Maestri BurattinaiS


Light Saber

Assad: Gli USA e la Francia non sono seri nella lotta al terrorismo

Assad
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato che il primo passo per sradicare le reti terroristiche in Siria sta nel fermare il flusso di terroristi attraverso le frontiere, in particolare quella della Turchia.

In un'intervista con l'agenzia di stampa spagnola "EFE" Assad ha affermato che la Turchia è l'unica arteria della rete terroristica Isis, "Daech" in arabo, assicurando che l'Arabia Saudita, Turchia e Qatar sono le parti principalmente coinvolte nella atrocità commesse da questo gruppo terrorista.

"Siamo pronti a condurre negoziati con l'opposizione, ma dobbiamo prima definire questa opposizione che non significa lotta armata", ha dichiarato al-Assad, che ha assicurato che c'è una grande differenza tra uomini armati e terroristi da una parte e l'opposizione dall'altra.

Alla domanda se la delegazione siriana sarà presente alla conferenza, che si terrà a New York, il presidente al-Assad ha spiegato che la conferenza non era stata ancora confermata,aggiungendo: "I russi preferiscono tenere la conferenza a Vienna, hanno indicato che non è opportuna tenerla prima della definizione dei gruppi terroristi e coloro che non sono terroristi. Per noi in Siria, si considera "un terrorista" chiunque impugni le armi. Quindi è illogico tenere la riunione a New York o in qualsiasi parte del mondo senza la definizione di questo termine."

Per quanto riguarda lo sradicamento di Daech, al-Assad ha ribadito che deve prima essere definito un accordo a lungo termine con le istituzioni per vietare l'ideologia wahhabita-saudita e si devono bloccare i fondi a quelle istituzioni in giro il mondo che diffondono il terrorismo.

Facendo riferimento alla lotta contro il terrorismo da parte dell'esercito siriano e di tutte le parti che sostengono il presidente al-Assad ha sottolineato la necessità di affrontare, nel breve periodo, questo fenomeno attraverso la cessazione di tutte le forme di sostegno fornito da Arabia Saudita, Qatar e Turchia ai terroristi.

A proposito di coloro che acquistano petrolio da Daech il presidente al-Assad ha parlato delle sequenze video diffuse dai russi sulle navi cisterna cariche di petrolio e che attraversano il confine -turco-siriano, che indicano come la Turchia, sia l'unica via per i terroristi Daech per vendere questo petrolio a prezzi "economici" in altri paesi.

In merito alla questione su quando la guerra finirà in Siria, secondo il Presidente siriano, nel momento in cui, alcuni paesi, come la Turchia, l'Arabia Saudita e Qatar, finiranno di sostenere il terrorismo, il conflitto finirà in meno di un anno.

Inoltre, al-Assad ha notato che non c'è assolutamente alcun coordinamento militare tra l'esercito siriano e la coalizione guidata dagli Stati Uniti, evidenziando a tal fine la diffusione di Daech nonostante i raid guidati dalla Coalizione da oltre un anno. "Al contrario, i due eserciti, russi e siriani, hanno ottenuto dopo alcune settimane di attacchi delle vittorie più importanti di quelle condotte dalla Coalizione per oltre un anno" ha affermato.

"Gli Stati Uniti non sono seri nella lotta contro il terrorismo e vogliono debellare Daech o l'estremismo o il terrorismo", ha spiegato al-Assad.

Inoltre, ha aggiunto che anche la Francia non è seria nella lotta contro il terrorismo, dichiarando guerra all'Isis solo dopo gli attacchi che si sono verificati lo scorso mese a Parigi.

Stormtrooper

Gli Usa hanno un segreto, "non negoziabile" piano per invadere l'Iraq con Arabia Saudita con 100 mila soldati

soldiers americaine
La deputata sciita irachena Hanan al-Fatlawi torna a far parlare di se'. In un'intervista del passato ha dichiarato che "un sacco di eventi accaduti in più luoghi supportano l'opinione che gli Stati Uniti in un modo o nell'altro supportino ISIS - dando loro cibo o armi" e che "molte persone in Iraq mi creda credono che ISIS è probabilmente un bambino degli Stati Uniti o di Israele". Nel mese di gennaio, Fatlawi si ritirò dal partito di Maliki per formare il proprio movimento politico chiamato Irada (in arabo "volontà"). Come tutti, del resto, Al-Fatlawi dichiara spesso che non può credere che gli Stati Uniti, con tutte le sue armi, i segreti militari e influenza internazionale, dovrebbe avere questo tanti problemi tirando fuori ISIS. Semplicemente non tornano, dice.

Bene, oggi, Fatlawi sostiene che secondo "informazioni da dentro l'incontro," John McCain il mese scorso ha detto al premier Haider al-Abadi che gli Stati Uniti, Arabia Saudita, Qatar, e gli Emirati Arabi Uniti si stanno preparando per inviare un totale di 100.000 soldati in Iraq. La decisione non è 'negoziabile', ha affermato Hanan Fatlawi.

"Centomila truppe straniere, tra cui 90.000 da Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, Qatar e Giordania, e 10.000 soldati dell'America saranno impiegate nelle regioni occidentali dell'Iraq", ha proseguito, sottolineando che il premir iracheno ha protestato ma che "è già stata presa la decisione."

Può sembrare inverosimile, scrive Zero Hedge, ma non è affatto in contraddizione con quello che Lindsey Graham (presente con McCain durante il viaggio) ha detto durante l'audizione della commissione delle Forze Armate del Senato con Ash Carter.

Chess

Hezbollah respinge i gruppi jihadisti dalla frontiera libanese

Hezbollah
© controinformazione.info
I combattenti di Hezbollah hanno individuato ed annientato diversi componenti del gruppo terrorista Al Nusra che facevano parte di un convoglio con cui i miliziani tentavano di infiltrarsi nel Libano attraverso la zona montagnosa di Al-Qaa, nella provincia di Arsal, nord Libano, ai confini con la Siria. Alcuni dei terroristi sono stati uccisi ed altri feriti mentre tentavano di attraversare la zona per infiltrarsi nel Libano.

Ha riferito di questo episodio la TV libanese Al Manar. In particolare ha riferito che è rimasto ucciso uno dei capi del gruppo Al Nusra, tal Abu Firas al Yubbae, con i suoi guardia spalle che viaggiavano in una auto blindata 4×4. Di seguito i combattenti di Hezbollah hanno attaccato un'altro convoglio composto da più veicoli blindati che procedeva nella zona di Wadi al Jeil, composto da circa 70 elementi dello stesso gruppo di Al Nusra. Su questo convoglio si è abbattuto il fuoco delle mitragliatrici e dei missili di Hezbollah che ha causato la distruzione dei veicoli e l'annichilimento dei componenti.

hezbollah
Nei giorni scorsi l'Esercito libanese aveva effettuato varie operazioni di bombardamento sulle alture di Arsal y Ras Baalbek, sempre ai confini con la Siria, dove erano presenti postazioni dei terroristi nelle vicinanze della frontiera. Le operazioni avevano un carattere preventivo per dissuadere i gruppi jihadisti dal tentativo di infiltrarsi nel Libano, come altre volte era avvenuto in passato.

Il movimento Hezbollah partecipa al conflitto in Siria schierato dalla parte dell'Esercito siriano e fornisce il suo contributo alla lotta contro i gruppi terroristi che hanno infestato la Siria e che costituiscono una grave minaccia anche per il Libano. In particolare Hezbollah ha creato dei presidi armati che proteggono le popolazioni della zona di frontiera del Libano dove vivono, oltre a comunità sciite, anche diverse comunità cristiane e druse che sono minacciate dalla possibile infiltrazione dei terroristi provenienti dalla Siria.

Già da vario tempo sono affluiti molti volontari cristiani e drusi nelle file di Hezbollah che si sono arruolati per difendere le proprie comunità e sono stati addestrati ed inquadrati all'interno del movimento di Resistenza libanese. I cristiani libanesi non vogliono essere costretti a subire la stessa sorte di molte comunità cristiane della Siria e dell'Iraq che hanno subito massacri e persecuzioni per mano dei gruppi jihadisti mercenari (armati e finanziati dai sauditi) per non essersi voluti convertire.

Vedi: Quella brigata crisitana dell'Esercito di Hezbollah

Fonti: Al Manar Hispan Tv

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SOTT Focus: Russia contro Gladio 2.0 della NATO: Il jihad Turco dalla Cina alla Siria

Gladio B
Guerra Fredda Seconda Parte: Questa volta e Il Jihad
Per capire ciò che sta accadendo attualmente sulla scena geopolitica globale, bisogna sapere che cosa è accaduto sulla stessa scena geopolitica negli ultimi 100 anni, perché non è cambiato nulla.

L'impero degli Stati Uniti è stata l'unica (e più 'grande') superpotenza mondiale almeno a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Una volta che l'Impero ebbe raggiunto quella posizione, fu determinato a tenerselo. La Russia doveva essere distrutta a causa della guerra del 1939-45, ma grazie all'ingegno russo, alla sua robustezza e alla sorprendente vena di indipendenza di Stalin, l'Impero dovette accettare una divisione del mondo tra 'Oriente' e 'Occidente'. Non appena i confini vennero elaborati, tuttavia, l'Impero incaricò i suoi agenti di proseguire e finalizzare il processo di conquista mondiale.

A parte poche palesi incursioni militari degli Stati Uniti (Corea, Vietnam, lo strano tiro al piccione in America Latina), l'Impero si basava principalmente su operazioni clandestine per espandere il suo controllo. In Europa Occidentale - un pezzo pregiato sulla 'grande scacchiera' - l'Impero degli Stati Uniti aveva stabilito reti 'stay-behind' composte da gruppi paramilitari provenienti da vari settori militari che abbracciavano le ideologie fasciste di estrema destra. Sotto il pretesto di una "probabile" invasione sovietica e di conseguenza l'occupazione dell'Europa dai sovietici, l'Impero ha seminato l'Europa di depositi segreti d'armi e di pazzoidi addestrati nell'arte del sabotaggio, terrorismo e caos che, nel caso in cui si sarebbe verificato un tale scenario, i 'combattenti della resistenza' sarebbero andati a formare la prima linea d'Occidente nella guerra imminente con i sovietici.
US's hegemony over the world
Comunque, non si tratta di un Impero
Questi gruppi sono stati creati e finanziati come parte della dottrina Truman, che si è impegnato a "sostenere i popoli liberi che resistono ai tentativi di sottomissione da parte di minoranze armate e pressioni esterne". Un'invasione sovietica era poco probabile che si verificasse, naturalmente, e quindi questo 'sostegno' ha preso la forma di finanziamento, formazione e inserimento da parte della CIA di gruppi di minoranza, che hanno usato violenza estrema per 'correggere' eventuali derive politiche o sociali europee 'verso 'sinistra ', e/o neutralizzare qualsiasi forza che si opponesse agli interessi dell'Impero. Nel loro tempo libero, molti di questi gruppi erano coinvolti nel contrabbando degli armamenti, droga, e altri racket, nella maggior parte dei casi sotto il controllo della CIA e di altre agenzie di intelligence Occidentali.

Questo aspetto della Dottrina Truman ha costituito le fondamenta della politica estera clandestina avviata dal Dipartimento per la Sicurezza Nazionale statunitense, che ha manovrato la politica estera statunitense degli ultimi 70 anni. La maggior parte dei dettagli di quella politica estera, non solo è stata nascosta al popolo americano, ma anche alla maggior parte dei politici americani. Nel mese di dicembre del 1947, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale (NSC) con La Direttiva 4-A ha "segretamente autorizzato la CIA a condurre e amministrare questi programmi ufficialmente inesistenti" in modo tale che, "né il Congresso degli Stati Uniti né il pubblico potessero mettere in discussione l'intraprendere o meno una guerra psicologica all'estero".

Commenta: Vedi anche: NATO Orders Stool-Pigeon Turkey to Shoot Down Russian Jet

SOTT Talk Radio #91: Gli Eserciti Segreti della NATO in Europa - Intervista con Daniele Ganser

Geopolitics of Empire: Mackinder's Heartland Theory and the Containment of Russia

l'Ascesa della Russia e la 'Fine del Mondo'


Take 2

Il Meglio del Web: L'esercito israeliano fornisce assistenza medica ai terroristi in Siria

israeli soldiers
L'esercito israeliano ha filmato il trasporto dei terroristi che combattono in Siria verso i territori palestinesi occupati per fornirgli assistenza medica.
Un video pubblicato, ieri, dal quotidiano britannico Daily Mail mostra come i commandos israeliani entrino in Siria per trasferire alcuni membri dei gruppi terroristi che combattono contro l'esercito siriano negli ospedali situati nei territori palestinesi occupati, dove vengono curati.

Gli israeliani hanno sostenuto che negli ultimi tre anni hanno condotto operazioni simili che hanno avuto un costo di 13 milioni di dollari.

Inoltre, il regime israeliano ha sottolineato oltre l'80% dei circa 2.000 siriani che hanno chiesto assistenza nei loro ospedali fanno parte dei gruppi armati e terroristici che combattono per rovesciare il governo del presidente siriano Bashar al-Assad.

I soldati israeliani intervistati dal quotidiano inglese hanno dichiarato che ogni notte entrano in territorio siriano per salvare e curare i terroristi in centri medici israeliani.

Tuttavia, non hanno fatto alcun riferimento su come vengano a sapere quando ci sono terroristi feriti al confine siriano per poi trasportarli nei loro ospedali.

"Chi si prende cura di te non è il tuo nemico. Israele non è il mio nemico. Grazie a Israele che si prende cura di me", ha affermato al Daily Mail uno dei terroristi che è stato salvato dalle forze israeliane, che potrebbe probabilmente essere un membro del Fronte Al-Nusra, una filiale di al-Qaeda in Siria.

Eye 2

Fin dove vuole spingersi la NATO?

NATO-CARTER-FORCES
di A.Terenzio

La proposta dei ministri della Difesa dei paesi membri della NATO, che hanno invitato il Montenegro ad aderire all'Alleanza atlantica, rappresenta solo l'ultima provocazione ai danni della Federazione Russa.

Dopo la crisi diplomatica con la Turchia, per l'abbattimento del Sukoi-24 russo ed il conseguente sostegno di Obama ad Erdogan, la Nato continua la sua politica di aggressione a Mosca. L'attacco al Jet russo, da parte delle forze militari turche, e' stata un'evidente ritorsione per l'impegno di Mosca a sostegno dello Stato Siriano. Prove schiacchianti fornite dal Cremlino, sui traffici di autocolonne di petrolio tra il confine siriano e l'est della Turchia, hanno inchiodato il presidente turco. Dopo la morte del pilota russo, Putin e il portvoce del Cremlino, Dimitri Peskov, hanno dichiaratoche la Russia, non dimentichera' il "colpo alle spalle" inferto dal governo di Ankara.

Nonostante la Federazione Russa abbia manifestato l'intenzione di combattere il terrorismo, invitando le nazioni occidentali ad unirsi in una coalizione internazionale, l'amministrazione Obama ed i vertici Nato, con il suo segretario generale Jens Stoltemberg, continuano ad indicare la Russia come minaccia principale all'egemonia atlantica.

La stampa internazionale continua nella sua opera di disinformazione, riguardo lo scenario mediorientale, ma e' ormai palese, agli occhi di gran parte della opinione pubblica, che la Russia di Putin sia l'unica potenza davvero interessata a sconfiggere lo Stato Islamico, mediante il suo sostegno al governo legittimo di Bashar Al Assad.

Inoltre, Putin, dopo gli attentati terroristici al teatro Bataclan di Parigi, ha incassato anche il sostegno di Hollande che, volando a Mosca, ha dato prova di voler congiungere gli sforzi contro il terrorismo, pur non partecipand, ad una coalzione guidata dal Cremlino.

Intanto, i rapporti tra Mosca ed Ankara rimangano tesisissimi. La prima ha gia' fatto sapere che impieghera' una serie di contromisure che colpiranno gravamente la Turchia. Tra le piu' significative ci sono: il blocco del turismo, l'interruzione dell'import di prodotti agricoli e, soprattutto, la sospensione del progetto di gasdotto "Blue Stream".

Nonostante la gravissima crisi diplomatica, generata dal leader turco, Obama ha ipocritamente appoggiato le ragioni di Ankara.

Il Presidente Usa sta evidenziando tutta la sua inadeguatezza nella gestione del teatro siriano, fingendo di bombardare l'Isis ma, di fatto, appoggiando gli stati finanziatori del Califfato, con la la Turchia in testa.

Recenti fonti giornalistiche hanno anche dimostrato legami compromettenti del capo della Casa Bianca con rappresentanti delle Fratellanze musulmane.

Il protagonismo di Putin in MO sta portando gli Usa e l'alleanza atlantica a rialzare il livello di provocazioni contro l'orso russo in Europa. Nei Balcani attraverso la menzionata proposta al Montenegro di adesione all'Alleanza.

Handcuffs

La Grecia è una nazione sotto occupazione

grecia
Atene è stata costretta ad accettare la presenza di guardie di frontiera straniere ai suoi confini.

Forse il modo migliore per mostrare che disastro è l'Europa è l'accordo da tre miliardi raggiunto con la Turchia di Erdogan, prima che il presidente turco venisse smascherato dall'arcinemico dell'UE, Vladimir Putin, come sostenitore principale, finanziatore e chissà cos'altro del gruppo che tutti sono così desiderosi di bombardare dopo gli attentati di Parigi, scrive Raul Ilargi Meijer su The Automatic Earth.

Ma Bruxelles pensa di aver trovato un capro espiatorio per tutti i suoi fallimenti. La Grecia. Tutto ciò che va male è colpa della Grecia, non di Bruxelles. Finora l'UE ha dato alla Grecia 30 milioni di euro in 'assistenza' per la crisi dei rifugiati, mentre il paese ha speso oltre 1,5 miliardi di euro. Ma in qualche modo non ha ancora fatto abbastanza.

La giustificazione fornita per questa carenza folle è che la Grecia non segue ciecamente gli ordini provenienti dai 'leader' in Europa. Ordini come la creazione di una pattuglia congiunta nel Mar Egeo con ... sì, la Turchia di Erdogan. Mentre la Grecia non riceve quasi niente mentre i bambini continuano ad annegare, la Turchia ottiene tre miliardi e la promessa di una futura adesione all'Unione.

E ora l'ultima goccia. Come riporta WSI,
"La Grecia perde l'ultimo briciolo di sovranità che le era - forse - rimasto e diventa burattino in toto dell'Unione europea. La minaccia di Bruxelles di espellere il paese dall'area Schengen ha avuto effetto, e anche subito. Atene si è piegata al volere della Ue e suo malgrado è stata costretta ad accettare la presenza di guardie di frontiera straniere ai suoi confini.

Compito di tali guardie: gestire i flussi migratori, garantendo che nella massa di rifugiati e profughi non si nasconda qualche terrorista dell'Isis che si infiltri in Europa.

Il dispiegamento del nuovo personale di sicurezza inizierà questa settimana. Così come commenta Keeps Talking Greece:

"Le maschere sono cadute. Mano nella mano, l'Unione europea e il Frontex -Agenzia europea delle Frontiere - vogliono cancellare la sovranità nazionale e assumere il controllo delle frontiere, con il pretesto di 'salvaguardare i confini dell'area Schengen'. E usano il caso della Grecia per dar vita a un precedente che potrebbe ben presto presentarsi ovunque, nell'ambito di un piano che è interamente tedesco".

L'Italia potrebbe essere il prossimo paese a essere monitorato da guardie di frontiera non italiane, se si considera che Frontex aveva già chiesto 775 guardie sia per l'Italia che per la Grecia, prima degli attentati terroristici di Parigi.

A dare la notizia è lo stesso The Independent, che scrive, sulla base di informazioni ricevute da funzionari e diplomatici nelle ultime ore:

"L'Unione europea sta considerando una misura che conferirebbe alle guardie di frontiere dell'Ue i poteri di intervenire e controllare le frontiere esterne di un paese membro, al fine di proteggere l'area di Schengen".

Il riferimento è in particolare a una proposta che dovrebbe essere ufficializzata il prossimo 15 dicembre e che includerebbe il conferimento , al Frontex (appunto l'agenzia di controlli alle frontiere della Ue) , della responsabilità di controllare la frontiera che un paese condivide con un paese che non faccia parte dell'aerea di Schengen, nel caso in cui il paese membro dell'Ue non sia capace di gestire in modo efficiente il problema della sicurezza e la crisi dei migranti.

Così il ministro degli Interni svedese Anders Ygeman, riferendosi al caso della Grecia, già più volte ricattata con l'arma della soluzione Grexit:

"Dobbiamo tutelare i confini dell'area Schengen, e abbiamo visto che, se un paese non è capace di proteggere i propri confini, o lascia Schengen o accetta Frontex".

Bell

I due migliori amici del terrorismo: i media mainstream e i politici allarmisti

mainstream media
"Quello che per qualcuno è un terrorista per qualcun altro è un combattente per la libertà."
Uri Avnery
Non esiste una cosa come "il terrorismo internazionale", scrive Uri Avnery su Contra Corner.

Dichiarare guerra al "terrorismo internazionale" è una sciocchezza. I politici che lo fanno o sono matti o cinici, o probabilmente entrambi.

Il terrorismo è un'arma. Come un cannone. Rideremmo di qualcuno che dichiara guerra "all'artiglieria internazionale". Un cannone appartiene ad un esercito, e serve gli obiettivi di quell'esercito. Il cannone di una parte spara contro il cannone dell'altro.

Il terrorismo è un metodo di azione. E' spesso usato da popoli oppressi, inclusa la resistenza francese ai nazisti nella Seconda Guerra Mondiale. Non si può dichiarare guerra alla "resistenza internazionale".

Carl von Clausewitz, il pensatore militare prussiano, ha detto che "la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi". Se fosse vissuto oggi, avrebbe detto: "Il terrorismo è la continuazione della politica con altri mezzi".

Terrorismo significa, letteralmente, spaventare le vittime per farle cedere alla volontà del terrorista.

Il terrorismo è un'arma. Generalmente è l'arma dei deboli. Di coloro che non hanno bombe atomiche, come quelle che sono state sganciate su Hiroshima e Nagasaki. O l'aereo che distrusse Dresda, nel (vano) tentativo di spaventare i tedeschi

La maggior parte dei gruppi e dei paesi che usano il terrorismo hanno finalità diverse, spesso in contraddizione tra di loro, e non c'è niente di "internazionale" in esso. Ogni campagna terroristica ha un carattere proprio. Per non parlare del fatto che nessuno si considera un terrorista, ma piuttosto un combattente per Dio, la libertà o altro.

Molti israeliani hanno pensato questo dopo gli eventi di Parigi. "Ora quei sanguinosi europei proveranno per una volta ciò che proviamo noi tutto il tempo!"

Binyamin Netanyahu ha inventato un legame diretto tra il terrorismo jihadista in Europa e il terrorismo palestinese in Israele e nei territori occupati.

Si tratta di un colpo di genio: tra gli adolescenti palestinesi armati di coltello e i devoti belgi dell' ISIS non c'è differenza, quindi non c'è nessun problema israelo-palestinese, nessuna occupazione, nessun insediamento illegale. Solo fanatismo musulmano.

Questo non ha nulla a che fare con la realtà. I palestinesi che vogliono combattere e morire per Allah vanno in Siria. I palestinesi - sia religiosi che laici - che sparano, accoltellanno o travolgono soldati e civili in questi giorni vogliono la libertà dall'occupazione israeliana e uno Stato proprio.

Si tratta di un fatto così evidente che anche una persona con il quoziente intellettivo limitato potrebbe afferrarlo.

E invece, ecco la comoda conclusione: ci uccidono perché sono terroristi nati, perché vogliono 72 vergini in paradiso, perché sono anti-semiti.

Tragico come ogni evento terroristico può essere, c'è qualcosa di assurdo nella reazione europea agli eventi recenti.

L'apice dell'assurdità è stata raggiunta a Bruxelles, quando un terrorista solitario in fuga ha paralizzato un'intera capitale per giorni senza un solo colpo ferire: è stato il successo finale del terrorismo nel senso più letterale, usare la paura come arma.

Ma la reazione di Parigi non è stata migliore. Il numero delle vittime dell' atrocità è stata grande, ma simile al numero delle morti sulle strade in Francia ogni paio di settimane. E certamente di gran lunga inferiore al numero delle vittime di un'ora di seconda guerra mondiale. Ma il pensiero razionale non conta. Il terrorismo lavora sulla percezione delle vittime.

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L'aviazione russa ha iniziato a scortare l'Esercito Siriano

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A seguito dell'attacco inaspettato effettuato dalla denominata "coalizione anti ISIS", diretta dagli USA, che ha colpito un avamposto dell'Esercito siriano nella provincia di Deir al-Zur, nell' est della Siria, il comando delle forze aeree russe ha deciso di scortare e dare protezione aerea all'Esercito siriano ed alle operazioni che questo conduce sul terreno. L'attacco improvviso ed inaspettato delle forze USA aveva lasciato sul terreno 4 soldati siriani morti e 13 feriti.

Secondo le informazioni fornite da fonti della sicurezza russa, i caccia bombardieri Sujoi Su-30SM delle forze aereospaziali della Russia inizieranno da Lunedì a coprire l'Esercito siriano di fronte a possibili attacchi aerei ed intercetteranno qualsiasi aereonave da guerra che cerchi di attaccarlo.

L'Esercito siriano, che da quasi cinque anni combatte i gruppi di mercenari jiadisti che hanno infestato il paese arabo, si deve guardare non soltanto dagli attacchi dei terroristi ma anche dagli attacchi dall'aria che possono venire effettuati dagli aerei della coalizione diretta dagli USA in cui sono incluse le forze turche e saudite, oltre a quelle di paesi occidentali.

Di fatto, con questo ulteriore episodio, si comprende quale sia il vero ruolo dello schieramento di forze occidentali-NATO-Turco-Saudite che operano sulla Siria: proteggere i gruppi terroristi armati dall'Occidente e ritardare l'offensiva dell'Esercito siriano e delle forze alleate (Hezbollah e sciiti iracheni) che stanno riconquistando il territorio che era sotto controllo degli jiadisti dell'ISIS e degli altri gruppi terroristi, con l'appoggio dell'aviazione russa.

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Turchia, Eren Erdem: ministro Albayrak legato al DAESH

turchia
© Photo/ Emrah Gurel
Eren Erdem del Partito Popolare Repubblicano della Turchia (CHP) ha tenuto ieri una conferenza stampa, nel corso della quale ha parlato di coinvolgimento del ministro dell'Energia turco Berat Albayrak nel traffico del petrolio venduto dal DAESH.

Sputnik Türkiye rifeferisce che il deputato ha dichiarato di essere pronto a rivelare informazioni che confermano i legami tra il genero del presidente della Turchia — ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali Berat Albayrak, e i terroristi del DAESH. Nel giro di una settimana Eren Erdem intende presentare le prove di coinvolgimento del ministro nel trasporto del petrolio DAESH attraverso il territorio della Turchia.
"L'ex deputato Mehmet Ali Ediboglu ha dichiarato recentemente che Berat Albayrak è coinvolto nel commercio di petrolio con DAESH. Sulla base di questa dichiarazione ho deciso di svolgere una mia inchiesta personale. L'inchiesta non è stata ancora terminata, pertanto non entrerò nei dettagli. Dirò soltanto che sono riuscito ad accertare che Berat Albayrak con molta probabilità può essere coinvolto nel traffico di petrolio venduto dai terroristi DAESH. Esiste una società, con la sua sede centrale ad Erbil, che nel 2012 ha comprato le petroliere che adesso vengono bombardate dalla Russia. Di questa società sto studiando gli atti costitutivi. So che hanno dei partner in Turchia e voglio sapere se questi partner siano legati a Berat Albayrak".
Erdem ha dichiarato che la settimana prossima, dopo il completamento della sua inchiesta, terrà un'altra conferenza stampa.

"Cercheremo di accertare quanto di illegale c'è da parte del nostro paese, per quel che riguarda il commercio del petrolio, e lo porteremo a conoscenza dell'opinione pubblica", — ha rilevato Eren Erdem.

Il deputato ha detto anche che dopo le dichiarazioni sull'eventuale coinvolgimento del ministro Albayrak nel traffico del petrolio DAESH i media filogovernativi hanno sferrato contro di lui un pesante attacco mediatico:
"Il quotidiano Takvim oggi mi ha definito fantoccio americano, agente di Israele, sostenitore di CHP e istigatore del colpo di stato. Tutto ciò in una sola frase. A mio giudizio si tratta di un tentativo di screditarmi agli occhi dell'opinione pubblica, perché la mia inchiesta rappresenta un reale pericolo per il potere. Se la reazione è tanto negativa, significa che sto procedendo in direzione giusta per accercare la verità. Non c'è fumo senza arrosto, per cui la reazione spropositata dei media vicini al governo mi fa venire dei forti dubbi e mi convince ancora di più che sia necessario indagare fino in fondo".