "Questi clienti irradiano lettura attorno a loro"

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© ilfattoquotidiano.itGrande successo per la libreria Pantoute di Quebec City per difendersi dalla crisi del settore. 15% in meno sul prezzo di copertina per chi rimane 30 minuti a leggere davanti ai passanti, 5% per chi rimane solo 15 minuti. Lo scrittore Pincio: “Più che incentivo alla lettura sembra sfoggio di vanità”
Leggi un libro seduto in vetrina e il libraio ti fa lo sconto. La bizzarra iniziativa, probabilmente per la prima volta al mondo, è stata adottata dalla libreria Pantoute che si trova in rue Saint-Jean, nel centro storico di Quebec City in Canada, ed è rimbalzata ai quattro angoli del pianeta grazie ai social network che ne hanno amplificato i risultati di pubblico.

Da quasi un mese, infatti, si stanno avvicendando su una graziosa e comoda poltroncina arancione decine e decine di clienti che possono usufruire di un abbassamento del prezzo di copertina del libro che va dal 15%, se la lettura in poltrona del medesimo è di mezz'ora, al 5%, se il tempo di lettura del libro da acquistare non supera i 15 minuti.
"Si tratta di un'idea che stuzzicava la nostra fantasia da diversi anni", ha spiegato il librario Patrick Bilodeau della Pantoute a ICI Radio-Canada. "Per quanto ne sappiamo, nessun altro ha mai realizzato qualcosa del genere".
L'iniziativa "La Lettura in vetrina" è iniziata il 26 settembre scorso e finirà nelle prossime ore con un successo inatteso. I proprietari della Pantoute hanno lanciato la sfida direttamente su Facebook, e parallelamente sul più tradizionale sito web, incontrando subito i favori dei clienti. I gestori della libreria hanno ovviamente immortalato l'avvicendarsi dei clienti sulla poltrona di stoffa postando per giorni le foto degli insoliti lettori. Per ogni gruppo di foto pubblicato online un "Merci aux lecteurs" e centinaia di "like".

Molte le domande degli amici della Pantoute sul social: tra chi chiede se c'è ancora posto a chi elogia con "Genial!", tra chi si offre di partire in aereo della Francia e rimanere in poltrona per una settimana a chi addirittura s'informa se l'iniziativa è legale. "15% di sconto su un libro nuovo è legale", spiegano i titolari del negozio. "Inoltre, non stiamo sbagliando bersaglio sul tema del prezzo unico sui libri che speriamo vivamente venga approvato anche in Canada. Perché c'è una bella differenza tra fare lo sconto a un cliente che "irradia" la lettura attorno a lui, e vendere dei best-seller in perdita nei grandi magazzini".

2 + 2 = 4

Immigrazione, stesso numero di italiani all'estero e stranieri in Italia. Aumentano connazionali denunciati

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© ilfattoquotidiano.itSecondo quanto emerge dal "Dossier Statistico immigrazione 2015" gli stranieri sono più virtuosi degli italiani dal punto di vista penale. Inoltre rischiano più degli italiani di perdere il posto di lavoro e fanno meno figli rispetto al 2013
Cinque milioni. Tanti sono gli stranieri che vivono in Italia e altrettanti sono gli italiani che hanno chiesto cittadinanza all'estero. Secondo quanto emerso dal "Dossier Statistico immigrazione 2015″ di Idos i conti sono stati praticamente pareggiati. A fronte di 5.421.000 presenze straniere sul nostro territorio, inclusi quelli ancora in attesa di registrazione, ci sono 4.637.000 connazionali che vivono fuori dai confini del nostro territorio. E nel 2014 si è registrato un aumento importante: gli italiani che hanno deciso di fare le valigie sono stati 155mila, contro i 92mila stranieri che hanno ottenuto regolare cittadinanza nel nostro Paese. Poco più di 30mila sono stati gli immigrati in condizione irregolare rintracciati dalle forze dell'ordine e più del 50% sono stati rimpatriati. Ma gli aspetti interessanti non si fermano qui. Perché, ad esempio, secondo il rapporto, i cittadini stranieri sono più virtuosi di quelli italiani dal punto di vista penale.

Denunce penali: -6,2% quelle a carico degli stranieri, +28% per italiani - Stando ai dati, infatti, nel periodo 2004-2013 le denunce a carico dei nostri connazionali sono aumentate del 28%, mentre quelle nei confronti degli immigrati regolarmente residenti nel nostro Paese sono diminuite del 6,2%. Numeri che si riflettono anche nella situazione delle carceri, dove su 52.754 detenuti totali, gli stranieri sono il 32,6% del totale, in calo del 4% rispetto al 2010.

Aumentano le spese per l'accoglienza, ma il bilancio è positivo - Nel 2013 gli stranieri hanno portato nelle casse italiane entrate per oltre 16,5 miliardi di euro, mentre le spese destinate a coprire l'accoglienza si sono fermate a 13,5 miliardi di euro. Un bilancio positivo: lo Stato ha guadagnato 3,1 miliardi di euro. Inoltre nel 2013 il contributo al Pil nazionale assicurato dagli occupati stranieri è stato pari a 123.072 miliardi di euro, ovvero l'8,8% del totale. Ogni anno, infatti, gli immigrati versano 7-8 miliardi di euro di contributi, ma spesso non riescono comunque a maturare il diritto alla pensione, per cui l'Inps ha stimato che finora hanno lasciato nelle casse previdenziali italiane oltre tre miliardi di euro.

Black Cat

Alimenti cancerogeni e carni rosse: contro il gastronomicamente corretto del piatto unico

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Che mangiare ingenti quantità di carne rossa non facesse bene, lo si sapeva da tempo. È, peraltro, un precetto che si rinviene in molte religioni: basti qui ricordare il venerdì consacrato al pesce dalla religione cristiana. Nulla di nuovo, dunque.


Commento: Affidarsi alle religioni per validare una credenza popolare pare alquanto eccessivo. Non c'è da stupirsi, però, dato che la nostra Intellighenzia di scienziati e medici ad oggi potrebbe benissimo essere paragonata alle caste sacerdotali di un tempo


Mai, tuttavia, era stata intrapresa una campagna mediatica di demonizzazione del consumo della carne come quella a cui abbiamo assistito in questi giorni. Ed è di questo che occorre discutere. Lo sappiamo, ormai: quando a reti unificate, su tv, radio e giornali, si ripete ossessivamente un messaggio, ciò avviene tutto fuorché per caso. E deve destare sospetto, almeno in chi non voglia seguire inerzialmente le correnti del pensiero unico politicamente corretto e mediaticamente manipolato.

Il sistema mediatico del consenso universale e dell'omologazione di massa procede così: demonizza senza possibilità di appello qualcosa o qualcuno, crea per questa via dissenso di massa verso quel qualcosa o quel qualcuno, e poi, dopo aver guadagnato il consenso dell'opinione pubblica, procede operativamente contro quel qualcosa o quel qualcuno. Anni di bombardamenti umanitari in nome della democrazia da esportare, dei diritti umani violati e dei dittatori baffuti additati come nuovi Hitler dovrebbero averci insegnato qualcosa.

E, allora, domandiamoci in riferimento a questa demonizzazione della carne: cui prodest? A chi giova? In fondo, anche il fumo o l'alcol sono nocivi, e mille altre cose: eppure non sono oggetto di simili campagne di mobilitazione di massa. Perché nessuna campagna di sensibilizzazione di massa contro i fast-food, ad esempio? Avanzo qui un'ipotesi. La stigmatizzazione della carne a cui stiamo assistendo si inscrive in un più ampio processo di distruzione delle culture in nome della non-cultura della mondializzazione mercatistica.