Maestri BurattinaiS


Bug

Questa gaffe di Macron sui migranti lascia senza parole

Emmanuel Macron angry boy 01
© CHARLES PLATIAU via Getty Images
Bufera sui social contro il presidente francese. Un'ex ministra: "Se Sarkozy avesse pronunciato questa frase ci sarebbe stata una rivolta gigantesca"

Brutto scivolone di Emmanuel Macron davanti alle telecamere della tv durante una visita in Bretagna. Con una battuta fuori luogo ha scherzato sui "kwassa-kwassa", le imbarcazioni di fortuna utilizzate dai "passeur" per trasportare i migranti delle isole Comore verso Mayotte, nell'Oceano indiano.

Macron era in visita al Centro regionale operativo di sorveglianza e salvataggio atlantico di Etel, nel Morbihan, sotto le telecamere della trasmissione tv "Quotidien". Con un responsabile locale si è messo a parlare di imbarcazioni, pescherecci e mezzi nautici. I due parlano di "tapouilles", poi di "Kwassas-kwassas". "Ma il Kwassa-kwassa pesca poco! Porta il comoriano...", scherza Macron. Alla battuta segue un momento di imbarazzo, quindi il presidente riprende a voce bassa, "i tapouilles invece servono per i gamberetti..."

I kwassas-kwassas, piccole imbarcazioni, sono tristemente note per essere utilizzate dai passeur verso le coste del dipartimento francese di Mayotte.

Bad Guys

Una inedita Crociata Araba sotto il comando di Israele

trump - netanyahu
© AP Photo/ Gali Tibbon

Com'è ormai evidente a tutti, la parabola di Trump, da Riyadh a Bruxelles a Sigonella, è stata un disastro politico-diplomatico. Viene ora da chiedersi se un giorno gli storici potranno fare un parallelo perfetto con la "fuga" del 1974 in Medio Oriente di Richard Nixon (quattro mesi dopo la quale lo attese un vergognoso Watergate).


Cioè quanto tempo gli e si concederanno gli avversari interni prima di metterlo sulla graticola dell'impeachment. Quello che è avvenuto negli ultimi giorni di Maggio ha infatti del paradossale. I rapporti inter-occidentali ne escono profondamente lesionati. Ma anche stranamente modificati. La furibonda Merkel parla ora di necessità dell'Europa di "fare da sè". Il bellicoso Macron, appena uscito dal guscio, si fa avanti come protagonista nel rilancio della guerra contro Bashar al Assad, cioè nella provocazione contro la Russia. Come saranno regolati i rapporti interni alla Nato non lo sa nessuno, ma tutti sanno che non potranno essere come prima. Vale per tutti, Turchia compresa.

Donald Trump, dal canto suo, senza consultare nessuno degli alleati, ha inaugurato una nuova fase della politica americana in Medio Oriente che fa perno sull'Arabia Saudita e che si propone di riunire, sotto la benedizione di Washington, tutti e venti i paesi arabo-sunniti, con l'aggiunta di un'altra ventina di paesi musulmani, in una Nuova Crociata sunnita contro l'Iran. Ma è stato lui a cucinare una tale insalata, condita con 100 miliardi di dollari — che diventeranno almeno 350 in pochi anni — per armare la crociata?

Light Sabers

Filippine: l'esercito riprende Marawi, ma gli scontri continuano

soldati filippinesi
C'è ancora una certa confusione sulla situazione di Marawi, capoluogo dell'omonima provincia nell'isola di Mindanao, nelle Filippine, da una settimana al centro di feroci scontri fra le forze governative e i guerriglieri del Gruppo Maute, legato all'ISIS. Inizialmente l'esercito filippino aveva dichiarato di disporre ormai del pieno controllo della città, ma a quanto pare ancora numerosi suoi quartieri sarebbero sotto il controllo dei Maute o comunque ne vedrebbero la loro presenza ed infiltrazione. Com'è intuibile, in un simile scenario di guerriglia urbana è molto difficile avanzare e liberare strade ed isolati, perchè i Maute hanno preso con sè numerosi ostaggi e li usano come scudi umani contro le forze governative.

Per giunta le autorità temono che i Maute, progressivamente scacciati da Marawi, possano a quel punto riparare nella vicina Iligan, dove di fatto ripeterebbero il medesimo scenario già visto in questi ultimi giorni. Nel frattempo sui quartieri non ancora liberati di Marawi, e su cui sventola la bandiera nera dell'ISIS, l'artiglieria filippina fa piovere i propri colpi, e l'aviazione esegue bombardamenti mirati. Oltre duemila civili sarebbero in ostaggio dei Maute, votati dichiaratamente al martirio.

Anche nella vicina e già nominata Iligan la situazione è tutt'altro che rosea: vi sono sfollati infatti ben 180mila civili da Marawi (praticamenteil 90% della popolazione della città, che in tempo di pace ammontava a 200mila unità), in fuga dalle violenze e dai combattimenti, e l'eventuale arrivo dei guerriglieri Maute a questo punto innescherebbe una catastrofe umanitaria ancora peggiore di quella al momento in atto. Il governo locale, che teme l'arrivo dei jihadisti, ha imposto il coprifuoco dalla 22.00 alle 4.00 del mattino, ed ha aumentato i pattugliamenti nelle strade.

Cult

Manchester Satanic. Nessuno è innocente.

arianna grande strage a manchester
© Daily Express

di Maurizio Blondet


Ora viene fuori che il papà dell'attentatore di Manchester, il signor Ramadan Abidi, era un uomo reclutato dai servizi britannici, coinvolto in un vasto piano dell'esercito libico per assassinare Gheddafi, salvato - dopo che la sua copertura era stata svelata - dai servizi che l'avevano fatto esfiltrare con la famiglia. Il Lybia Herald lo indica come: "un federalista della Cirenaica, che lottava per l'autonomia della regione, ma non noto per affiliazione religiosa".

E' stato nella Libia orientale che fu innescata la insurrezione tribale che portò alla caduta ed uccisione di Gheddafi, nel marzo 2011. Arrivarono carichi di armi dal Qatar. Truppe speciali britanniche erano sul terreno ad aiutare i rivoltosi: la BBC riportò allora che sei elementi SAS erano stati catturati dalle truppe fedeli a Gheddafi; negli stessi giorni, sei corpi speciali olandesi (sic) furono catturati nella Libia occidentale mentre, dissero, aiutavano l'esfiltrazione di loro connazionali.

Dunque, membri della NATO stavano assistendo (comandando, guidando) il Gruppo Islamico Libico Combattente, il cui capo sul fronte orientale era Abdelhakim Belhadj, noto esponente di Al Qaeda.

Ora, secondo l'Independent, Salman Abedi, il figlio stragista di Manchester, si trovava nella Libia Orientale nel 2011, quando gli aerei britannici bombardavano le truppe di governo libico per portare al potere i takfiri. Era giovanissimo. Secondo i suoi compagni di scuola, cambiò allora: "Prima era un ragazzo di compagnia, beveva, fumava erba - ma quando tornò dalla Libia nel 2011 era un'altra persona. Diventò religioso. Per qualche tempo è stata innalzata una bandiera nera con scritte in arabo sul tetto della casa degli Abedi a Elsmore Road.."

Dominoes

L'inquietudine dei satelliti

g7 summit
© REUTERS/ Jonathan Ernst

La presidenza italiana di turno del G-7 di Taormina ha scelto un tema insolitamente sincero: "Costruire le fondamenta di una nuova fiducia".


Infatti la fiducia reciproca c'è sempre meno, anzi non c'è. Le fondamenta esistenti, quelle che hanno retto fino a ieri, erano appoggiate sull'idea che il XXI secolo sarà americano. I più lungimiranti dei leader europei credo comincino a capire che il XXI secolo non sarà il secolo americano. L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha improvvisamente posto all'ordine del giorno un interrogativo aggiuntivo: vogliono gli Stati Uniti essere al comando di una coalizione almeno formalmente di "uguali"? Oppure lo slogan di tutti i tempi, quello dell'America insostituibile, quello dell'America uber alles, sarà sostituito da un'"America first", che si sente ormai così forte da poter fare a meno di tutti gli altri?

Un'America decisa a andare avanti da sola, senza neanche guardare indietro alla fila sgranata dei partners che, faticosamente cercheranno di restarle agganciati? Le battute preparatorie che Trump ha "twittato" verso gli alleati, attraverso le tappe di Riyadh, Tel Aviv, Roma, Vaticano, Bruxelles e di nuovo Roma, sono state volte a rassicurarli: non vi abbandonerò al vostro destino. Anzi, inaspettatamente il discusso capo dell'Impero ha chiesto (e ottenuto immediatamente dagli alleati, quasi con un sospiro di sollievo collettivo) di coinvolgere la Nato, tutta la Nato, nel groviglio medio-orientale.

Evil Rays

Credibilità delle notizie nel mondo delle fake news e della "propaganda"

disinformazione
© flickr.com/ fliegender

Dopo essere stato a lungo un esempio di professionalità per la stampa di tutto il mondo, anche il giornalismo anglosassone è diventato superficiale, fazioso e organo di propaganda per vari gruppi di potere.


Dopo una qualunque intervista, era uso per le testate più serie, verificare attraverso altri impiegati del giornale la correttezza dei dati che erano citati e soprattutto quelle frasi che sarebbero state virgolettate. Prima della pubblicazione due persone, una che si occupava delle cifre e l'altra dei contenuti, richiamavano l'intervistato e controllavano con lui se non ci fossero imprecisioni.

Ben altri tempi! Oggi, come da sempre accade su molta della nostra stampa, anche in Usa e Gran Bretagna le notizie sono pubblicate senza alcun controllo e, spesso, addirittura inventate. Naturalmente, oggi come allora, nascono furenti campagne di stampa ma l'obiettivo non è più necessariamente la ricerca della verità, bensì la propaganda o la demonizzazione di qualcuno.

L'esempio più evidente di quest'andazzo è la battaglia condotta dai media più importanti contro Donald Trump. La sua vera colpa? Essere stato eletto contro i desideri della classe dominante. Poco importa se le elezioni siano state libere e corrette. Era Hillary Clinton la beniamina dell'establishment e la sua garanzia di continuità e il Tycoon sono solo un "intruso" che va eliminato. E' chiaro che l'obiettivo perseguito è quello di raccogliere sufficienti elementi, veri o presunti tali, per aprire una procedura d'impeachment contro di lui perché la democrazia è bella e la volontà popolare sovrana, ma solo quando i suoi esiti collimano con quelli dei gruppi di interesse più potenti.

Quenelle

Robert Fisk: è l'Arabia Saudita e non l'Iran la fonte del terrorismo in Medio Oriente

Trump in Arabia Saudita
Il famoso analista britannico Robert Fisk, ha lanciato pesanti critiche a Donald Trump in un articolo intitolato "Il discorso di Donald Trump al mondo mussulmano era pieno di ipocrisia e condiscendenza", che è stato pubblicato sul giornale ,"The Independent", il Lunedì, il giorno dopo che il presidente USA aveva parlato nel vertice tenutosi a Rijad con i leaders dei paesi mussulmani sunniti.

Nel suo discorso, Trump aveva detto che gli USA cercano di raggruppare una coalizione di nazioni per mettere fine all'estremismo nel Medio Oriente ed ha incitato i paesi mussulmani ad assicurare "che i terroristi non trovino un santuario nei loro paesi".

Il presidente repubblicano ha detto che il potenziale del Medio Oriente è stato frenato dai conflitti e dallo spargimento di sangue ed ha richiesto alle nazioni mussulmane di "confrontarsi onestamente" con quello che ha chiamato l'"estremismo islamista ed i gruppi terroristi islamici".

Trump ha anche attaccato l'Iran ed ha accusato la Repubblica Islamica di essere la fonte di "tanta instabilità nella regione", "Nel corso di decenni l'Iran ha alimentato il fuoco dei conflitti settari e del terrore", ha affermato Trump.

Commentando il discorso di Trump, Fisk ha scritto: "Così dopo aver inventato "notizie false", il demente presidente degli USA ha pronunciato la Domenica, davanti ai mussulmani del mondo, un falso discorso". Il veterano giornalista britannico ha censurato Trump per aver tenuto la conferenza ai leaders mussulmani "senza essersi scusato per i suoi discorsi razzisti e antimussulmani dello scorso anno".

Bad Guys

L'attentatore di Manchester era vicino ai servizi segreti inglesi

manchester attentato terroristico
© SBS

Contrariamente alla stampa o ai genitori, Salman Abadi Labidi, presunto attentatore suicida di Manchester, non era un profugo, ma aveva beneficiato di uno dei tanti programmi speciali di protezione dei servizi segreti inglesi.


Salman era nato da genitori libici a Manchester nel 1994. Suo padre, Ramadan Abadi, era un ufficiale dei servizi segreti libici, prima di essere reclutato dagli inglesi. La sua copertura fu bruciata accidentalmente da un parente della moglie, Samia Tabal, poco dopo il fallimento di una vasta cospirazione dell'esercito libico per uccidere Muammar Gaddafi.

Quest'ennesima congiura contro Gheddafi innescò non solo una delle più grandi purghe nei servizi di sicurezza, ma la dissoluzione delle Forze Armate libiche, sostituite da ciò che Gheddafi chiamò "popolo in armi", concetto vagamente ispirato ai sistemi svizzeri e svedesi di difesa logistica e che si rivelerà fatale nel 2011, quando la Libia fu attaccata dalla NATO. Fu il servizio segreto inglese che si occupò dell'esfiltrazione o fuga della famiglia Abadi dalla Libia. Ufficialmente, Abadi fuggì dalla dittatura di Gheddafi rifugiandosi nel Regno Unito.

MIB

Il Meglio del Web: Attentato a chi e per chi?

attentato allo stadio di manchester
© Daily Mirror
Volevo assolutamente evitare di parlare di Manchester, ma il coro dei media maistream che ripropongono il medesimo copione di sempre come prefiche un tanto a lacrima, l'incapacità di porsi domande sensate, il rituale incrocio delle stesse e ambigue fonti, l'evidente ignoranza della storia sono ancora più insopportabili che in altre occasioni. Insomma ti strappano le parole di bocca. Già perché l'attentato che Rita Katz ha attribuito all'Isis con marchio Dop, scocca cronometricamente dopo il viaggio di Trump in Medio Oriente con il quale cambiano le priorità operative del caos made in Usa, focalizzandosi sull'Iran e lasciando che siano la Russia e Assad ad occuparsi del terrorismo importato nell'area siriana a simulazione della guerra civile.

Questa nuova alleanza liberal - saudito- sionista non mancherà certo di finanziare e rifornire i cosiddetti ribelli, ma si concentrerà nel fomentare lo scontro fra i sunniti (Isis) e gli sciiti: far fuori Teheran prezioso alleato strategico della Russia e della Cina è divenuto l'obiettivo principe degli Usa. Un cambiamento di linea che era stato già propiziato qualche settimana fa dal New York Times e da una delle sue penne più note, Thomas Friedman: nell'articolo ci si chiedeva per quale motivo si dovrebbe sconfiggere l'Isis in Siria, visto che quest'ultimo è la minaccia più grande per l' Iran, per la Russia, per Hezbollah e per tutte le milizie sciite. Perché dunque combattere lo stato islamico? "Non gratuitamente, non adesso" conclude l'editoriale che ha anticipato la nuova linea trumpiana. Questo naturalmente mette in crisi le strategie basate sul jiahdismo di cui Londra è uno dei maggiori snodi, oltre a raggelare le mire inglesi sulla Siria. A me viene da ridere quando i giornali nostrani si chiedono allarmati come mai ci siano a Manchester tante persone magari di seconda o terza generazione legate alla Jihad. Forse non sanno che sono stati proprio i britannici a rifondare nel 1951 i Fratelli mussulmani, in precedenza disciolti, incarcerati e impiccati, per poter avere un retroterra con il quale combattere i regimi laici, anticolonialisti e socialisti che si annunciavano nel mondo islamico, in primis Nagib e Nasser.

Bomb

Attentato terroristico a Manchester: i soliti vigliacchi chiedono "più Europa"!

Theresa May afraid of Labor
Alle 22;35 un criminale si è fatto esplodere nei pressi della biglietteria dell'Arena causando 22 morti ed oltre 60 feriti (dati non definitivi), tra i quali parecchi minorenni.

L'attentato, di stampo terroristico, dalle prime indiscrezioni potrebbe essere di matrice islamica.

Come avvenuto subito dopo gli attentati a Charlie Hebdo e al Bataclan del 2015, e come accaduto poco dopo gli attentati del 2016 a Bruxelles e a Nizza, i soliti vigliacchi chiedono "più Europa"!

Sull'onda emotiva e sfruttando lo sgomento generale, c'è dunque chi cerca di speculare sui morti e sul terrore propinandoci ulteriori ed illegittime cessioni di sovranità addirittura in campo militare e di intelligence, svuotando definitivamente gli Stati di quelle residue porzioni di sovranità che ancora detengono!

L'intero apparato €urocratico fa dunque leva sul sangue di inermi cittadini (in questo caso anche minorenni) al fine di spingere e giustificare quel progetto criminale degli "Stati Uniti d'Europa"!

C'è addirittura chi, in queste ore, sta vigliaccamente attribuendo le cause dell'attentato alla Brexit! I vigliacchi euroinomani non hanno né dignità né decoro intellettuale, tanto più che la Brexit - al momento - non ha neppure avuto inizio se non da un mero aspetto prettamente formale! E, in ogni caso, è ovvio che la decisione dell'UK di uscire dall'UE non ha alcuna attinenza - né diretta né indiretta - con l'attentato di ieri! Ma i soliti vigliacchi sfruttano ogni situazione - anche le più delicate - pur di giustificare il loro sporco progetto €urocratico! Non è un caso, infatti, che un evento così sconvolgente entri a gamba tesa in piena campagna elettorale in vista delle imminenti elezioni politiche dell'8 giugno.

Teniamo alta la guardia! TV e media di regime sono totalmente asserviti al crimine!

Al momento non posso far altro che esprimere un sentito cordoglio alle vittime innocenti di Manchester e alle loro famiglie.

Giuseppe PALMA