stop glifosato
Il 13 aprile il Parlamento europeo dovrà esprimersi sul futuro del diserbante Glifosato in Europa votando la proposta di risoluzione, già approvata a larga maggioranza dalla Commissione ambiente, che invita la Commissione Europea a non rinnovare l'autorizzazione all'utilizzo del Glifosato che scade a giugno, e richiede una valutazione scientifica indipendente sulla sua pericolosità per l'uomo e l'ambiente, divulgando anche tutti i dati che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha utilizzato per la sua valutazione. L'Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA), formalmente responsabile per la classificazione Ue delle sostanze cancerogene, ha avviato una revisione della possibile cancerogenicità, mutagenicità delle cellule germinali e tossicità riproduttiva del Glifosato, ma non sarà completata prima della fine del 2017, mentre la decisione sul rinnovo dell'autorizzazione all'uso del Glifosato nei 28 paesi Ue dovrà essere presa dalla Commissione entro la fine di giugno di quest'anno.

Il Glifosato è l'erbicida più utilizzato al mondo: è presente in 750 formulati ed è il diserbante maggiormente collegato alle sementi OGM di mais, soia e cotone il cui DNA è stato manipolato da Monsanto per resistere a questo diserbante. In Italia negli ultimi anni l'Ispra ha raccolto dati sulla presenza di oltre 175 pesticidi nelle acque, superficiali e sotterranee. Tra le sostanze che maggiormente hanno superato i limiti di legge ci sono il Glifosato e l'Ampa, un metabolita del Glifosato.

La Campagna nazionale "STOP Glifosato sottolinea che «Persone, piante e animali sono oggi esposte in tanti modi al "Glifosato" e ai prodotti commerciali che lo contengono. Oltre che in agricoltura è ampiamente impiegato dagli Enti Pubblici per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e dei binari ed è presente anche in prodotti da giardinaggio e per l'hobbistica. Agricoltori, semplici passanti e altri operatori possono essere esposti a queste sostanze durante le applicazioni, anche in aree pubbliche (scuole e giardini) frequentate da bambini».

Visto quanto è emerso dalla comunità scientifica sui rischi per la salute delle persone e dell'ambiente, il Tavolo delle 38 associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica italiane, sui temi della politica agricola comunitaria e sul piano di azione nazionale per la riduzione dell'uso dei pesticidi, che sta portando avanti la Campagna nazionale "STOP Glifosato", ha inviato una lettera aperta a tutti i parlamentari europei italiani per invitarli a votare a favore della proposta di risoluzione: La portavoce della coalizione italiana #StopGlifosato, Mariagrazia Mammuccini, spiega: «Auspichiamo che il Parlamento Europeo approvi la risoluzione già votata dalla Commissione Ambiente che chiede alla Commissione Europea l'applicazione rigorosa del principio di precauzione sul rinnovo dell'autorizzazione per il Glifosato, non essendoci al momento chiarezza sulla sua pericolosità per l'uomo e l'ambiente, considerati i pareri contrastanti da parte dell'Istituto per la ricerca sul cancro dell'Oms e dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare»,

Le 38 Associazioni italiane avevano già scritto ai parlamentari italiani per chiedere proprio che il Parlamento Europeo si pronunciasse sulle decisioni da assumere sul Glifosato, «opponendosi alla possibilità che si possa procedere ad una nuova autorizzazione a livello europeo, senza pareri univoci sul piano scientifico sulla sua cancerogenicità». Le Associazioni che fanno parte del tavolo- Del Tavolo fanno parte: FAI, Federbio, Firab, Italia Nostra, ISDE - Medici per l'ambiente, Legambiente, Lipu, Navdanya International, PAN Italia, Slowfood, Terra Nuova, Touring Club Italiano, Associazione Pro Natura, UpBio, WWF - e quelle che aderiscono alla Campagna Stop Glifosato - AnaBio, Asso-Consum, l'Associazione Culturale Pediatri (ACP), Donne in campo-CIA Lombardia, Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua, Greenpeace, Ibfanitalia, MdC, NUPA, REES Marche, il Test, UNA.API, VAS, WWOOF Italia, Zero OGM, Green Italia, Cospe Onlus - avevano per questo chiesto una valutazione scientifica indipendente sulla sostanza e la divulgazione di tutti i dati che l'Efsa ha utilizzato per la sua valutazione. Una richiesta che, nsieme ad una più ampia mobilitazione delle ONG europee, ha trovato una prima risposta nella risoluzione già approvata a larga maggioranza dalla Commissione ambiente il 3 marzo e che potrebbe essere confermata dal voto in plenaria del Parlamento Europeo.

La Mammuccini conclude: «Chiediamo un impegno ai nostri parlamentari europei affinché arrivi alla Commissione Europea un indirizzo chiaro ed inequivocabile sulla necessità di vietare in Europa l'utilizzo di un pesticida sul quale esistono fondati sospetti di pericolosità per la salute umana e certezza di un insostenibile impatto negativo sugli ecosistemi naturali».


Articolo originariamente pubblicato su
greenreport.it