di Simone Santini.La sequenza romana è stata micidiale. Prima l'avviso di garanzia a Paola Muraro che ne ha decretato le dimissioni; poi la Guardia di Finanza in Campidoglio a sequestrare gli atti con le nomine del sindaco; infine l'arresto di quello che mediaticamente è stato definito il "braccio destro" della prima cittadina di Roma, Virginia Raggi (la battuta più simpatica che ho sentito è stata: "ma quanti bracci destri c'ha Virginia, ma che è, la dea Kalì?").
Uno. Due. Tre. In altri tempi si sarebbe parlato di uso politico della magistratura, inchieste ad orologeria. A nemmeno due settimane dal voto referendario, si è scatenato l'inferno. Ha l'apparenza di una rabbiosa vendetta.Il M5S non ha fatto una piega in tal senso, e non avrebbe potuto fare altrimenti. Tutti si sono detti anzi contenti che le indagini facessero il loro corso. A bocce ferme, tuttavia, nel MoVimento si dovrà fare una riflessione seria su cosa sia la magistratura. Una forza politica che intenda rivoltare il sistema non può trascurare quelli che sono i gangli dello "stato profondo" che determinano la detenzione del vero potere in una Nazione.
Se è evidente che tali poteri si annidano nelle aree dei servizi segreti, della pubblica amministrazione, dei grand commis di Stato, industria e finanza, non c'è alcuna ragione per credere che non si trovino anche nella magistratura, per sua natura una corporazione impermeabile e detentrice di un enorme potere tecnocratico. Sia chiaro che sto svolgendo un ragionamento politico generalissimo senza alcuna necessaria attinenza con casi specifici, tanto meno con quelli che possano essere accaduti a Roma in questi ultimi giorni.
Ciò premesso, è chiaro che stanno venendo al pettine i limiti strutturali del M5S, che nelle vicende romane appaiono emblematici. Ripeto: una forza politica che ambisca e rivoltare un sistema, quando arriva in un'amministrazione, locale o nazionale che sia, non solo deve sapere cosa fare ma, altrettanto importante, come farlo. Essere col pensiero e l'azione tre passi avanti rispetto a quelli che c'erano prima. Sennò si continuerebbe, al massimo, a gestire l'ordinario, magari in maniera più pulita. Non sarebbe poco, ma non è tanto.
Non ho elementi per dare consigli su come si possa risolvere il pasticcio romano. I responsabili del MoVimento sapranno, spero, riprendere in mano la situazione.
Commenta: In seguito al voto, il premier israeliano Netanyahu ha annunciato che Israele intende interrompere il finanziamento alle istituzioni delle Nazione Unite.
La decisione degli USA di astenersi dal voto è veramente motivata da una voglia di porre fine all'occupazione dei territori palestinesi, o si tratta di una tattica usata dall'amministrazione Obama per mettere un bastone tra le ruote al presidente eletto Trump?