Fuoco nel Cielo
Sono stati sciami di asteroidi a provocare le estinzioni di massa avvenute nel corso degli ultimi 260 milioni di anni. È la conclusione a cui arrivano Michael Rampino e Ken Caldeira in uno studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (MNRAS).
Per più di 30 anni, gli scienziati hanno sostenuto ipotesi controverse che correlano estinzioni periodiche di massa e la formazione dei crateri d'impatto sulla Terra, causati da sciami di comete e asteroidi. Nel loro articolo, Michael Rampino, geologo alla New York University, e Ken Caldera del Department of Global Ecology presso il Carnegie Institution, propongono una nuova ipotesi che sembra supportare una correlazione tra l'età di formazione dei crateri e la ricorrenza delle estinzioni di massa, tra cui la scomparsa dei dinosauri. In particolare, i due ricercatori mostrano che nel periodo preso in esame esiste una sorta di ciclo che si ripete ogni 26 milioni di anni, durante i quali si sono succeduti eventi di impatto e di estinzione.
Questo ciclo è stato correlato al moto periodico del Sole e dei pianeti attraverso il denso piano galattico. In altre parole, gli scienziati hanno ipotizzato che le perturbazioni gravitazionali della nube di Oort che circonda il Sole determinino la formazione di sciami periodici di comete che si spingono verso le regioni più interne del Sistema Solare, cioè in prossimità della Terra dove si possono verificare eventi catastrofici.
Tragedia sfiorata L'impatto è avvenuto il 18 settembre, ma solo ora la natura della roccia è stata confermata dagli esperti della Facolta di Scienze dell'Università della Repubblica di Uruguay. A segnalare il caso agli astronomi è stata direttamente la famiglia danneggiata dalla caduta del meteorite, sfortunata ma allo stesso tempo quasi miracolata perché si è davvero sfiorata la tragedia. Secondo le stime, è entrato nell'atmosfera terrestre a una velocità di 11 chilometri al secondo e ha colpito la casa a circa 250 chilometri all'ora.
"Cotto" durante l'ingresso nell'atmosfera Sono ancora in corso studi sul meteorite, la cui densità è di 3,4 grammi per centimetro cubo. Presenta un lieve magnetismo ed è ricoperto da una crosta nera, generata dalle alte temperature sviluppate all'ingresso nell'atmosfera. Probabilmente è un frammento di un oggetto di più grandi dimensioni che si è rotto ad alta quota.
Ma la realtà è che il grande asteroide chiamato 86666 (2000 FL 10) è una delle rocce più grandi che passeranno vicino alla Terra. Secondo stime recenti, la velocità di percorrenza del pericoloso asteroide è di 60.000 chilometri all'ora, ed è stimato che potrebbe avere un diametro di 3 chilometri, un quarto della dimensione del Monte Everest, anche se la sua dimensione esatta non è ancora stata determinata.
Un bolide è comunemente inteso un corpo proveniente dallo spazio e che precipitando in atmosfera, si presenta come una palla di fuoco seguita da una scia luminosa. Di norma il bolide è un meteorite, cioè un frammento di roccia generalmente originario di una cometa o un asteroide che, trovandosi a passare in prossimità della Terra, viene attratto dal campo gravitazionale del nostro pianeta, precipitando quindi verso il suolo. Il bolide, entrando in atmosfera si incendia a causa dell'attrito e si consuma per evaporazione man mano che procede verso terra. Se la sua massa è sufficientemente grande, riesce invece ad arrivare al suolo. I bolidi possono avere colori diversi, che possono dipendere anche dalla loro composizione, ma che sono essenzialmente correlati alla temperatura raggiunta. A colori verso il violetto (bianco o e blu) corrispondono energie più alte e temperature più elevate, mentre a colori sul giallo e rosso corrispondono temperature più basse e livelli energetici inferiori. Bisogna dire che come un bolide apparirebbe anche un qualsiasi frammento di satellite artificiale che precipitasse in atmosfera. Pertanto, in termini scientifici si preferisce parlare di meteore e di meteoriti.
Testimonianze e video dai social
Molta gente passeggiava per le strade di varie province argentine, quando il bolide luminoso, soprannominato sui social 'Lanterna Verde', ha lasciato tutti di stucco. Sono state una miriade le testimonianze e i video caricati soprattutto su facebook, twitter e youtube. L'incredibile fenomeno si è potuto osservare in tutta la zona sud-est nelle città di Buenos Aires, Entre Ríos, Santa Fe, Usuahia fino alla città di Concepción in Uruguay, suscitando una grande emozione.
Allora, se così fosse, cosa sta violando la nostra atmosfera eludendo i sistemi di sorveglianza?
Questa volta un'altra palla di fuoco è esplosa nel cielo della Turchia il 2 settembre 2015 spaventando i residenti in tutta l'Anatolia. Il boato provocato dalla disintegrazione è stato accompagnato da strane luci blu che sono apparse nel cielo notturno di Bingol alle ore 23:06, ora locale.
Il giorno dopo i tetti di alcune abitazioni erano ricoperti da alcuni frammenti di meteoriti. La pioggia di piccoli meteoriti su Bingol ha preoccupato i residenti che hanno riferito di aver udito forti esplosioni nel cielo.
Secondo quanto rivelato dall'agenzia spaziale romena Rosa, quello che ha illuminato la nottata è stato il momento dell'impatto del meteorite con l'atmosfera terrestre.
La minaccia dei meteoriti, infatti, potrebbe essere maggiore del previsto e per questo servono più studi e programmi di sorveglianza: è quanto mostrano i dati relativi a origine, traiettoria e potenza del meteorite che nel febbraio scorso è esploso sulla città russa di Chelyabinsk.
I nuovi dati, contenuti in tre studi pubblicati contemporaneamente da Nature & Science, suonano come un campanello di allarme e costringono a rivedere i modelli teorici sulla probabilità di impatto dei meteoriti sulla Terra. Secondo gli autori il numero di oggetti con diametro superiore ai 10 metri potrebbe essere dieci volte maggiore di quanto si pensi. Le analisi sono state coordinate da Jiri Borovicka dell'Accademia delle Scienze Ceca, Peter Brown dell'università canadese Western Ontario e Olga Popova dell'Accademia di Scienze Russa. L'asteroide di Chelyabinsk, è stato il maggiore impatto noto di questo tipo, da Tunguska del 1908.
Spettacolo luminoso nei cieli del Brasile: in centinaia hanno osservato un meteorite impattare con l'atmosfera terrestre.
Il cielo notturno si è illuminato per qualche breve istante, in seguito all'impatto di un meteorite con l'atmosfera terrestre. E' accaduto pochi giorni fa, il 22 settembre, a Parana', in Brasile, dove centinaia di persone hanno osservato il passaggio del corpo celeste ed alcuni sono anche riusciti casualmente a registrarlo.
Il filmato più interessante è sicuramente quello realizzato da una casalinga di Cascavel che immortala il meteorite nel momento di massima luminosità, quando si sta disintegrando nell'impatto con l'atmosfera. Un professore dell'Ufpr a Curitiba, è intervenuto a riguardo per confermare che si è trattato di un meteorite di piccole dimensioni, e dunque nessun frammento ha raggiunto la superficie terrestre. si è trattato dell'unico fenomeno registrato in quell'area.
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