In questo modo i ricercatori stimano che sia possibile generare una quantità di corrente elettrica tre volte superiore a quella ottenibile con i pannelli posizionati al suolo. Per garantire la produzione di elettricità 24 ore al giorno si è ha pensato di utilizzare l'idrogeno come vettore energetico: una cella a combustibile sfrutta l'energia in eccesso durante il giorno per scindere l'acqua (contenuta al suo interno) in idrogeno e ossigeno (elettrolisi).
L'idrogeno viene poi immagazzinato nel pallone fino all'arrivo dell'oscurità, quando reagisce nuovamente con l'ossigeno atmosferico e con un processo inverso genera acqua ed elettricità. L'energia in eccesso viene immagazzinata soffiando idrogeno nel pallone. Durante la notte l'idrogeno rientra nel circolo per produrre corrente elettrica. I palloni fotovoltaici sono ancora in fase di progettazione, ma si prevede di costruire i primi prototipi funzionanti entro i prossimi due anni. Il problema da risolvere sarà costituito dalla necessità di costruire speciali cavi di collegamento, molto lunghi e capaci di convogliare l'energia prodotta in quota fino a terra.