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La mappa dell'ultradestra europea

movimenti di ultradestra europei
Con la sconfitta di Hofer, la marcia della destra nazionalista ed euroscettica ha subito una battuta d'arresto. Ma secondo il leader dell'FPÖ, Heinz-Christian Strache, quello ottenuto da Hofer è comunque un risultato che "ha fatto storia". E in effetti, il dato che rimane è quello della crisi dei partiti tradizionali. In Austria, il partito Popolare austriaco e il partito Socialdemocratico, dopo queste elezioni, si scoprono sempre meno influenti. A sconfiggere il candidato presidente dell'FPÖ, è stato, infatti, un candidato indipendente, Van Der Bellen, non riconducibile all'establishment tradizionale. Nel primo turno delle elezioni presidenziali, infatti, lo scorso 24 aprile, il 35% degli austriaci votò per il candidato dell' FPÖ, che, resta, dunque, il partito più votato in Austria. I candidati del partito Popolare e dell'Spd austriaco, non sono andati oltre l'11%, mentre Van Der Bellen, ottenne, al primo turno, soltanto il 21% delle preferenze. Per questo, il capo del gruppo parlamentare dell'Spd, Thomas Oppermann, oggi ha ricordato all'agenzia tedesca Dpa, che non bisogna sottovalutare il fatto che "oltre il 48% degli austriaci abbiano votato per i populisti di destra".

Partiti come l'FPÖ, sottolinea il New York Times, sono in crescita in tutta Europa. E in alcuni Paesi, come l'Austria, puntano a sfidare direttamente l'establishment liberale, proponendo soluzioni alternative e radicali su migranti, crisi economica e disoccupazione, con cui guadagnano sempre maggiore consenso nella classe media, tra i giovani e tra i lavoratori. Ecco una mappa dell'ultradestra euroscettica in Europa, Paese per Paese.

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Sistema bancario: il paradosso di Banca d'Italia Spa

banca d'Italia
E' di queste ore la notizia dell'assoluzione per i vertici della Banca Etruria. Secondo il Tribunale il management bancario non ostacolò l'attività di vigilanza di Banca d'Italia. Punto forte dell'indagine è la cessione degli immobili della società Palazzo della Fonte e l'iscrizione a bilancio dei crediti deteriorati.

Senza voler andare nel merito di una sentenza ritenuta paradossale dalle associazioni consumatori e ricordando che in ogni caso l'indagine andrà avanti sulla pista della bancarotta... è evidente che una riflessione sul ruolo di controllore e controllati nel sistema bancario vada fatta.

Come riportato sul portale ufficiale della banca delle banche
"la Banca d'Italia è la banca centrale della Repubblica italiana; è un istituto di diritto pubblico, regolato da norme nazionali ed europee. È parte integrante dell'Eurosistema, composto dalle banche centrali nazionali dell'area dell'euro e dalla Banca centrale europea. L'Eurosistema e le banche centrali degli Stati membri dell'Unione europea che non hanno adottato l'euro compongono il Sistema europeo di banche centrali (...). L'assetto funzionale e di governo della Banca riflette l'esigenza di tutelarne rigorosamente l'indipendenza da condizionamenti esterni, presupposto essenziale per svolgere con efficacia l'azione istituzionale".
Le principali funzioni della Banca d'Italia sono dirette ad assicurare la stabilità monetaria e la stabilità finanziaria, requisiti indispensabili per un duraturo sviluppo dell'economia.

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Addio Bruxelles, l'Unione Euroasiatica chiama l'Italia

kremlin

- 70%
, non è una percentuale di voto, ma quella del calo dell'export italiano in Russia negli ultimi tre anni. Dati di Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia, che ora lancia la nuova sfida: restare competitivi cogliendo le opportunità offerte dall'Unione Euroasiatica.

Sputnik Italia ha intervistato Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia in occasione della tavola rotonda "La collaborazione economica tra i paesi dell'Eurasia alla luce delle tensioni internazionali", sessione plenaria del III Congresso Economico Eurasiatico di Mosca.

Che fine ha fatto il sogno di uno spazio economico comune da Lisbona a Vladivostok, di cui si parlava in Europa fino a qualche anno fa?

I dati dell'andamento del mercato europeo dimostrano come nei prossimi 10/15 anni il 90% della crescita sarà al di fuori dell'Unione Europea. E' evidente che il business guardi altrove rispetto al solo mercato europeo. Per far questo bisogna tener conto dell'estensione di questi paesi e cogliere le opportunità dove esse sono. Per questo guardiamo con interesse alle regioni lontane dalla Russia europea ed ai paesi centro asiatici. L'Unione Economica Euroasiatica è un processo lento, ma se l'Europa dovrà costruire dei rapporti storici forti e duraturi dovrà guardare sicuramente a questa entità nuova, che non è solo politica e burocratica ma è un'entità concreta soprattutto alla luce dell'abolizione delle dogane, che permette a merci, servizi e persone di viaggiare liberamente in tutta l'area. Noi faremo la nostra parte. Siamo qui. Dobbiamo essere molto aggressivi. Le nostre società sono sempre più presenti e devono guardare alla produzione di beni e servizi locali da esportare poi nel mercato euroasiatico.

Commenta: "Dal suo avvio il 1° gennaio 2015 l'Unione Economica Euroasiatica rappresenta lo spazio a mercato comune con il territorio più esteso del mondo (14% delle terre emerse) e più di 180 milioni di abitanti. Il PIL complessivo dei paesi membri ammonta a 3 trilioni di dollari." Questo è solo l'inizio, l'Unione Economica Eurasiatica è un'entità in ascesa, con un potenziale straordinario, che potrebbe unire finalmente economicamente e politicamente i paesi del continente euroasiatico e anche i paesi dell'Africa grazie al grandioso ed ambizioso progetto cinese, La Via della Setta via Terra e via Mare, il problema è che l'impero del caos ('murika) ha fatto tutto per impedire la realizzazione di questo progetto, perche se questa unione euroasiatica dovesse diventare realtà, l'impero del caos non potrà più rovesciare governi, derubare, stuprare, schiavizzare interi paesi come aveva fatto tutti questi anni:


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Il Meglio del Web: Le élite imparino l'umiltà o il populismo sarà trionfante

Stephen Hawking
© AnsaStephen Hawking con Papa Francesco
Essendo un fisico teorico che vive a Cambridge, ho vissuto la mia vita in una bolla di eccezionale privilegio. Cambridge è una città insolita, tutta incentrata su una delle grandi università del pianeta. All'interno di questa città, la comunità scientifica di cui sono entrato a far parte quando avevo vent'anni è ancora più esclusiva. E all'interno di questa comunità scientifica, il gruppo ristretto di fisici teorici internazionali con cui ho trascorso la mia vita lavorativa potrebbe a volte essere tentato di vedersi come un apogeo. In aggiunta a tutto questo, con la celebrità che mi hanno procurato i miei libri e l'isolamento imposto dalla malattia, ho la netta impressione che la mia torre d'avorio diventi sempre più alta.

Pertanto, faccio parte senza dubbio di quelle élite che recentemente, in America e in Gran Bretagna, sono oggetto di un inequivocabile rigetto. L'elettorato britannico ha deciso di uscire dall'Unione Europea, i cittadini americani hanno scelto Donald Trump come prossimo presidente.

Qualunque cosa possiamo pensare di queste decisioni, non c'è alcun dubbio, nella mente dei commentatori, che siamo di fronte a un grido di rabbia da parte di persone che si sono sentite abbandonate dai loro leader.

Commenta: Sagge parole da parte del fisico teorico Stephen Hawking, ma sarà difficile per le élite globali ammettere i propri errori ed imparare a condividere le proprie ricchezze per la semplice ragione che ci traviamo di fronte ad un gruppo per la più parte di psicopatici privi di coscienza, un tema poco discusso perché scomodo per la gente comune.


Colosseum

Il Meglio del Web: Referendum, ecco chi gode veramente

Referendum Costituzionale
© AFP 2016. Andreas Solaro

Si discettava, prima del voto, su chi sarebbe stato il vero vincitore del referendum qualora avesse vinto il "no". Ebbene, tutti i partiti, e nessuno, hanno vinto perché il fronte degli oppositori alla riforma è stato così numeroso e variegato che chiunque voglia intestarsi il successo commette un atto di appropriazione indebita.


Tra chi ha votato negativamente ci sono certamente coloro che l'hanno fatto perché non convinti dei contenuti della riforma, ma anche, e probabilmente la maggioranza, perché voleva semplicemente mandare a casa Renzi, senza nemmeno curarsi di cosa fosse scritto nel testo rigettato. Ci sono quelli sfiduciati dall'azione di un Governo che non è riuscito a toglierli dal precariato e non garantisce il loro futuro.

Quelli che, pur stando "a sinistra", volevano riequilibrare i rapporti di forza dentro il loro partito.

Quelli che erano stati "rottamati" e cercavano vendetta. Quelli che, pur volendo riformare la Costituzione, non sopportavano la baldanza del giovane Presidente del Consiglio ed erano indignati dal suo continuo e spavaldo mentire.

Commenta: Il rischio di un maggiore impatto speculativo sui titoli di stato e di conseguenza sul debito pubblico italiano nei prossimi mesi non è da scontare:


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Renzi si dimette, ma il bello deve ancora cominciare

Referendum Renzi
© Andrea Pavanello
I cittadini italiani si sono espressi in modo netto contro la Riforma costituzionale, il "no" ha vinto con quasi il 60%. Il premier Matteo Renzi si dimette, ma il bello deve ancora cominciare. Che cosa accadrà?

"L'esperienza del mio governo finisce qui. La poltrona che salta è la mia", con queste parole Matteo Renzi annuncia le sue dimissioni dopo il referendum che ha visto un'importante affluenza dei cittadini al voto. Si concludono il mille giorni di Renzi al governo con la bocciatura della Riforma Boschi-Renzi, ma rimane incerto per il momento l'evolversi dei fatti.

La stampa internazionale punta i riflettori sul futuro del governo italiano. Si andrà al voto prossimamente? Verrà formato un governo tecnico e quali sono i nomi caldi per la sostituzione di Renzi? Sputnik Italia ha raggiunto per un'intervista in merito Alfonso Celotto, professore di diritto costituzionale all'Università Roma Tre.

Health

Aleppo, umanitarismo a singhiozzo?

Aleppo
© Olycom
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che l'Onu ha interrotto la consegna degli aiuti umanitari ad Aleppo dopo che oltre il 40% della città est è stata liberata dall'esercito siriano. La cosa è strana, visto che questi aiuti sono arrivati in maniera continuativa nei mesi precedenti quando "i distretti orientali di Aleppo erano controllati dai terroristi". Secondo il portavoce della Difesa Igor Konashenkov ora ci sarebbero tutte le condizioni di sicurezza chieste dall'Onu per garantire il flusso di aiuti; perché allora non lo fanno?

Qualche giorno fa il Consigliere Speciale delle Nazioni Unite, Jan Egeland, aveva posto, come condizione per l'invio degli aiuti umanitari, il cessate il fuoco da parte dei siriani e dei russi che consentirebbe anche l'evacuazione dalla zona di circa 400 malati e/o feriti che hanno bisogno di cure immediate. Cosa improponibile per il comando siriano ora che l'offensiva per la liberazione di Aleppo sembra essere sul punto di non ritorno e lo sfondamento verso est da parte della "Forza Tigre" (l'unità speciale dell'esercito arabo-siriano) sembra inarrestabile.

Hearts

Italia e Russia, è ora di fare festa insieme!

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© fornita da Valerio Festi
Mosca splenderà con le luci italiane, che abbelliranno diverse piazze e vie della capitale russa. È tempo di allegria e serenità, di sogni e speranze per il futuro. Per un vero Capodanno a Mosca non poteva mancare il talento italiano. Italia e Russia, è ora di fare festa insieme!

Da metà dicembre in occasione delle festività di Capodanno Mosca vestirà il suo abito più bello, le architetture di luce a firma del maestro Valerio Festi, professionista nella creazione di grandiosi spettacoli, cerimonie e feste. C'è un tempo per ogni cosa ed è proprio nei momenti di festa che tutti danno il meglio di sé, è l'occasione per unirsi attorno alle proprie tradizioni, riconfermare la propria identità e guardare verso il proprio futuro, preferibilmente migliore.

Sputnik Italia ha raggiunto per un'intervista in merito il maestro Valerio Testi.

— Maestro Testi, quali saranno le particolarità delle installazioni di quest'anno a Mosca?

— L'anno scorso abbiamo realizzato delle installazioni in tre piazze. Quest'anno saremo in 11 spazi, una moltiplicazione dei pani e dei pesci, potremmo dire. Questo ci fa molto piacere e onore. Queste , una successione di archi che creano l'illusione di una galleria e invitano a camminare dentro questa passeggiata. Davanti al Teatro Bolshoi con gli archi di luce è stata creata una piazza. Queste sono le forme principali che utilizziamo. Quest'anno abbiamo l'occasione di declinare le forme delle architetture, per esempio una facciata di luce sui grandi frontoni nella via Tverskaya in diversi affacci sulla strada.

Che Guevara

Il Meglio del Web: Referendum in Italia ed elezioni presidenziali in Austria

elezioni austria

di Alexander Dugin


Domenica 4 dicembre 2016 in Europa si terranno due eventi molto importanti. Sarà l'occasione per valutare "l'effetto Trump" sull'Europa Occidentale: in Europa Orientale esso si è già manifestato con i risultati delle recenti elezioni presidenziali in Bulgaria e Moldavia (13 novembre 2016) in cui i candidati gestiti dai "globalisti", cioè dai rappresentanti locali della Palude planetaria globale, hanno perso con la conseguente vittoria dei candidati filo-russi.

Questa volta le elezioni presidenziali si svolgeranno in Austria, dove si confrontano il rappresentante della "Palude", cioè Alexander Van der Bellen - leader del partito dei "Verdi" austriaci e candidato espressione degli interessi di George Soros - e da il rappresentante del partito di Putin e Trump (?), il conservatore Norbert Hofer, indicato dal Partito Liberale Austriaco - l'FPÖ. Alle elezioni presidenziali del maggio scorso al primo turno Hofer aveva superato Van der Bellen di un buon 15%, ma i "globalisti" andarono in panico e al secondo turno fecero dei brogli a vantaggio di Van der Bellen. Tuttavia, su ricorso del leader dell'FPÖ Heinz-Christian Strache la Giustizia austriaca si è schierata con la verità nonostante le pressioni insistenti della "Palude". Così sono state decretate nuove elezioni presidenziali che si terranno appunto il prossimo 4 dicembre.

Queste elezioni si svolgono sullo sfondo della sconfitta ottenuta dai "globalisti" a seguito della vittoria di Trump negli Stati Uniti e dunque non sono preparati per mettere in atto nuove frodi elettorali. Se la volontà del popolo austriaco troverà pieno compimento, Hofer ha tutte le possibilità di conseguire la vittoria. Se ciò avrà luogo, ci avvicineremo molto probabilmente alla fine dell'Unione Europea perché Hofer è un euroscettico conservatore che chiede il ripristino della piena sovranità dell'Austria e lo scioglimento della burocrazia atlantista insediatasi a Bruxelles.

Sta per iniziare dunque il prosciugamento anche della "Palude" europea. Il fatto che i leader del Partito Austriaco della Libertà siano avversari dei matrimoni e delle manifestazioni omosessuali, così come avviene per gli amici sinceri della Russia, rappresenta un altro fatto importante. Con la vittoria di Hofer l'Austria avrà la possibilità di tornare ad essere ancora una volta un grande Paese.

Commenta: Per una lettura approfondita sul tema del Referendum Costituzionale, consigliamo la lettura dei seguenti articoli:


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I colpevoli sono Mario Draghi e la Banca d'Italia

banca

di Alfonso Tuor.


In Italia è in corso una grande operazione di disinformazione. Da un canto, vi è Matteo Renzi che sta giocando sulla paura per evitare una bruciante sconfitta al referendum sulle riforme costituzionali che si terrà domenica prossima.

Dall'altro, buttandola in politica vi è il tentativo, che sembra riuscire, di coprire i responsabili della situazione prossima al collasso del sistema bancario che ora viene accentuata dall'effetto Donald Trump, che ha spinto al rialzo i tassi di interesse segnando la fine della lunga epoca di un costo del denaro mai così basso.
Infatti ben nove istituti di credito italiano sono a rischio di fare la fine delle quattro banche già in liquidazione. E la crisi di un'altra banca - è facile prevedere - porterebbe ad una corsa agli sportelli dagli effetti disastrosi.

La crisi del sistema bancario viene addebitata a un lungo periodo di recessione e stagnazione dell'economia italiana. C'è del vero in questa tesi, ma non spiega tutto e soprattutto copre i colpevoli.

Non vi è dubbio che l'economia italiana ha vissuto un periodo che verrà molto probabilmente definito dagli storici con il termine "depressione". Infatti il PIL italiano in termini reali è ancora oggi del 9% inferiore a quello del 2007, ossia dell'anno precedente la grande crisi finanziaria, e si aggira attualmente attorno ai livelli di venti anni fa.

Non vi è nemmeno dubbio che una contrazione dell'economia di questa entità provoca effetti negativi sulla qualità dei crediti di ogni sistema bancario. E infatti le banche italiane - stando alla stessa Banca d'Italia - sono schiacciate da 200 miliardi di euro di sofferenze, ossia da crediti inesigibili.

Commenta: Per una lettura approfondita sul tema del Referendum Costituzionale, consigliamo la lettura dei seguenti articoli: