Maestri BurattinaiS


MIB

Chi lavora alla nuova strategia della tensione in Europa?

gladio
da Clarissa.it.

Pochi giorni fa, clarissa.it ha pubblicato il documento Venti tesi sulla strategia della tensione.

La diciassettesima delle quali afferma:
"La strategia della tensione è uno strumento che può essere applicato anche ad altri contesti e noi riteniamo che dalla fine degli anni Ottanta, e ancor prima, essa è stata utilizzata in riferimento al nuovo utile strumento/nemico, il radicalismo islamico".
Lo scorso 28 aprile, è giunta dalla Germania la notizia, ripresa da pochissimi giornali in Italia, che a nostro parere conferma che anche nel caso del cosiddetto terrorismo islamico si sta operando con metodiche ben note a chi ha studiato le tattiche della strategia della tensione praticata in ambito atlantico.

Ovviamente la procura della repubblica di Francoforte, quella che ha dato notizia di questa davvero particolare indagine, parla di una "storia assolutamente fuori dal comune", ed i giornali si sono prontamente adeguati, manifestando stupore e sconcerto per quanto è emerso - senza per altro porsi ulteriori domande.
Protagonista è infatti un tenente delle forze armate tedesche, di cui non è stato reso noto il nome. L'ufficiale, ventottenne, è in servizio nel 291° Battaglione cacciatori, unità dell'esercito tedesco di stanza a Illkirch, presso Strasburgo, quindi in territorio francese. Si tratta di un battaglione esplorante facente parte della brigata franco-tedesca (BFA), l'unica unità finora operativa di un ipotetico esercito multinazionale europeo. Si tratta quindi di un giovane in grado di esprimersi perfettamente sia in tedesco che in francese, facente parte di un'unità scelta della Bundeswehr.

Oltre a svolgere il suo compito di ufficiale, apprendiamo che il giovane, che non parla arabo, aveva però anche assunto in Baviera l'identità di tale Daniel Banjamin, profugo siriano nato nel 1988 da madre francese e padre cristiano, quest'ultimo commerciante di frutta a Damasco: in tal modo era stato registrato nel 2016 come rifugiato presso un centro profughi della stessa regione tedesca, percependo addirittura il relativo sussidio governativo. Primo mistero: come faceva questo ufficiale, che di norma avrebbe dovuto rispettare puntualmente ben precisi orari di servizio presso il suo reparto in Francia a fare contemporaneamente la vita del rifugiato in un apposito centro nel sud della Germania? Con quali compiti e mansioni giustificava le sue assenze?

Cult

Kill The Children

ong killers

di Pino Cabras.


In mezzo alle polemiche sulle organizzazioni non governative internazionali che traghettano verso l'Italia i disperati raccolti sulle coste libiche, la mia attenzione è stata attratta dal profilo dei componenti del Consiglio Direttivo italiano di una di esse, Save The Children
Nella lista ho notato in particolare un nome, quello di Marco De Benedetti, che - oltre ad essere il figlio dell'oligarca italiano naturalizzato svizzero Carlo De Benedetti - ricopre la carica di Managing Director e Co-Presidente Europa di The Carlyle Group.
Ora, The Carlyle Group non è un'azienda qualsiasi, ma un gigante mondiale nella gestione degli attivi di aziende di tanti settori, incluse le industrie del complesso militare-industriale. Carlyle ha sede al centro dell'Impero, a Washington, e vive di una perenne commistione politica-affari, tanto che ha reclutato fra i suoi super-faccendieri anche ex direttori CIA ed ex presidenti USA come George Bush padre e l'ex primo ministro britannico John Major. Nel 2008-2016 il suo direttore dei servizi finanziari globali è stato un pezzo grosso di Wall Street, Olivier Sarkozy, fratellastro dell'ex presidente francese Nicolas, mentre fra gli amministratori di Carlyle c'è anche il numero uno della General Motors, Dan Akerson.

Light Sabers

Contro il falso antifascismo delle élite

antifascismo

di Enea Boria e Thomas Fazi


Il primo atto delle elezioni presidenziali francesi si è ormai consumato e abbiamo sotto gli occhi l'esito da incubo di questa partita politica: il secondo turno che si celebrerà a breve sarà una contesa tra l'opzione capofila delle montanti destre radicali europee, il Front National di Marine Le Pen, e un esponente della destra economica filo-finanziaria più estrema, che con il suo programma di assoluta continuità con le politiche di austerità e di privatizzazione di questi anni ha immediatamente raccolto il sostegno delle istituzioni europee, di buona parte dei governi nazionali - da Renzi a Tsipras, passando per la Merkel - e ovviamente dei mercati finanziari, che hanno espresso la loro approvazione attraverso un immediato rialzo delle borse e dell'euro.

Mentre nelle sinistre istituzionali e di movimento dell'intero continente - in particolare in Italia - è scattata subito la rincorsa a sostegno di una posizione neofrontista, da fronte popolare/repubblicano attualizzato ai tempi, costruita sull'idea che sia giusto sostenere e votare qualsiasi cosa pur di arginare "il fascismo", sta facendo molto discutere la decisione di Mélenchon di non dare ai suoi elettori una esplicita indicazione di voto, lasciando loro libertà di coscienza al secondo turno. In questi giorni, però, diverse voci fuori dal coro - anche in Italia - hanno difeso la scelta di Mélenchon, sostenendo che tra Macron e Le Pen non esiste un'opzione "votabile" e che chi voglia costruire una alternativa popolare dovrebbe perseguire una strada autonoma, senza cadere nella trappola del menopeggismo o del "voto utile". Personalmente, riteniamo che il rifiuto della tattica menopeggista sia, in questa fase storica, fondamentale e vorremmo sforzarci di qualificare il perché di questa scelta che, pure, farà inviperire molti.

Riteniamo corretta l'analisi sviluppata da Emiliano Brancaccio, secondo la quale il Front National e in generale i partiti di impronta lepenista sono il sintomo delle politiche deflattive portate avanti in questi anni, che hanno determinato un peggioramento drammatico delle condizioni di vita di ampie fette della popolazione - in Francia e altrove - e di cui Macron rappresenta la prosecuzione se non addirittura la radicalizzazione. Per dirla diversamente, i lepenisti sono il sintomo delle politiche che Macron incarna: pensare dunque di arginare i sintomi votando le cause dei sintomi stessi appare quanto meno paradossale. Come scrive Brancaccio: «Chi a sinistra invita a votare il "meno peggio" non sembra comprendere che nelle condizioni in cui siamo il "meno peggio" è la causa del "peggio". Le Pen e i suoi epigoni sono sintomi funesti, ma è Macron la malattia politica dell'Europa. Scegliere uno per contrastare l'altra è un controsenso». Basti sapere che Macron ha già annunciato, in caso di vittoria, drastici tagli alla spesa pubblica, il licenziamento di 120,000 dipendenti statali e l'introduzione di una nuova legge sul lavoro ancora più precarizzante della funesta loi travail.

Quenelle

Il Meglio del Web: VAI MARINE! I popoli d'Europa sono tutti con te.

marine le pen
Ecco una tappa che può risultare fondamentale per tutti i popoli d'Europa, quell'Europa che tutti sogniamo, fatta di uomini, di popoli che rivendicano la propria sovranità, che cercano sicurezza, che sanno che la sicurezza dipende dal riconquistato senso della comunità e dalla solidarietà verso il proprio vicino. Non ci servono le finte europe delle banche e dei burocrati al servizio del potere finanziario. Non ci serve la insignificante proposta degli ultimi servi del regime e della finanza che ci vengono presentati all'ultimo momento come uomini nuovi. Non siamo più disponibili a cedere ai ricatti terroristici dei difensori di ciò che esiste.

Basta rispondere a poche domande chiare: l'Europa è disponibile a eleggere una vera struttura? A darsi un governo dotato di veri poteri ma eletto dai popoli? A far battere moneta da una banca di stato o, preferibilmente, da un ente di stato? A creare un esercito integrato autenticamente europeo e quindi libero dai vincoli NATO? Siamo pronti come Europa ad incamerare tutte le armi che altri hanno posto sui nostri territori senza darci le chiavi di comando? Siamo pronti una volta riconquistata la nostra sovranità a creare una grande confederazione europea?

Tutto il resto sono chiacchiere inutili tese a distruggere la grande capacità culturale e creativa dei popoli europei. Sono le chiacchiere di cui si serve Macron per raccogliere sotto il vessillo di un'Europa che non esiste tutti i residuati dei partiti del passato di cui è parte integrante e tutti i servi dei potentati finanziari per impoverire e depotenziare ancora di più il popolo francese.

Marine Lepen, tu rappresenti il popolo di Francia e lo vuoi svincolare dai legacci del sistema, tu puoi e vuoi salvarlo.
Che, nel tuo segno, gli altri popoli europei possano trovare la forza di tornare protagonisti di storia!


Adriano Tilgher


Presidente del Fronte Nazionale Italiano
Roma

Propaganda

Fake news: DDL Gambaro; l'ombra del Grande Fratello?

Fake News DDL Gambaro

Martedì 7 febbraio 2017 è stato presentato alla Presidenza un disegno di legge per regolare il flusso di informazioni pubblicate sul web: 'Disposizione per prevenire la manipolazione delle informazioni online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l'alfabetizzazione mediatica' comunemente conosciuto come DDL Fake News. Presentato da Adele Gambaro, senatrice della lista civica Ala-Scelta ex Movimento Cinque Stelle e da 26 altri co-firmatari del PD, Forza Italia, Lega e alcuni membri del M5S. Un largo raggio di rappresentanza politica che permette ai promotori di definirla 'una proposta bipartisan'. Il 15 febbraio il DDL è stato presentato al pubblico nel corso di una conferenza stampa.

La legge ha l'obiettivo di combattere il fenomeno delle Fake news che sta dilagando in rete e tutti i siti che diffondono odio razziale, religioso, etnico. Il DDL Gambaro intende regolare il flusso di false notizie in rete trasformando i social network e i motori di ricerca in moderatori con il compito di individuare e bloccare tutti i siti o spot che diffondono notizie non comprovate. Facebook, Twitter, You Tube, Google e altri gestori simili dovranno monitorare le attività dei loro utenti e verificare le notizie utilizzando un non specificato algoritmo che seguirebbe criteri comunemente accettati per la verifica dei fatti. I gestori dovranno indicare alla magistrature tutte le notizie giudicate false e dare loro meno visibilità, negando cosí i proventi pubblicitari ai siti che le diffondono.

Il disegno di legge è stato criticato da vari esperti giuristi, senatori e parlamentari che evidenziano la sua superficialità, genericità e il rischio di contenere serie limitazioni della libera espressione. Esperti del settore informativo si spingono oltre affermando che il DDL Gambaro è un diretto attacco alla informazione indipendente. "Il vero obiettivo della campagna contro le fake news non sono i cialtroni che infestano il web di notizie false, razziste e irresponsabili per acchiappare clic. Il vero obiettivo politico è sopprimere ogni forma di dissidenza informativa, ogni voce non inserita in quel oligopolio che controlla - con apparente pluralismo ma sostanziale totalitarismo - la galassia dei media tradizionali, un mainstream in radicale crisi di credibilità e ormai in modalità panico", afferma Claudio Messora, direttore del sito di informazione alternativa Byoblu accusato di diffondere notizie di attualità senza essersi registrato come testata giornalistica. "Il DDL Gambaro è la peggiore idiozia liberticida mai concepita da mente umana. Persino troppo per pensare sia fatto in buona fede" afferma Stefano Epifani.

Jet4

Il Meglio del Web: L'azzardo di Trump. Gli USA attaccano la Siria. L'ISIS esulta

Tomahawk missile
Circa 60 missili Tomahawk sono stati lanciati dalla US Navy contro la base aerea di Ak Sharyat in Siria. L'attacco è stato condotto dalle cacciatorpediniere lanciamissili Ross e Potter della classe Arleigh Burke, che incrociano nel Mediterraneo.

Oltre ad alcuni morti tra il personale della base, pesanti i danni materiali: sarebbero state molte infrastrutture (hangar, pista, magazzini di deposito) e danneggiati circa 15 caccia. Nella base era presente personale russo al momento dell'attacco.

La base siriana si trova a circa 20 km a sudest di Homs ed è la principale struttura utilizzata per dare copertura aerea al fronte di Palmira e Deir Ezzor. Proprio poche ore dopo l'attacco, unità dell'ISIS avrebbero provato ad approfittare della situazione bombardando check point e postazioni dell'esercito siriano.

L'attacco sarebbe la risposta ad Assad al presunto uso di armi chimiche, nonostante ci siano forti indizi che siano stati i ribelli a stoccare armi non convenzionali.

Appena avuta notizia dell'attacco, che militarmente ha l'immediato effetto di aiutare lo Stato Islamico, il Presidente turco Erdogan e il leader israeliano Netanyahu hanno espresso compiacimento.Cosa succede quindi in Siria?

Trump chiude l'annuncio dell'attacco, chiamando alle armi il mondo intero contro il terrorismo.

Cult

Il Meglio del Web: L'Università di Harvard prepara gli Imperial-Sionisti

studenti di harward

di Stefano Zecchinelli


La propaganda russofoba di Washington ha la sua centrale nell'Università di Harvard a dimostrazione che le strutture accademiche non hanno più nulla - semmai l'abbiano avuto - di culturale e scientifico ma sono diventate delle vere e proprie agenzie di intelligence orientate geopoliticamente. Il folle Progetto per un nuovo secolo americano del clan Bush è la Bibbia di questi ''nuovi'' accademici, smaniosi di potere e notorietà.

L'Università di Harvard ha creato una vera e propria lista nera dove vengono inseriti gli studiosi che mettono in discussione le tesi ufficiali propinate dai governi imperialisti per giustificare le proprie malefatte. L'economista Paul Craig Roberts scrive:
''E se qualcuno dovesse capirne qualcosa e dubitare del rapporto della Commissione Warren e di quello sul 9/11 , viene additato come cospiratore e messo nella lista nera di Harvard dove stanno tutti i procacciatori di "notizie false". Tutto quello che si dice - che non sia in linea con l'Establishment - è una "notizia falsa". E questo è quanto succede in una "democrazia con libertà di parola."''
Ci troviamo davanti ad una inedita forma di totalitarismo neoliberista; l'americanismo è la religione suprema della corporazione universitaria, del tutto corrotta ''culturalmente'' ed economicamente.

Newspaper

Migranti: ministro Austria, chiudere rotte mediterranee

nave ong catania

Vienna torna a chiedere la "chiusura delle rotte di migranti nel Mediterraneo".


"La politica sui profughi lungo la rotta Mediterraneo-Italia è sbagliata", ha ribadito il ministro degli esteri austriaco, Sebastian Kurz, dopo la visita del quartier generale di Frontex a Catania.

"Ogni anno con il numero degli interventi di soccorso cresce anche il numero delle persone che giungono in Europa, ma soprattutto aumenta il numero di chi annega nel Mediterraneo", ha detto Kurz all'agenzia Apa.

"Chi parla di solidarietà deve anche guardare i numeri, che dimostrano che in questi anni l'Italia e la Grecia non hanno mai avuto più migranti dell'Austria", ha risposto Kurz alle critiche a Vienna sollevate da Marc Arno Hartwig, della direzione generale Migrazione e Affari interni della Commissione europea, durante un incontro.

Il ministro ha evidenziato l'impegno dell'Italia per la registrazione dei nuovi arrivi, "ma comunque ancora molti si spostano poi verso nord". Secondo Kurz, che oggi visiterà una nave Frontex a Malta, il trattato di Dublino non funziona.

Secondo il direttore Frontex Klaus Roesler, i salvataggi dei migranti, soprattutto da parte delle ong, avvengono sempre più a ridosso delle coste libiche. Per questo motivo i passatori utilizzano gommoni di qualità sempre inferiore, visto che dopo un quarto del viaggio i migranti vengono comunque salvati, ha detto Roesler in occasione della visita di Kurz a Catania.

Fonte: TV Svizzera


Nota:
Il comunicato della Cancelleria austriaca è stato passato sotto silenzio e praticamente censurato dalla RAI e dalle altre TV italiane: troppo difforme dai messaggi "buonisti" di accoglienza per tutti i migranti in arrivo dall'Africa che vengono in continuazione trasmessi dalle TV e rilanciati dal Governo Gentiloni, dal PD, dalla Boldrini, dal Presidente Mattarella, dalla Bonino, da Pisapia e da tutti i personaggi dell'establishment italiano.

Le autorità austriache sono preoccupate dal flusso inarrestabile ed in forte aumento dell'ondata migratoria proveniente dal Mediterraneo e dalle complicità accertate delle ONG internazionali che hanno messo a disposizione le loro navi per il prelievo dei migranti direttamente dalla costa libica.

Quasi la metà dei migranti in arrivo ormai vengono trasferiti tramite le navi affittate dalla ONG che dispongono misteriosamente di enormi risorse finanziarie e che utilizzano anche "procacciatori d'affari" che vanno direttamente nei paesi africani a cercare persone da imbarcare.

Il business relativo all'immigrazione ormai ha raggiunto dimensioni enormi ed è collegato alle mafie internazionali, un business che ha superato i ricavi per il petrolio in Libia e i proventi del traffico di droga. Impossibile fermarlo con le chiacchiere dei politici italiani. Occorre una azione drastica con intervento militare congiunto per bloccare le coste della Libia da dove arriva di tutto.

Gli austriaci (come gli ungheresi) questo lo hanno capito. L'Italia finge di non capirlo in quanto coinvolta nel business mediante le cooperative ed un indotto costituito da cooperanti, mediatori culturali, interpreti, assistenti, fornitori, ecc.. I migranti costituiscono la nuova mano d'opera di riserva a basso costo per l'economia dello sfruttamento, tutti gli speculatori vogliono approfittare del fenomeno.


Fonte: TV Svizzera

Nota: L.Lago

Eye 1

Flashback PIECZENIK: "Mai più 11 Settembre, mai più false flag". E invece Obama..

Steve Pieczenik Talks Again
Steve Pieczenik ha postato un altro dei suoi video. Si rallegra della vittoria di Trump, che attribuisce alla mobilitazione dei "16 servizi di intelligence", ed elenca "ciò che il popolo americano non vuole più": "Non più false flag, non più 11 Settembre, non più Sandy Hook, Sparatorie di Orlando, o altri imbrogli, propaganda e stronzate! Quel che vogliamo oggi è la verità". Abbiamo già spiegato che Pieczenik è un esponente dello "Stato profondo", l'uomo che al tempo del rapimento Moro fu mandato in Italia dal Dipartimento di Stato per assicurarsi che Moro non tornasse a casa; a modo suo un servitore dello Stato - e di quegli apparati nazionali che i neocon hanno sbattuto fuori l'11 Settembre, prendendo a forza il comando della politica estera Usa nella "lotta al terrorismo islamico", per il bene di Israele. Se evoca oggi "Mai più 11 Settembre", sta avvertendo: sappiamo che siete stati voi, possiamo riaprire l'inchiesta.

Bad Guys

Il Meglio del Web: Steve Bannon Aspetta l'Apocalisse, ed Anche i Suoi Nemici

bannon apocalisse

Domanda: quando esploderà la mostruosa bolla finanziaria, se cominciano le rivolte e i saccheggi dei supermercati e distributori di benzina, e gente armata piena di rabbia ti cerca - come fai tu, povero milionario di Wall Street, ad uscire da Manhattan?
Perché se sei milionario, magari hai pensato a comprarti un rifugio ben arredato negli Appalachi o in Nuova Zelanda; ma comunque abiti a Manhattan, o al massimo a Long Island. Le quali sono due isole. Il che in caso di apocalisse, rende difficile filarsela: i traghetti sarebbero presi d'assalto, i ponti sarebbero intasati di auto di deplorevoli di bassa casta, raggiungere o chiamare elitaxi mica semplice (i piloti penseranno anzitutto a salvare le proprie famiglie)...Il problema è serio. Così serio che apposite ditte hanno calcolato il tempo necessario per evacuare i principali centri degli Stati Uniti in caso di gravissime emergenze (rivoluzioni, terremoti, alluvioni, bombardamenti atomici): per Long Island per esempio, dove abitano milioni di newyorkesi, ci vorrebbero da 20 a 29 ore. Ore in cui attraversare ingorghi di traffico e folle inferocite, affamate, saccheggiatori armati.

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Tempi di evacuazione in caso di disastro. O rivolta.
Ma la soluzione c'è: il motoscafo di salvataggio. Per un abbonamento di 90mila dollari annui, l'azienda Plan B Marine ti garantisce che quando l'apocalisse scoppia, un motoscafo ti aspetterà alla banchina, col pieno e tutta l'attrezzatura, e potrai farci salire chi vuoi. Lo piloterai tu stesso, è meglio non dover dipendere da piloti in quei frangenti. "Uno scafo è il mezzo più rapido per uscire da Manhattan", spiega il cofondatore dell'azienda, Chris Dowhie. Un'altra ditta, la Survival Retreat Consulting, offre un servizio completo: consulenza personalizzata in base alle tue specifiche esigenze, se ti occorre una "strategic relocation", un trasloco strategico. Ti trova rifugi arredati e con ricca dispensa in foreste, ville fortificate in località amene ma irraggiungibili, o ti procura la cittadinanza della Nuova Zelanda ( gli americani che la chiedono sono aumentati del 70% dopo l'elezione di Trump), e ti istruisce come raggiungerle, strade alternative che evitano le autostrade e ponti (immediatamente intasati), ti fornisce le guardie armate di scorta - alla peggio, nel caso non riesca a scappare, trasforma una delle stanze del tuo attico a Manhattan in una camera sicura corazzata.

In Usa, frange di marginali che si preparano all'apocalisse e si riempiono i sotterranei di proiettili e carne in scatola, sono sempre esistite: si chiamano "preppers". Il fatto che adesso la mania abbia contagiato i milionari, la dice lunga sulla loro coscienza della società che hanno potentemente contribuito a creare. Paura, senza di colpa, la consapevolezza che la bolla scoppierà, la povertà estrema si rivolterà; i "deplorables" disoccupati e operai che hanno votato Trump sono, per quelli di Goldman Sachs, un segnale d'avvertimento: la fine del "nostro" mondo è vicina.

Commenta: Qui sotto riportiamo il film documentario Generation Zero (in inglese) di Steve Bannon: