Figli della SocietàS


Eiffel Tower

Islamici e comunisti votano Le Pen

Marie Le Pen
© Getty
Gli immigrati di seconda e terza generazione ed alcuni ex comunisti francesi voteranno per Marine Le Pen. A prima vista sembrerebbe un ossimoro storico, invece tutto si incastra perfettamente con quanto sta avvenendo attorno al sempre più dibattuto fenomeno del "populismo". Il Front National, del resto, è ormai il primo partito di Francia (sono i sondaggi a consolidare ogni giorno questo dato). Se questo è avvenuto è perché il superamento della dialettica destra/sinistra ha attecchito sul tessuto elettorale del popolo d'oltralpe, facendo sì che fasce sociali tradizionalmente legate all'universo socialista cominciassero a scegliere Marine Le Pen quale portavoce delle loro istanze.

Così come accade ovunque, il populismo riesce ad imporsi. Diventa, ormai, eccessivamente semplice trovare online storie di francesi con genitori provenienti dall'Algeria, dalla Tunisia e dalle altre ex colonie francesi, immigrati principalmente di fede musulmana, tesserati o simpatizzanti del Fn. Già durante le elezioni regionali del 2015, del resto, venne fuori che il 22% dei cittadini francesi di origine araba scelsero il Front. I recenti sondaggi del quotidiano La Croix si spingono a pronosticare un 26% per le imminenti consultazioni di aprile. Altri, i più ottimisti, sostengono che la formazione guidata dalla Le Pen sarà sostenuta dal 37% degli arabi di seconda generazione ( 22% dei quali islamici praticanti), dal 24% dei cittadini di origine centroafricana e nordafricana e dal 20% degli omosessuali. Dato che lascia stupiti se si tiene presente che nel 2002, quando fu Jean Marie Le Pen ad arrivare al ballottaggio, i sostenitori del Fn provenienti da paesi arabi ed africani si attestarono solamente attorno all'8%.

La Francia profonda, quindi, le banlieu, la periferie distanti dai grandi centri globalizzati dove l'alta finanza ha costruito i suoi quartier generali, prescindendo dalla geografia e dalla tradizione elettorale, stanno preparandosi per sostenere con carrellate di consensi Marine Le Pen.

Passport

Ecco chi sta cacciando Trump

Immigration USA Trump
© Olycom

I media americani descrivono un clima da Stato di polizia; sembra quasi che l'America di Trump si sia improvvisamente trasformata nel Cile di Pinochet: operazioni al limite del rastrellamento, descrizione di arresti di massa, clima di terrore indotto.

La ICE (Immigration Customs Enforcement), l'Agenzia Federale che opera contro l'immigrazione clandestina, è ormai una sorta di nuova Gestapo. Il giro di vite promesso da Donald Trump contro l'immigrazione clandestina ha portato a centinaia di arresti la scorsa settimana e provvedimenti di espulsione immediata. I democratici e le organizzazioni civili continuano le loro mobilitazioni contro quelle che definiscono vere "deportazioni".

La Cnn non manca di sottolineare come ormai "la paura attraversa le comunità di immigrati". Nbc non è da meno e dice che in tutto il Paese "le famiglie di immigrati vivono ormai nella paura a causa dell'Immigration Order di Trump" e, per far capire che aria tira, intervista Cristina Jimenez direttore esecutivo di United We Dream (importante organizzazione pro-immigrati) che dichiara che gli agenti dell'ICE ormai "vanno nelle case delle persone ad arrestarle".

Heart

Le bombe di Kiev le tolsero la mano, la solidarietà degli italiani gliel'ha ridata

Anna Tuv dal Donetsk a Milano
© Sputinik
Era il 26 maggio del 2015, quando un sibilo e un istante dopo una bomba lanciata dall'esercito ucraino metteva fine alla vita pacifica di Anna Tuv, una giovane mamma di Gorlovka, Donetsk. Sotto quella bomba Anna perdeva il marito, una figlioletta di undici anni, la casa, oltre al suo braccio sinistro irrimediabilmente frantumato dall'esplosione.

Grazie al buon cuore di molti italiani, ora Anna è in Italia per l'impianto della nuova protesi mioelettrica ed a Sputnik Italia esprime i suoi ringraziamenti.

Anna finalmente sei in Italia. Come ci sei riuscita?
Sono molto felice per essere in Italia. Era il mio sogno più grande che si è realizzato dopo un anno di tentativi. Non potevo partire per l'Italia per le difficoltà con i documenti. Non potevo recarmi in Ucraina per ottenere i documenti per l'espatrio per il fatto che là sono perseguitata per motivi politici. Ho presentato una denuncia al tribunale di Strasburgo: il governo ucraino, di fatto, con armi vietate e con un'azione militare illecita ha distrutto la mia famiglia, ha tentato di uccidermi, mi ha ferito gravemente con i miei bambini. Ora io, in Ucraina, non mi posso più recare, per questo è stato difficile arrivare da voi.

Mi ha aiutato Ennio Bordato presidente dell'Associazione "Aiutateci a Salvare i Bambini" che si è rivolto a molte istituzioni internazionali senza alcun risultato fino a che, grazie all'Ambasciata Russa di Roma, ho potuto ottenere nuovi documenti da parte della Federazione Russa con lo status di rifugiato.

Che Guevara

In Francia è il tempo degli outsiders

Marine Le Pen
© Olycom
In Francia, comunque vada, sarà il tempo degli outsiders. I candidati all'Eliseo stanno chiarendo i loro programmi elettorali. Ci sono differenze, ovvio, ma anche evidenti affinità. Una su tutte, quella che emerge con più chiarezza, è la volontà di proporre un sistema politico-governativo decisamente differente dall'attuale. Chiunque sarà il prossimo presidente francese, infatti, ci troveremo dinanzi qualcuno che sino a pochi mesi fa era considerato un vincitore poco probabile, qualcuno con un' idea di Francia o di Ue differente dalle ultime proposte e perseguite, qualcuno con una visione del mondo, nel caso di Marine Le Pen, diametralmente opposta alla vigente.

La sfida francese, così, non è legata unicamente ai destini di quella nazione: dovesse vincere Marine Le Pen, infatti, le possibilità che l'Ue resti in piedi si ridurrebbero notevolmente. La Frexit (la Brexit francese), del resto, è una possibilità che il Fn intende perseguire concretamente nel caso i cittadini d'oltralpe decidessero di riporre le loro sorti nelle mani dell'erede di Jean Marie. Marine, ad oggi, è saldamente in testa in tutti i sondaggi. Il 23 aprile, con ogni probabilità, arriverà prima.

Se il primo turno rappresenta però uno scoglio relativo, è il secondo, quello del 7 maggio, a restare un enigma: in qualsiasi competizione elettorale, tranne nel caso di Brignoles, il Fn è stato sempre sconfitto dal "patto repubblicano" tra Ump e Ps.

Bad Guys

L'offensiva dei gate keepers

censura
© flickr.com/ Anais Gómez-C

Il recentissimo caso della decisione di Google-Adsense di cancellare Byoblu, il sito diretto da Claudio Messora, dalla lista di quelli che possono ospitare inserzioni pubblicitarie a pagamento (seppure secondo i criteri giugulatori del colosso americano) è la conferma definitiva della grande offensiva censoria che sta investendo il web e tutta l'informazione/comunicazione alternativa al mainstream.


La natura di questa offensiva è chiara: i poteri che detengono la proprietà di tutti i principali organi di comunicazione del mondo occidentale (radio-televisivi, tele-cinematografici, giornali e riviste) stanno registrando una evidentissima crisi di consenso. La Grande Fabbrica dei Sogni e delle Menzogne non ha smesso di produrre e riprodurre l'inganno globale per cui è stata costruita. Ma perde colpi a grande rapidità. Bastano tre esempi clamorosi che sono sotto gli occhi di tutti: il Brexit, la vittoria elettorale di Trump e il "no" plebiscitario alla cancellazione della Costituzione italiana.

In tutti e tre questi casi i "pubblici" hanno risposto in modo opposto a quello rispettivamente voluto — e atteso — dai padroni dell'informazione/comunicazione in Gran Bretagna, Stati Uniti d'America e Italia. Tre batoste che hanno prima sorpreso, poi sconcertato, infine spaventato i "poteri". Le cause di questi rovesciamenti di fronte sono molteplici e qui non intendo analizzarle tutte. Ma una di esse, senza alcun dubbio, è l'esistenza ed estensione impetuosa di altri canali di comunicazione, che i "poteri" non sono stati in grado di controllare. Peggio, la loro sconfitta si è trasformata in ludibrio quando il nuovo Presidente americano ha letteralmente affondato di fronte al pubblico planetario la corazzata del mainstream mondiale, rifiutando di rispondere a una domanda della CNN: "voi diffondete il falso".

Crusader

Appello del Movimento NO TAV: questo progetto deve essere fermato per il bene dell'Italia

NO TAV
Il Senato francese ha concluso stamani [ndr: 26 gennaio 2017] l'iter per l'approvazione della Legge di Ratifica degli Accordi di Parigi 2015 e Venezia 2016 tra l'Italia e la Francia. Constatiamo che molti dei dati tecnici ed economici forniti da alcuni Senatori per sostenere l'approvazione della ratifica erano solo verosimili o addirittura errati.

Il 20 dicembre 2016, all'indomani della conclusione alla Camera dell'iter legislativo della Ratifica italiana, la società TELT, responsabile dei lavori di costruzione del Tunnel di 57 km aveva comunicato la sua "massima soddisfazione". Una dichiarazione avventata anche in considerazione del futuro ed inevitabile fallimento della società TELT che dovrà gestire la nuova linea ferroviaria e quella esistente per mancanza di traffici merci e passeggeri su questa direttrice. Il Movimento No TAV ricorda a questo proposito che la Svizzera dispone già di altri due nuovi tunnel sotto le Alpi che rendono nei fatti superfluo quello di 57 km tra Susa e Saint-Jean-de-Maurienne.

TELT ha anche annunciato che sta compiendo tutti i passi necessari per il lancio dei bandi di gara per l'affidamento dei lavori, a partire dal 2017, che consentiranno l'avvio dei cantieri nel 2018, "sempre che i fondi nazionali italiani e francesi siano realmente disponibili e non solo promessi" fa notare il Movimento No TAV.

Il Movimento No TAV afferma che la migliore scelta per l'Italia, la Francia, l'Europa e il Pianeta è l'uso dell'esistente. Tra Torino e Lione esiste una linea ferroviaria perfettamente funzionante e moderna che è utilizzata a meno di un sesto della sua potenzialità.

Non vi è dunque nessuna necessità di una nuova linea ferroviaria, costruirla significa gettare via risorse pubbliche e devastare la natura.

Vader

Anzichè salvare l'Italia, l'Europa ci impicca sempre di più

bandiera UE

La commissione europea ci ha recentemente imposto di correggere la nostra legge di bilancio per il 2017 tagliando circa altri 4 miliardi di euro.


All'interno della logica dell'austerità impostaci da Bruxelles (su pressione tedesca) questo intervento ha certamente un senso: il nostro debito pubblico continua a crescere e quindi il risanamento dei conti dello Stato non fa che allontanarsi.

Purtroppo, e lo vediamo in Grecia, l'obbligo dell'austerità, per quanto azione apparentemente sanificatrice, anziché aiutare il miglioramento dei conti lo sta peggiorando. Se il prodotto interno lordo non cresce, non si creano le risorse necessarie per ridurre il debito. A meno che non si riesca a tagliare le spese.

A questo proposito, però, nascono due problemi. Il primo è che ogni riduzione della spesa di uno Stato influisce negativamente sul Pil totale e ciò, almeno a fini statistici, peggiora i conti. Il secondo, che anche qualora si volesse procedere in quella direzione occorrerebbe, per poterlo fare, un Governo politicamente molto forte per superare le contestazioni e gli ostacoli che ne nascerebbero. Fino ad ora, nessun esecutivo italiano ha goduto di sufficiente sostegno politico e sociale per riuscire ad imporre tagli significativi. I fallimenti di tutti i Commissari nominati per le "spending review" lo dimostrano.

Considerato che in una democrazia si vota praticamente una volta l'anno e che ogni politico pensa ai voti che potrebbe raccogliere o perdere, oltre ad una forte maggioranza occorrerebbero coraggio e lungimiranza. Purtroppo anche queste due qualità da noi sembrano latitanti e la sconfitta dell'ultimo Governo nel recente referendum ha dimostrato, una volta di più, che l'italiano medio, tanto rivoluzionario a parole, in fin dei conti è sempre un conservatore.

Cult

Il Meglio del Web: Giovanna Botteri dagli Stati Uniti: tre bufale in un minuto.

Giovanna Botteri

Vi riportiamo un ottimo fact-checking di Mazzucco di luogocomune.net sul servizio dell'inviata Rai negli Stati Uniti Giovanna Botteri a proposito della prima conferenza stampa rilasciata da Trump.


Il video di Mazzucco si conclude con questa domanda, che facciamo nostra: "ma perché i cittadini italiani devono pagare il canone per pagare lo stipendio a persone come la Botteri che distorcono sistematicamente quello che ci raccontano?".

Perché?


Blackbox

Riforma costituzionale: sparita dai radar dell'informazione ufficiale

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© AFP 2016/

Viene spontaneo domandarsi: ma il buon esito della riforma costituzionale non doveva essere lo spartiacque che avrebbe impedito la fine dell'Italia e ne avrebbe sancito il rilancio?


Al momento attuale l'intellighenzia nostrana ha ottimi motivi per praticare l'arte della polemica e riempire di fuffa i giornali nazionali: bisogna assegnare le responsabilità politiche relative alla tragedia di Farindola, c'è da dibattere sull'eventuale defenestrazione di Renzi dalla leadership del Partito Democratico, si elaborano frasi e previsioni tanto sciocche quanto banali sul neo-presidente Trump.

Tuttavia, il tema della riforma costituzionale è svanito dall'informazione ufficiale, l'unica "buona" secondo i parametri che si vogliono imporre ai cittadini europei. In verità, l'argomento era scemato di interesse già nel giorno in cui si era consumata la sconfitta al referendum. Viene spontaneo domandarsi: ma il buon esito della riforma costituzionale non doveva essere lo spartiacque che avrebbe impedito la fine dell'Italia e ne avrebbe sancito il rilancio? Ci venivano prospettati scenari apocalittici in caso di sconfitta del Sì e veniva raccontato che mantenendo l'attuale assetto costituzionale sarebbe stato impossibile continuare a governare e a legiferare.

E invece, a oltre un mese di distanza dal fatidico 4 dicembre, è cambiato poco o nulla. Lo spread è costante, Piazza Affari non ha registrato ribassi choc, il debito pubblico continua a lievitare proprio come negli ultimi quarant'anni, la crisi morde ancora il tessuto imprenditoriale e ben 12 leggi sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Insomma, il cielo non è crollato, il mondo non è finito.

Tutto bene, già, ma ci tormenta quella frase pronunciata spesso nei dibattiti televisivi e usata come maglio perforante dai sostenitori del Sì: "le riforme costituzionali ce le chiede l'Europa".

Heart - Black

Comune di Farindola fa causa a Charlie Hebdo per vignetta irrisoria su tragedia Rigopiano

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© REUTERS/ Vigili del Fuoco

Le autorità comunali di Farindola, in cui si trova l'hotel Rigopiano rimasto sepolto dalla neve mercoledì a seguito di un'enorme valanga, hanno intentato una causa contro il settimanale satirico francese Charlie Hebdo, che ha pubblicato una vignetta su questo tragico evento.


La vignetta mostra la morte in discesa dalla montagna con gli sci mentre tiene con le mani non i 2 classici bastoncini ma 2 asce. Il disegno è accompagnato dalla scritta. "Italia. E' arrivata la neve."



Il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta ha dichiarato sabato sera di aver già dato indicazioni per preparare un'azione legale contro la rivista francese e contro gli autori della vignetta. Si occuperanno della causa gli stessi avvocati che avevano già preparato la denuncia contro Charlie Hebdo su disposizione dell'amministrazione comunale di Amatrice, dopo che la rivista aveva pubblicato una vignetta di scherno in occasione del terremoto del 24 agosto della scorsa estate, a seguito del quale la città venne quasi completamente distrutta.

Le autorità delle due città italiane ritengono le vignette offensive e assolutamente fuori luogo.

Nel frattempo come riportato sabato dal numero uno della Protezione Civile italiana Fabrizio Curcio, i soccorritori sono riusciti a trovare i 11 sopravvissuti, 9 dei quali sono già stati liberati dalla prigione di neve.