Ancora meno lungimirante, a leggere i suoi tweets è stato l'attuale Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che fino all'ultimo ha millantato la sicurezza del sistema bancario italiano, quando ormai nessuno più ci credeva.
Ed eccoci oggi a commentare l'ennesimo aiuto pubblico che lo Stato italiano concede alla banca più antica d'Europa, che aveva resistito ad ogni genere di male nel corso della sua storia, ma non aveva ancora fatto i conti con il PD. Sicuramente molti lettori saranno arrabbiati, delusi e contrariati dalla soluzione che è stata trovata per salvare MPS: in parte avete ragione, perché tutte le magagne e il marcio di quella banca e del partito politico che la controlla probabilmente non verranno mai fuori, se non con una totale rivoluzione. Tuttavia forse era l'unica soluzione possibile, che ha evitato (almeno per ora) guai ben peggiori.
Come era prevedibile, il piano di salvataggio con l'intervento privato lanciato da MPS lo scorso 19 dicembre si è concluso con un nulla di fatto:
"Non sono stati raccolti ordini di investimento sufficienti a raggiungere la somma di 5 miliardi, necessaria a consentire il deconsolidamento dei non performing loan e il raggiungimento degli altri obiettivi di rafforzamento patrimoniale posti a base dell'operazione annunciata lo scorso 25 ottobre nonché delle autorizzazioni ricevute dagli organismi di vigilanza nazionali e sovranazionali"spiegava la nota rilasciata ieri dall'istituto senese. Il fondo del Qatar che doveva mettere sul piatto la somma più grossa per la ricapitalizzazione si è ritirato e così è stato vano anche il tentativo di convertire "volontariamente" le obbligazioni subordinate in azioni, la quale conversione fino a quel momento aveva racimolato 2.451.224.000 Euro complessivi (titoli che saranno restituiti com'erano ai rispettivi investitori).
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