Maestri BurattinaiS


Better Earth

Cinque punti d'intesa tra i parlamenti di Italia e Russia

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© it.sputniknews.com
Alla Duma di Mosca si è riunita la commissione interparlamentare Italia-Russia: all'ordine del giorno la cooperazione politica in materia di cultura e turismo nonchè l'emergenza immigrazione e la lotta al terrorismo.

Per la parte italiana vi hanno partecipato Marta Grande, membro della commissione esteri della Camera, Federico Fattulini membro della delegazione italiana all'Osce e della commissione agricoltura, poste e trasporti, Angelo Pagano, presidente del gruppo di amicizia parlamentare Russia-Italia e Nicola Stumpo della commissione difesa della Camera. La Duma russa ha fatto gli onori di casa con lo speaker Sergej Naryshkin ed il vice presidente Aleksander Zhukov. Ecco i cinque momenti chiave della giornata diplomatica:

1) Ripresa dei contatti

Quella di Mosca è stata la prima riunione dopo una pausa durata tre anni. Il vice presidente della Duma russa Aleksandr Zhukov ha accolto con favore la ripresa del dialogo con i parlamentari italiani ed ha ribadito che: "Su molte questioni di politica internazionale le posizioni e gli interessi di Russia e Italia coincidono". Il vice presidente della Camera dei Deputati, Simone Baldelli, dal canto suo ha rilevato l'attualità dei temi discussi nell'assemblea precisando che il dialogo a livello parlamentare può contribuire ad una migliore analisi dei problemi.

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Che Guevara

Putin combatte l'Isis. Obama pensa ad Assad e alla Merkel col Dieselgate

Giulietto Chiesa 01
"L'America sta perdendo il controllo del potere mondiale e la Russia lo sta dimostrando. Putin in Siria sta facendo ciò che in 4 anni non è riuscito alla coalizione occidentale e sta portando avanti una straordinaria operazione politica. In Germania l'hanno capito". La premessa serve per inquadrare i fatti e leggerli in controluce: nella conversazione con Intelligonews Giuletto Chiesa, giornalista e scrittore, spiega il perché dei raid russi in Siria e gli errori di Washington. Con un suggerimento a Renzi.

Commenta: No, Giulietto Chiesa non è più solo. Sempre più ampie fasce della società comprendono bene il gioco sporco che l'Occidente sta giocando in Medio Oriente e in tutto il Mediterraneo. Ora sembra che anche nelle schiere più alte della politica qualcosa si muova, almeno in apparenza; il livello di ipocrisia e spregiudicatezza guerrafondaia è arrivato ad un livello umanamente non più concepibile, se non fosse per qualche mente psicopatica che tira sempre le redini, noncurante della distruzione sua, e tanto meno di quella degli altri.


Red Flag

L'Isis arriva in Israele

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© © AFP 2015/ ALBARAKA NEWS
Sette israeliani sono stati formalmente accusati dal tribunale di Nazareth di aver formato una cellula dello Stato Islamico con l'obiettivo di compiere attacchi terroristici.

Mentre al Palazzo di Vetro dell'ONU per la prima volta sventola la bandiera della Palestina, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, interverrà oggi all'Assemblea Generale dell'Onu.
All'indomani delle dure parole contro Israele espresse dal leader palestinese, Mahmoud Abbas, gravi verità emergono a Nazareth.

Megaphone

Il Meglio del Web: La verità sulla guerra in Ucraina censurata perche l'Italia è schiava degli Stati Uniti

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© © Sputnik. Stringer
In Italia e recentemente uscito il libro di Max Bonelli "Antimaidan - i motivi del genocidio del popolo dell'Est Ucraina". Il tema del volume e la cronistoria della rivolta dell'Euromaidan nell'inverno 2013-2014 a Kiev e la successiva contro-rivolta nelle regioni del sud-est del paese, che ha portato alla guerra nel Donbass.

Vengono riportati la descrizione degli avvenimenti da parte dei principali media italiani e, in parallelo, il punto di vista di diversi attori: un italiano all'estero il cui legame sentimentale lo fa interessare alle vicende ucraine fino a coinvolgerlo completamente; la sua compagna abitante di Donetsk la cui vita viene stravolta dalla guerra civile; i cittadini russofoni del Sud-Est Ucraina vittime della repressione. Nello svolgersi del libro, con il precipitare degli eventi storici, si delineano le conseguenze morali e materiali sui singoli personaggi, inseriti nella descrizione geopolitica degli avvenimenti e delle cause che li originano.

Bad Guys

Il Meglio del Web: La Grande Illusione di Stratfor: Russia distrutta entro il 2025

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© sakeritalia.it
Lo scorso febbraio l'influente società texana specializzata in pubblicistica su materie geopolitiche e consulenza analitica e investigativa Stratfor ha pubblicato una previsione sugli sviluppi delle tendenze globali per il decennio 2015 - 2025. Si tratta di un rapporto estremamente sintetico e diretto, che in sostanza riprende la visione già presentata da George Friedman, Presidente di Stratfor, consigliere del Dipartimento di Stato, al Chicago Council on Global Affairs il 3 febbraio. Cerchiamo di riassumere i punti salienti avvertendo che la versione integrale è disponibile in lingua inglese sul sito dell'agenzia.

Previsioni del decennio 2015 - 2025 traccia le linee di tendenza globali esaminando sette macro aree: Unione Europea, Russia, Medio Oriente, Cina, Paesi tropicali, Stati Uniti. Si tratta di previsioni, come potete vedere, estremamente audaci e sorprendenti. Vediamole in sintesi:

La crisi dell'Unione Europea.L'Unione non riuscirà a ricucire le divergenze emerse dopo la crisi del 2008. Secondo Stratfor l'Unione è destinata a spaccarsi in quattro zone: Mediterrano, Europa Centrale (Germania e Satelliti), Mare del Nord (Svezia e Regno Unito) ed Europa Orientale (sede di una "nuova NATO dell'est" su cui torneremo). Questa disintegrazione ridarà fiato agli Stati nazionali ed al protezionismo, il che colpirà violentemente l'economia tedesca, che si sostenta troppo sull' export nell'eurozona.
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Secondo Stratfor il tallone d’Achille della Germania è l’eccessiva dipendenza dall’export
Conclusione: la nostra previsione è che la Germania scivolerà e precipiterà in un grave declino economico che produrrà una crisi interna, sociale e politica, crisi che ridurrà l'influenza tedesca sull'Europa nei prossimi 10 anni.

Commenta: Per maggiori dettagli vi consigliamo di guardare questo video:

George Friedman, consigliere politico del Dipartimento di Stato, fondatore del think tank Stratfor interviene al Chicago Council on Global Affairs.


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Commissione Italia-Russia, riprendono i lavori a Mosca

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© © Sputnik. Vladimir Fedorenko
La delegazione italiana della «Grande Commissione Italia-Russia» vola per Mosca. È il primo incontro di questa istituzione interparlamentare dopo una lunga pausa che è durata due anni.

Il 30 settembre i cinque parlamentari italiani-rappresentanti di vari partiti (Forza Italia, M5S, Per l'Italia-Centro Democratico, Nuovo Centrodestra e PD) avranno una serie di incontri con i diversi esponenti politici russi tra cui il primo vice presidente della Duma di Stato Alexander Zhukov e il presidente della Commissione Esteri della Duma russa, Alexey Pushkov e Irina Yarovaya, presidente della Sicurezza e Anti-Corruzione del Comitato della Duma.

Uno dei membri della delegazione parlamentaria italiana, deputata del M5S Marta Grande ha parlato a Sputnik-Italia dello scopo di questa loro missione russa.

Green Light

Svizzera: via le sanzioni, se migliora la situazione in Ucraina

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© REUTERS/ Ruben Sprich

Il ministro degli Esteri della Svizzera Didier Burkhalter ha rilevato che l'Occidente deve ritirare le sanzioni imposte alla Russia, se migliora la situazione in Ucraina.
"Crediamo che sia molto importante che le sanzioni, introdotte a seguito della crisi in Ucraina, vengano ritirate, se la situazione in Ucraina migliorerà. Ciò significa che la Svizzera, già da tempo, sta portando avanti una politica autonoma in tema di sanzioni", — ha dichiarato Burkhalter nell'intervista che ha rilasciato all'agenzia Sputnik ai margini dell'Assebmela dell'ONU a New York.

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Il discorso di Putin visto dall'Italia

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© REUTERS/ Mike Segar

L'atteso intervento di Vladimir Putin al Palazzo di Vetro è in queste ore sulle prime pagine di tutta la stampa mondiale, con il corollario dell'incontro con il presidente americano Barack Obama e l'analisi delle diverse posizioni sulla lotta all'ISIS, vero convitato di pietra della giornata di ieri.

Sui media italiani grande risalto è stato dato alla posizione assunta dal presidente russo sulla necessità di cooperare con il presidente Bashar al Assad e all'annuncio di Mosca sui negoziati di pace che metteranno attorno ad un tavolo Iran, Turchia, Egitto e Arabia Saudita per una soluzione al conflitto.

Nel commento affidato al suo corrispondente a New York Maurizio Molinari, La Stampa commenta la strategia russa sostenendo la sua "divergenza eclatante" da quella USA, principalmente sul ruolo di Assad, L'intenzione di Mosca, secondo il quotidiano torinese, è quella di ritagliarsi un ruolo di leadership regionale "sfruttando l'intervento in Siria come trampolino per un'iniziativa politica tesa a ricomporre la guerra civile".

Light Sabers

Varoufakis contro Renzi: "Non ti sei liberato di me, ma della democrazia"

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© REUTERS/ Alkis Konstantinidis

La durissima replica dell'ex ministro per le Finanze ellenico dal suo blog, dopo la frase pronunciata ieri da Renzi che nel corso della direzione PD aveva detto: "Scissioni a sinistra? Anche questo Varoufakis ce lo siamo tolto".

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La Crimea e la "purga" intellettuale italiana contro Berlusconi

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© Sputnik. Vladimir Sergeev

Non un semplice scambio di battute diplomatiche, ma una vera e propria messa in stato di accusa, che ha portato al divieto per l'ex premier di varcare i confini ucraini per tre anni.

Basterebbe tale modalità d'azione per comprendere quale concetto di libertà abbiano in questo momento a Kiev, ma c'è anche la questione della "lista nera" stilata in concomitanza con la visita di Berlusconi: un lungo elenco di giornalisti stranieri, sgraditi alle autorità ucraine, tre dei quali inizialmente persino della BBC. Di una politica del genere si può dire tutto tranne che sia ispirata a quei principi democratici di cui il governo dell'Ucraina e i suoi sostenitori europei e americani si riempiono la bocca: evidente pretesto per infangare la Russia, mentre sono loro i primi ad affossare i valori di cui si vantano.