"Ciò che la tenebra non può possedere, cercherà di distruggere."


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Membro dell’élite bancaria americana
John D. Rockfeller dipinto (accuratamente)
in una caricatura dell’inizio del XX secolo.
Avrete probabilmente letto varie teorie che cercano di spiegare le cause della 'nuova guerra fredda' in cui ci troviamo. Dalla teoria più assurda come 'Putin è il nuovo Hitler' offerta dalla stampa occidentale, all'idea più sfumata di una 'Guerra dell'energia' tra Stati Uniti-Europa-Russia. La verità invece, sul perché ci troviamo tutti quanti in questo casino, è abbastanza semplice. Ma per poterla capire dovrete dimenticare l'idea della 'nuova guerra fredda' e sostituirla invece con la 'guerra dei 120 anni che non è mai finita'.

Se siete interessati a rileggere la storia, condensata ed aggiornata agli eventi attuali, allora continuate la lettura.

Oltre 100 anni fa, nel 1904, uno dei padri fondatori sia della geopolitica che della geostrategia, laureato all'Università di Oxford e co-fondatore della London School of Economics, Sir Halford Mackinder, ha proposto una teoria che ha espanso l'analisi geopolitica dal livello locale o regionale, a livello globale. La geopolitica è lo studio (da parte di persone in posizioni di potere) degli effetti della geografia (umana e fisica) sulla politica internazionale e sulle relazioni internazionali. In parole più semplici, questo significa lo studio del modo migliore per controllare la gran parte del mondo - le sue risorse, umane e naturali. Quando voi od io pensiamo al nostro mondo, visualizziamo nella nostra mente un posto grande, complicato e abitato da miliardi di persone. Invece quando 'l'élite' guarda al nostro mondo, essa vede un globo, o una grande mappa, con Stati nazionali su di esso/a che secondo loro, possono e dovrebbero essere rimodellati e modificati in massa.

Mackinder ha diviso il mondo in poche regioni.
- 'L'isola del mondo', un'area che comprende i continenti collegati d'Europa, Asia e Africa.
- Le isole al largo, comprese le isole britanniche e le isole del Giappone.
- Le isole periferiche, inclusi i continenti del Nord America, Sud America e Australia.

Di gran lunga la più importante tra queste, essendo considerata 'l'isola del mondo' e, in particolare, quello che lui chiamava il 'cuore' [Heartland], è quella che sostanzialmente sta ad indicare la Russia. Mackinder ha detto che chi controlla il 'cuore' (Russia) controlla 'l 'isola del mondo' (Eurasia e Africa), e chi controlla l'isola del mondo controlla il mondo intero. Si tratta di una analisi abbastanza ovvia della situazione, visto che la grande maggioranza della popolazione e delle risorse del pianeta si trovano sul continente eurasiatico, e siccome la maggior parte di quella terra ha una posizione settentrionale - con la retroguardia protetta dall'invalicabile e ghiacciato Oceano Artico - fornisce un grande vantaggio dal punto di vista geostrategico, essendo la 'la posizione migliore'.

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La Mappa Geostrategica del Mondo di Mackinder
Mackinder è probabilmente arrivato a questa conclusione a seguito dell'esperienza con l'Impero Britannico. Gli inglesi possedevano un grande impero dove 'il sole non tramontava mai' (e il sangue mai si essiccava), e mentre l'élite britannica ha fatto un sacco di soldi, e ha causato tanta sofferenza, espropriando risorse di altri popoli, non sono stati mai in grado di 'dominare il mondo', perché il 'cuore' (Russia) non è stato conquistato e non è diventato uno stato servile delle potenze occidentali, in gran parte a causa della sua enorme dimensione e anche perché da parecchio tempo la Russia stessa era diventata un Impero.

Nel 1904, le idee di Mackinder (condivise dai suoi contemporanei) erano benvenute e condivise dall'élite anglo-americana di quei tempi, che era alla ricerca del dominio globale, cercando di ostacolare preventivamente qualsiasi altro concorrente degli Stati Uniti. La Russia era quel potenziale concorrente naturale, come è stato già menzionato in precedenza, a causa delle sue dimensioni, risorse e storia imperiale. Quindi, anche prima della fine del 20° secolo, l'èlite degli Stati Uniti, schierati con i loro colleghi di ideologia britannici, stavano tramando di 'neutralizzare' la Russia, vista come minaccia per i loro piani per l'egemonia globale. Mentre Mackinder pubblicava le sue idee, i politici, gli industriali ed i banchieri Statunitensi e Britannici avevano già avviato il processo di 'cambiamento di regime' in Russia attraverso una delle 'isole periferiche', più specificatamente, il Giappone.

La Prima Guerra, Poi la Rivoluzione

Nel 1898, la Russia aveva raggiunto un accordo con la Cina che le avrebbe concesso il porto cinese 'Port Arthur'. A quel momento era l'unico porto che forniva l'accesso alla Russia sulle acque calde dell'Oceano Pacifico (ed era altrettanto importante strategicamente come lo è oggi la Crimea per la Russia). Sia gli inglesi che gli americani erano preoccupati per la stretta relazione tra la Russia e la Germania (lo zar Nicola II e Guglielmo II di Germania erano cugini) e la possibilità che la Francia potesse unirsi a loro in una triplice alleanza anti-britannica. Per gli inglesi e gli americani questa situazione era vista come una chiara 'minaccia per l'ordine internazionale'. 1

Per contrastare le intenzioni russe in Asia, nel 1902, la Gran Bretagna e il Giappone firmarono un patto di alleanza 'anglo-giapponese', che stabiliva che se uno di loro fosse stato attaccato da più di un nemico, si sarebbero sostenuti a vicenda militarmente. Questo significava, praticamente, un via libera da parte degli inglesi per il Giappone di andare in guerra (se necessario) contro la Russia, essendo certi che né la Francia, né la Germania (gli alleati della Russia), sarebbero intervenuti e rischiato una guerra con la Gran Bretagna. Da questo punto in poi, il Giappone ha agito effettivamente come protettore degli interessi britannici in Asia Orientale.

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Una stampa di propaganda russa del 1905 che mostra marinai russi che fumano proiettili giapponesi forniti da 'John Bull' (Inghilterra), mentre gli Stati Uniti osservano.
Dall'8 febbraio 1904 al 5 settembre 1905, la prima 'grande guerra' del 20° secolo fu combattuta tra Giappone e Russia zarista, in gran parte per l'accesso a 'Port Arthur'. Il governo britannico ha rifornito la Marina giapponese con navi da guerra e durante la guerra stessa le passava informazioni segrete. Forse l'aiuto più importante per il governo giapponese è arrivato sotto forma di prestiti da parte delle banche inglesi e americane, ed istituzioni finanziarie, che ammontano a $ 5 miliardi al valore di oggi, tra cui un 'prestito' di $ 200 milioni dal prominente banchiere di Wall Street Jacob Schiff.2 Durante la Prima Guerra Mondiale, Schiff e altri banchieri di Wall Street avrebbero concesso prestiti anche per gli Imperi Centrali, pur essendo ufficialmente nemici della loro patria di adozione, gli Stati Uniti.

La Russia schierò più di un milione di soldati e marinai contro i 500.000 soldati giapponesi, ma la Russia perse lo stesso la guerra, in gran parte grazie al sostegno del Giappone da parte dagli inglesi e dagli americani.
La battaglia decisiva avvenne il 27 e 28 maggio del 1905, quando le flotte russe e giapponesi si scontrarono presso lo stretto di Tsushima. Due terzi della flotta russa venne distrutta. La sconfitta della Russia è stata firmata dal trattato di Portsmouth, che ha confermato l'ascesa del Giappone come potenza predominante in Asia Orientale e ha costretto la Russia ad abbandonare i suoi piani per lo sviluppo della regione Siberia-Pacifico e lanciare rotte commerciali nell'Estremo Oriente. Il Giappone è diventato anche la sesta forza navale più potente del mondo e le spese di guerra hanno inferto un colpo significativo all'economia russa.

Guerra Russo Giapponese - rappresentazione
© SconosciutoUna rappresentazione dell’anno 1905 della disastrosa (per la Russia) battaglia di Tsushima, dove 2/3 della flotta russa è stata distrutta.
Anche prima che la guerra finisse ufficialmente, le gravi difficoltà finanziarie della Russia, la sconfitta di Tsushima, e la pressione da parte degli inglesi ha costretto lo Zar ad allontanarsi dal Trattato del 1905 di Björkö che aveva firmato con il Kaiser Guglielmo (e di conseguenza anche la Francia). Non appena il governo britannico e la loro rete di anglofili in Russia hanno saputo dell'accordo segreto firmato sullo yacht del Kaiser nel Mar Baltico - un accordo che avrebbe minacciato 'l'ordine mondiale', allineando la Russia con la Germania - gli inglesi hanno subito minacciato di tagliare i finanziamenti alla Russia e hanno costretto la stampa russa, che a quanto pare era sotto il loro controllo, di lanciare una campagna di propaganda anti-tedesca. Il Kaiser scrisse allo Zar: "I vostri giornali più influenti, in giro di due settimane sono diventati aggressivamente anti-tedeschi e filo-britannici. Senza dubbio una delle ragioni sono state le grosse somme di denaro ricevute dagli inglesi come regalo".3

Con la Russia isolata ed economicamente distrutta, e la minaccia di integrazione eurasiatica rimossa, il passo logico successivo è stato quello di sbarazzarsi del tutto dello Zar e trasformare la Russia in un mercato ritardato e 'prigioniero' controllato dai finanzieri occidentali. Ma per raggiungere questo obiettivo, prima di tutto ci si doveva decisamente 'occupare' della Germania del Kaiser Guglielmo, e questo significava solo una cosa, la guerra. Per preparare il terreno per quella guerra, gli inglesi hanno firmato l'Intesa Anglo-Russa nel 1907 e poi hanno aggiunto la Francia alla 'Triplice Intesa', alleando le forze militari più potenti del mondo contro la Germania.

Tra il 1903 e il 1914, il pubblico britannico è stato gradualmente orientato verso una frenesia anti-tedesca aggredendo costantemente attraverso innumerevoli giornali, articoli, libri e opuscoli (falsamente) avvertendo del riarmo aggressivo della Germania con l'intenzione di invadere la Gran Bretagna e conquistare il mondo. Alfred Harmsworth proprietario dei giornali britannici più influenti e magnate dell'editoria in quel momento, che si trovava in buoni rapporti con l'élite politica e bancaria inglese, esercitò un'enorme influenza sul pubblico britannico attraverso i suoi giornali. In un'intervista al quotidiano francese Le Matin, Harmsworth disse: "I tedeschi si fanno odiare da tutta l'Europa, non permetterò che i miei giornali pubblichino qualsiasi cosa che possa in alcun modo ferire i sentimenti dei francesi, ma non posso stampare niente che possa essere piacevole per i tedeschi".3

L'isteria anti-tedesca è culminata con il passaggio dell'Atto dei Segreti Ufficiali del 1911, che di conseguenza ha stabilito i servizi segreti britannici MI5 e MI6. E' giusto menzionare che queste agenzie che hanno oggi il compito di creare minacce terroristiche per spaventare gli inglesi - e la popolazione globale, inducendo di conseguenza a sostenere la guerra al terrorismo, hanno avuto come loro fondamento lo spauracchio della minaccia (completamente fabbricata) che veniva dalla Germania.

Il prescelto 'punto esplosivo' per una guerra anglo-americana volta a distruggere la Germania, per indebolire le potenze europee e asservire l'intera Europa agli interessi bancari occidentali, era quello dei Balcani. Nel mese di novembre del 1912, un telegramma dall'ambasciatore russo in Bulgaria per il ministro degli affari esteri Russo (Isvolsky), individuato da un rappresentante del quotidiano britannico The Times, sosteneva che "molte persone in Inghilterra stanno lavorando per accentuare gli attriti nei Balcani per portare allo scoppio di una guerra che di conseguenza porterà alla distruzione della flotta commerciale e della flotta della marina militare tedesca".4

Questo giornalista del giornale The Times era molto probabilmente James David Bourchier, un membro dell'aristocrazia inglese che è stato profondamente coinvolto nella Lega Balcanica un'organizzazione fondata nel 1912 dall'ambasciatore russo a Belgrado, Nicholas Hartwig, per promuovere l'indipendenza degli Stati balcanici dall'Impero Ottomano e Austro-Ungarico. Nicholas Hartwig era un agente del monarca inglese, Edoardo VII, e, di conseguenza, dell'élite inglese.5 L'indipendenza per gli stati balcanici era pienamente in linea con gli obbiettivi dell'élite britannica, ovvero, smantellare gli Imperi concorrenti.

L'assassinio dell'arci-duca Francesco Ferdinando nel 1914 viene considerato come la scintilla che accese la Prima Guerra Mondiale. Ma questo è un travisamento dei fatti. Come già detto, gli inglesi tramavano un piano di guerra contro la Germania da almeno 10 anni. In ogni caso, l'omicidio dei membri delle famiglie reali o della nobiltà erano abbastanza comuni in quel tempo in Europa, e la morte di Ferdinando non era qualcosa di straordinario che avrebbe necessariamente provocato una guerra mondiale. Certo, l'Impero Austro-Ungarico era interessato solo a calmare i serbi, e la Germania, l'alleato dell'Impero Austro-Ungarico, non voleva a nessun costo che la crisi andasse fuori controllo.

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Due capri espiatori dell'élite occidentale. Arciduca Ferdinando e il suo assassino, Gavrilo Princip.
Dopo l'assassinio, il governo Britannico ingannevolmente avvisò l'Austria-Ungheria e la Germania, di aver riconosciuto il diritto dell'Austria-Ungheria al risarcimento da parte della Serbia. Quando l'Austria ha imposto ai serbi il suo Ultimatum di luglio, il 23 luglio - una serie di richieste che sono state intenzionalmente rese inaccettabili - si attendeva lo scoppio di una guerra locale, ma il ministro degli Affari Esteri Russo Sazonov (un altro agente britannico)6 rispose mobilitando le forze russe il 28 luglio contro la volontà dello Zar. Anche gli inglesi mobilitarono tranquillamente le loro truppe in previsione di una mossa tedesca contro il Belgio, avvenuta poi il 4 agosto.

Quello che né la Germania, né l'Austria-Ungheria avevano capito fu che l'assassinio - il casus belli - era stato orchestrato dai serbi con l'incoraggiamento degli agenti britannici nel governo Russo. Nel 1917 durante il caso giudiziario sull'assassinio, il colonnello serbo Dragutin Dimitrijevic ha confessato di aver assunto gli assassini di Ferdinand e che l'omicidio è stato progettato con la conoscenza e l'approvazione dell'ambasciatore russo a Belgrado - Nicholas Hartwig - e suo complice militare russo a Belgrado, Viktor Artamonof. Sia Hartwig e Artamonof erano effettivamente al soldo del governo britannico. Se fosse stato ampiamente rivelato a quel tempo che i russi erano direttamente coinvolti nell'assassinio, il governo britannico non avrebbe potuto giustificare la guerra al pubblico inglese, dove prevalevano forti opinioni anti-zariste, grazie alla propaganda anti-russa durante il 'Grande Gioco' del 19° secolo. E di conseguenza gli inglesi avrebbero potuto domandare la guerra contro la Russia.
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Kaiser Guglielmo II (a sinistra) e lo zar Nicola II che indossano le uniformi militari l’uno dell'altro.
Proprio mentre le armate russe e tedesche marciavano fuori dalle loro caserme il 1° luglio, lo Zar e il Kaiser si scambiavano telegrammi in un futile tentativo di evitare il disastro. In una nota che scrisse più tardi quel giorno, il Kaiser finalmente realizzò la profondità della perfidia britannica:
"Non ho dubbi: l'Inghilterra, la Russia e la Francia hanno concordato tra di loro di usare il conflitto austro-serbo come una scusa per iniziare una guerra di sterminio contro di noi ... la stupidità e l'inettitudine del nostro alleato si è trasformata in una trappola contro di noi ... la rete è stata improvvisamente gettata sopra la nostra testa, e l'Inghilterra miete beffardamente il più brillante successo grazie alla sua persistente politica puramente anti-tedesca contro la quale ci siamo trovati senza difesa. Siamo messi in una situazione che offre all'Inghilterra il pretesto desiderato di annientarci sotto il manto ipocrita della giustizia."7
Non dovrebbe stupirvi il fatto che durante questa 'grande' guerra per proteggere il mondo libero, i produttori di armi britannici e americani, molti di loro avendo stretti rapporti con la città di Londra e con le banche di Wall Street, stavano armando tutte le parti coinvolte nel conflitto. Per fare un esempio, la compagnia britannica Armstrong-Pozzuoli, con sede sulla baia di Napoli, ha impiegato 4.000 uomini ed è stato il principale fornitore navale per l'Italia, nemico della Gran Bretagna, e un ufficiale di marina inglese di alto livello, l'Ammiraglio Ottley, ne era il direttore! 8 Durante la guerra, il deputato laburista Philip Snowden con estrema rabbia ha dichiarato alla Camera dei Comuni che "i sottomarini e tutti i siluri utilizzati nella marina austriaca sono stati prodotti nelle fabbriche di Whitehead Torpedo situate in Ungheria ... stanno producendo siluri con capitale britannico al fine di distruggere le navi Britanniche."9 Gli stessi siluri venivano poi utilizzati dai sottomarini tedeschi per affondare le navi Britanniche e quelle Americane.

Parlando di una Rivoluzione

Gli effetti disastrosi per la Russia della guerra russo-giapponese ispirata dalla Gran Bretagna provocarono la 'rivoluzione' Russa, che durò fino al 1907. Questa rivoluzione ha aperto la strada per il rovesciamento dello zar e l'avvento al potere dei bolscevichi nichilisti nella rivoluzione d'ottobre del 1917. L'evento determinerà la storia della Russia per i prossimi 70 anni. Lungi dall'essere un impedimento, il fatto che la Russia zarista fosse un alleato britannico nel mezzo della Prima Guerra Mondiale appare, al momento, essere stato visto dal governo britannico e americano come un'opportunità per pugnalare lo Zar alla schiena quando, e dove, meno se l'aspettava.

Come per la Prima Guerra Mondiale, il piano per il rovesciamento dello zar e della rivoluzione in Russia è stato attentamente costruito per tanti anni. In realtà, sembra che la guerra russo-giapponese del 1905 sia stata utilizzata da Jacob Schiff (menzionato sopra) e Co. per seminare il germe di quella rivoluzione del 1917, 12 anni prima. Nel suo libro, Jacob H. Schiff: A Study in American Jewish Leadership, il prolifico autore ebreo-americano Naomi Wiener Cohen afferma:
"La guerra russo-giapponese ha alleato Schiff con George Kennan in un'avventura per diffondere la propaganda rivoluzionaria tra prigionieri di guerra russi detenuti dal Giappone (Kennan ha avuto accesso a questo tipo di materiale). L'operazione era un segreto ben custodito, e fu divulgato pubblicamente da Kennan non prima della Rivoluzione di marzo del 1917. Egli raccontò come aveva ottenuto il permesso dai giapponesi per visitare i campi, e come i prigionieri gli avevano chiesto qualcosa da leggere. Organizzando per gli "Amici della libertà Russa" la spedizione di più di una tonnellata di materiale rivoluzionario, egli ha assicurato il sostegno finanziario di Schiff. Come aveva detto Kennan stesso, cinquantamila ufficiali e soldati tornarono in Russia in veste di ardenti rivoluzionari. Dove diventarono cinquantamila "semi di libertà" in cento reggimenti che hanno contribuito al rovesciamento dello Zar".
Mentre Schiff è stato un avversario stridente dello Zar Russo per il suo trattamento degli Ebrei Russi, è difficile dire se la simpatia per i suoi correligionari in Russia sia stata una motivazione per Schiff, e per gli altri banchieri Ebrei ed industriali di Wall Street, per finanziare la rivoluzione bolscevica. Dopo tutto, tutti quanti hanno ottenuto enormi ricompense finanziarie come risultato.

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Fumetto di Robert Minor di St. Louis Post-Dispatch (1911). Karl Marx circondato da un pubblico di riconoscenti finanzieri di Wall Street: John D. Rockefeller, JP Morgan, John D. Ryan della National City Bank, e il partner di Morgan George W. Perkins. Immediatamente dietro Karl Marx è Teddy Roosevelt, leader del Partito Progressista.
Il Generale Russo Arsene de Goulevitch, che ha assistito di persona alla rivoluzione bolscevica, ha dichiarato: "I principali fornitori di fondi per la rivoluzione non erano né i miliardari russi, né i banditi armati di Lenin. Il denaro 'reale' arrivava soprattutto da certi cerchi inglesi e americani che per lungo tempo avevano prestato il loro sostegno alla causa rivoluzionaria russa ... Sono venuto a sapere che più di 21 milioni di rubli sono stati spesi da Lord [Alfred] Milner nel finanziamento della rivoluzione russa".10 Milner è stato forse l'agente più in vista dell'Impero Britannico in quel momento. Come alto Commissario per il Sud Africa, Milner era nato tedesco, pioniere dei campi di concentramento e pulizia etnica durante la guerra Anglo-Boera per espandere il controllo britannico dell'Africa. Milner è stato anche il principale autore della Dichiarazione Balfour, nonostante fosse pubblicata in nome di Arthur Balfour. Nel suo libro su Milner, Edward Crankshaw riassunse 'l'ideologia' di Milner in modo seguente:
"Alcuni dei passaggi [nei libri di Milner] su industria e società ... sono passaggi che ogni socialista sarebbe fiero di aver scritto. Ma non sono stati scritti da un socialista. Sono stati scritti da 'l'uomo che ha progettato la guerra Anglo-Boera'. Alcuni dei passaggi sull'imperialismo e sul fardello dell'uomo bianco potevano essere scritti da un irriducibile Tory. Invece sono stati scritti dallo studente di Karl Marx." 11

Il bipartitismo ideologico di Milner - e l'indifferenza totale per le sue radici tedesche - rispecchiava l'ideologia dei banchieri di Wall Street. Parlando alla Lega per la democrazia industriale a New York il 30 dicembre 1924, Otto H. Kahn, che era socio con Jacob Schiff e Felix Warburg alla Kuhn, Loeb & Co. e direttore di American International Corp. disse: "ciò che distingue voi radicali da noi che abbiamo opinioni diverse, non è l'obiettivo, ma i mezzi tramite i quali viene raggiunto l'obiettivo, non è la natura dell'obiettivo, ma come potrebbe e dovrebbe essere raggiunto l'obiettivo".

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Lord Alfred Milner: Un ardente imperialista e un grande sostenitore delle 'rivoluzioni colorate'
De Goulevitch cita i rapporti degli osservatori locali e dei giornalisti a Pietrogrado nel 1917 sugli agenti inglesi e americani, distribuendo banconote di 25 rubli ai soldati del reggimento Pavlovski appena prima del loro ammutinamento per unirsi alla rivoluzione.5 De Goulevitch menzionò Sir George Buchanan, l'ambasciatore inglese in Russia in quel momento, come uno dei principali attori nel finanziamento di ciò che possiamo considerare effettivamente una delle prime "rivoluzioni colorate" in Russia. Come Jennings C. Wise ha scritto, "gli storici non devono mai dimenticare che grazie a Woodrow Wilson ... è stato possibile per Leon Trotsky entrare in Russia con un passaporto americano."12

Con lo Zar eliminato e i bolscevichi (sostenuti dall'Occidente) al potere, gli Stati Uniti e altri governi e corporazioni Occidentali sono riusciti non solo a distruggere l'economia e l'industria Russa, ma anche a staccare pezzi dall'Impero Russo. Il Trattato di Brest-Litovsk è una testimonianza dell'inettitudine dei bolscevichi in quanto, al fine di ritirare la Russia dalla guerra, sono stati costretti a cedere territori alla Germania e all'Austria-Ungheria. Il primo round di negoziati si bloccò all'improvviso perché i rivoluzionari folli pensavono che le stesse Germania ed Austria-Ungheria fossero sull'orlo della rivoluzione. Quando Lenin e i suoi compagni finalmente si risvegliarono, furono costretti a firmare un accordo ancora più punitivo con gli Imperi Centrali. Mentre la Russia ha ottenuto gran parte di questo territorio dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'ha perso di nuovo nel 1991. Infatti, il confine occidentale della Russia dopo il 1991 ha una spiccata somiglianza con quello imposto dal trattato di Brest-Litovsk.

Sotto il controllo di Lenin e Trotsky, la 'rivoluzione' bolscevica aveva effettivamente fermato l'economia Russa e la sua industria, permettendo ai banchieri occidentali di intervenire per 'riavviarla'. Considerate le parole del
giornalista americano, sindacalista e pubblicista, Albert Rhys Williams, che era sia un testimone - e partecipante - della rivoluzione d'ottobre, come ha testimoniato al comitato del Senato Overman:
Sig. Williams: [...] è probabilmente vero che sotto il governo sovietico la vita industriale si troverà forse in una fase di sviluppo molto più lenta rispetto al capitalismo. Ma perché un grande paese industriale come l'America vorrebbe desiderare la creazione e la conseguente concorrenza di un altro grande rivale industriale? Non sono gli interessi dell'America in questo senso, in linea con il lento ritmo di sviluppo che sta progettando la Russia Sovietica per se stessa?

Senatore Wolcott: Quindi Lei sta presentando un argomento che pensa potrebbe risuonare col popolo americano, essendo il vostro punto di vista; che, se riconosciamo il governo sovietico della Russia come è stato costituito, riconosceremo un governo che non potrà competere con noi nel settore industriale per molti anni?

Sig. Williams: Questo è un dato di fatto.

Senatore Wolcott: Questo è un argomento che, sotto il governo Sovietico, la Russia non sarà in grado, per molti anni almeno, di raggiungere il livello dello sviluppo industriale dell'America?

Sig. Williams: Assolutamente.

Quando i bolscevichi hanno aperto la loro prima banca, Ruskombank, nel 1922, uno dei suoi direttori era Max May di Guaranty Trust. Guaranty Trust era una società appartenente a J.P. Morgan. Aderendo a Ruskombank, May ha dichiarato:
"Gli Stati Uniti, essendo un paese ricco con un'industria ben sviluppata, non hanno bisogno di importare nulla da paesi stranieri, ma... è molto interessato ad esportare i propri prodotti ad altri paesi, e considera la Russia come il mercato più adatto a questo scopo, tenendo conto delle enormi esigenze della Russia in tutti i settori della sua vita economica."13
JP Morgan Guaranty Trust ha prestato soldi alla Germania per iniziare la sua guerra, finanziando al contempo gli inglesi e i francesi contro i tedeschi, e anche i russi, prima sotto lo Zar contro la Germania, e poi i bolscevichi contro lo Zar e per la cosiddetta "rivoluzione".14
Quando i bolscevichi hanno aperto la loro prima banca, Ruskombank, nel 1922, uno dei suoi direttori era Max May di Guaranty Trust. Guaranty Trust era una società appartenente a J.P. Morgan. Aderendo a Ruskombank, May ha dichiarato:

"Gli Stati Uniti, essendo un paese ricco con un'industria ben sviluppata, non hanno bisogno di importare nulla da paesi stranieri, ma... è molto interessato ad esportare i propri prodotti ad altri paesi, e considera la Russia come il mercato più adatto a questo scopo, tenendo conto delle enormi esigenze della Russia in tutti i settori della sua vita economica."13

JP Morgan Guaranty Trust ha prestato soldi alla Germania per iniziare la sua guerra, finanziando al contempo gli inglesi e i francesi contro i tedeschi, e anche i russi, prima sotto lo Zar contro la Germania, e poi i bolscevichi contro lo Zar e per la cosiddetta "rivoluzione".14

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Due guerre mondiali, grazie all'élite anglo-americana.
Tramite i banchieri di Wall Street, il governo degli Stati Uniti sotto Woodrow Wilson ha rotto con la convenzione internazionale dopo la Prima Guerra Mondiale e ha rifiutato di perdonare ai suoi alleati i debiti enormi generati a causa dei prestiti ricevuti durante la Prima Guerra Mondiale, in primo luogo alla Gran Bretagna e alla Francia.15 La Germania si trovò in una posizione ancora peggiore a causa del risarcimento richiesto dal durissimo trattato di Versailles. Nessuno di questi paesi è stato in grado di pagare il debito dovuto, perciò è stato emanato il 'Piano Dawes' per cui il governo degli Stati Uniti avrebbe prestato denaro alla Germania in modo da poter pagare il risarcimento a Francia e Gran Bretagna, che a loro volta avrebbero pagato il debito di guerra dovuto agli Stati Uniti. Ecco come si guadagna 'il denaro sporco'. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno tratto un gran beneficio dalla Prima Guerra Mondiale. Se nel 1914 gli Stati Uniti avevano accumulato un debito di $4,5 miliardi che dovevano pagare a vari paesi, poi nel 1928 molti paesi dovevano ripagare gli Stati Uniti con la colossale cifra di $25 miliardi, incluso il debito di guerra europeo. Di conseguenza, gran parte dell'oro europeo è finito a Fort Knox. Il Professore di economia Michael Hudson sostiene che la motivazione per i massicci crediti finanziari richiesti dal governo degli Stati Uniti all'Europa fosse più politica che economica.

La Germania ha pagato l'ultima tranche del suo debito al governo degli Stati Uniti nel 2010. Il Regno Unito sta ancora pagando. Il debito dovuto agli Stati Uniti e i suoi alleati della Prima Guerra Mondiale è stato la causa principale del crollo dell'economia tedesca all'inizio degli anni '30 che portò all'ascesa di Hitler e dei nazisti... che sono stati finanziati dalla stessa cricca di banchieri di Wall Street.16

Un Mondo Nuovo

Nel 1925, un teorico europeo dell'imperialismo, Gerhart Von Schulze-Gaevernitz, sosteneva che la storia avrebbe mostrato che il risultato più importante della Prima Guerra Mondiale non era stato "la distruzione delle dinastie reali che hanno governato la Germania, la Russia, l'Austria e l'Italia", ma il "cambiamento nel centro di gravità del mondo, dall'Europa che esisteva fin dai tempi di Maratona, all'America". Questa nuova era del 'super imperialismo', ha detto, aveva trasformato radicalmente l'imperialismo tradizionale, perché ora "il capitale finanziario media il potere politico a livello internazionale per acquisire il controllo monopolistico sfruttando le risorse naturali, le materie prime e la forza lavoro, con una tendenza verso l'autarchia, controllando tutte le regioni e le materie prime di tutto il mondo."17

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l’Autore Russo Aleksandr Solzhenitsyn, un critico del totalitarismo Sovietico, stima che 66 milioni di persone sono morte durante il regime sovietico imposto dall’Occidente.
Nel corso del 1920 l'industria Russa è stata efficacemente ricostruita da corporazioni americane, alcuni dei piani quinquennali di Lenin sono stati finanziati da banche di Wall Street. L'obiettivo era quello di preparare la Russia per la Seconda Guerra Mondiale, dove ha vinto effettivamente la guerra per gli alleati, ma nel processo è stata rovinata in gran parte (di nuovo) e, come le altre potenze europee, ha sostenuto debiti enormi verso i banchieri di Londra e Wall Street. Come è stato rivelato da Antony Sutton, il grado di influenza e controllo esercitato dall'Occidente all'interno della Russia Sovietica è esemplificato dal fatto che, durante la guerra del Vietnam, i veicoli militari utilizzati dai militari nordvietnamiti per combattere i soldati americani sono stati prodotti in una fabbrica sovietica, la fabbrica dei camion Kama, di proprietà della corporazione statunitense Ford.

Imponendo la rivoluzione bolscevica in Russia, Wall Street ha garantito che la Russia non potrà competere per tanti anni con gli Stati Uniti. Per i prossimi 70 anni, i 'gestori del mondo' degli Stati Uniti e dell'Europa Occidentale hanno espanso la loro dominazione globale attraverso l'uso di una falsa 'minaccia comunista' (che loro stessi hanno creato). Al fine degli anni '80, l'élite bancaria Occidentale ha deciso che il loro potere globale era sufficiente per permettergli di tirare indietro la 'cortina di ferro' e, ancora una volta, aprire le porte della Russia, ma questa volta per un saccheggio neo-liberale attraverso false ideologie come il 'libero mercato', e la 'società aperta'. Tutto stava andando come previsto per la maggior parte degli anni '90 fino a quando Vladimir Putin è arrivato sulla scena e ha cominciato a rovinare la festa delle élite Occidentali alias "noi governiamo il mondo intero".

Allora, forse vi domandate perché questa piccola lezione di storia? Spero che serva a sottolineare due cose. Che più di
100 anni fa, l'élite bancaria/politica/industriale Occidentale - il tipo di persone che pensano, e dicono, cose tipo...
"Pensando a queste stelle che si vedono nel cielo durante la notte, questi vasti mondi che non possiamo mai raggiungere. Vorrei annettere i pianeti se potessi; Ci penso spesso. Provo tristezza vedendoli in modo così chiaro eppure così lontano."

"Io sostengo che noi siamo la razza superiore su questo pianeta, e più terra occupiamo meglio è per tutta l'umanità." ~ Cecil Rhodes
... hanno capito chiaramente che l'unico modo per governare il mondo era quello di garantire che la Russia non emergesse mai come un concorrente al loro centro operativo - Londra, e poi gli Stati Uniti. Dal punto di vista pratico, per raggiungere tale obiettivo, dovevano marginalizzare perennemente la Russia sul continente Eurasiatico e prevenire a tutti i costi le nazioni Europee, in particolare le nazioni dell'Europa Occidentale, di allearsi con la Russia. Tale piano è stato eseguito sul serio dalla fine del 1890. E continua ad essere eseguito anche oggi, ma sembra che il piano stia fallendo.

I Progetti Meglio Preparati...

Fin dal suo arrivo al potere Putin ha cercato di fare dalla Russia proprio ciò che l'élite bancaria occidentale ha speso più di 100 anni cercando di prevenire: trasformarla in un paese forte ed indipendente, libera (per quanto possibile) dall'influenza tossica dei banchieri occidentali. Ancora peggio, il piano di Putin non sembra essere limitato solo per liberare la Russia, ma include l'idea di usare l'influenza della Russia per stabilire un 'nuovo ordine mondiale', non basato su l'egemonia di pochi, ma sulla multipolarità, vera sovranità nazionale, il rispetto reciproco ed il commercio equo e sincero tra le nazioni. Nei loro 15 brevi anni al timone della Russia, Putin e i suoi amici hanno percorso un lungo cammino verso il raggiungimento dei loro obiettivi. La risposta da parte della élite occidentale è stata interessante da osservare. Dai tentativi della NATO di accerchiare la Russia in Europa Orientale, alle sanzioni economiche imposte basate su accuse inventate, a sabotare le relazioni economiche tra Russia e UE, a organizzare un colpo di stato in Ucraina nel 2014, a manipolare il prezzo del petrolio e ad assassinare 'i leader dell'opposizione' all'interno e fuori dalla Russia; l'élite anglo-americana ricorre a misure sempre più disperate ed isteriche per mantenere quello squilibrio globale che hanno raggiunto lavorando così duramente. Ma niente di quello che fanno sembra ostacolare o deviare la Russia dal percorso che ha scelto.

Che cosa ci possiamo aspettare prossimamente da parte dell'élite occidentale? Oltre ad una breve guerra nucleare con la Russia (che non è mai stata un'opzione, contrariamente alla propaganda della Guerra Fredda), quali manovre sporche e ambigue sono rimaste ancora da applicare? Non molte, di sicuro. Forse l'unica arma rimasta nel loro arsenale è quella che, più di ogni altra cosa, ha consentito di dominare il mondo per così tanto tempo: il dollaro onnipotente Statunitense, la sua posizione di valuta di riserva del mondo, e il 'petrodollaro'.

Per decenni, questi due 'strumenti' finanziari hanno costretto tutti gli altri paesi a tenere grandi riserve di valuta americana, offrendo in tal modo all'economia degli Stati Uniti enormi vantaggi e assicurando la sua posizione come l'economia più grande del mondo. Se il dollaro Statunitense dovesse, per qualche ragione, crollare, si creerebbe un enorme panico nel sistema economico mondiale, che sfocerebbe molto probabilmente nel crollo dei governi di tutto il mondo. Questo è probabilmente il motivo per cui sia la Russia che la Cina non stanno perdendo tempo, stabilendo le basi per un nuovo ordine economico che non sia basato sul dollaro. Se tale iniziativa andasse avanti abbastanza a lungo, potrebbe arrivare al momento giusto nel prossimo futuro, quando il dollaro potrà essere tranquillamente 'abbandonato' e sostituito con un'altra valuta di riserva, o paniere di valute, evitando in tal modo o attenuando la minaccia sistemica per l'economia globale (anche per l'economia degli Stati Uniti) di un crollo del dollaro, e costringendo l'élite Occidentale, con la loro base operativa negli Stati Uniti, ad accettare una posizione più umile e giustificata tra le nazioni.

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E’ arrivata quasi la fine di nutrire il gatto grasso?
Chiunque abbia studiato e compreso la natura di queste 'élite' di cui parlo, sa che non sono il tipo di persone che accettano la sconfitta con facilità, anche quando la sta guardando in faccia. Sono come un giocatore di scacchi narcisista che, quando si accorge che sta per perdere la partita, preferisce piuttosto fare a pezzi il tavolo da scacchi (e forse lo brucerà... assieme alla stanza), che subire l'ignominia della sconfitta. E poi potrebbe dire, 'vedi, non hai vinto, e ora dovremo ricominciare da capo'. L'analogia del gioco degli scacchi è appropriata, dato che uno dei principali esponenti della teoria di Mackinder della strategia eurasiatica è Zbigniew Brzezinski, autore di La Grande Scacchiera, dove ha scritto "è imperativo che nessuno sfidante eurasiatico emerga, capace di dominare l'Eurasia e di conseguenza sfidare anche l'America".

Con il debito degli Stati Uniti attuale salito oltre il 104% del PIL, e gli Stati Uniti che non possono o non vogliono ridurre il debito, né aumentare il PIL, gli Stati Uniti si ritrovano ad essere un paese effettivamente insolvente, in pratica è uno 'stato fallito'. L'unica cosa che impedisce il suo crollo economico è la dipendenza, per ora, di tante altre nazioni agli Stati Uniti. E' possibile che, di fronte alla fine quasi certa del loro regno come dominatori del mondo, la psico-élite Occidentale sceglierà 'l'opzione finanziaria nucleare', 'orchestrando uno scenario Enron', ed eventualmente facendo crollare il dollaro americano in un ultimo sforzo folle e inutile per scongiurare la sconfitta, buttando giù tutto il castello di carte... in modo da poter 'ricostruire' da zero?

Come la mia citazione all'inizio dell'articolo afferma: "ciò che la tenebra non può possedere, cercherà di distruggere".

Note

1 Chapman, John W. M. Russia, Germany and the Anglo-Japanese Intelligence Collaboration
2 Schiff organised the purchase by US investors of $200 million in Japanese bonds
3 Farrer, England Under Edward VII p. 143
4 Stieve, Isvolsky and the First World War p. 116
5 Durham, Twenty years of Balkan Tangle ch 19 pp 2-3 and Docherty and Macgregor, Hidden History: The secret origins of the First World warCh.18
6 See; Docherty and Macgregor, Hidden History: The secret origins of the First World war Ch.16
7 Barnes, Genesis of the World War, pp. 268-9
8 Perris, The War Traders: an Exposure
9 Murray, Krupps and the International Armaments Ring: the scandal of modern civilization p.3
10 De Goulevitch,: Czarism and Revolution, Omni Publications, California, pp. 224, 230
11 Crankshaw, The Forsaken Idea: A Study of Viscount Milner (London: Longmans Green, 1952), p. 269.
12 Wise, Woodrow Wilson: Disciple of Revolution (New York: Paisley Press, 1938), p.45
13 Sutton, A. Wall Street and the Bolsheviks Ch. 4
14 ibid.
15 Hudson, M. Super Imperialism: The Origin and Fundamentals of U.S. World Dominance p. 50
16 Sutton, A. Wall Street and the Rise of Hitler
17 ibid.